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Rigenerazione urbana: chiuso il dibattito, 589 le proposte di modifica

Il 20 giugno prima dell’esame la proposta di legge dovrà superare due ordini del giorno che chiedono di bloccare l’iter. In apertura, illustrata all’Aula da Zingaretti la situazione nelle zone terremotate.
15/06/2017
Sono contenute in 538 emendamenti, più 51 subemendamenti depositati ieri, le richieste di modifica che il Consiglio regionale del Lazio dovrà esaminare nel corso dei lavori sugli 11 articoli della proposta di legge regionale n. 365 “Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”. Dodici proposte di emendamento, tra le 589 totali, provengono dalla stessa Giunta, 509 dai banchi delle opposizioni. Oltre la metà delle richieste di riscrittura degli articoli riguarda finalità e ambito di applicazione della legge, programmi di rigenerazione urbana, ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio e disposizioni per il cambio di destinazione d’uso.

La seduta proseguirà il 20 giugno a partire dalle ore 10 con la discussione di due ordini del giorno per il “non passaggio all’esame” per contrasto con le leggi nazionali delle disposizioni che ampliano alle aree agricole l’applicabilità della legge e circa distanze e deroghe a densità fondiarie e alle altezze massime per ricostruzioni di edifici demoliti.

Oggi, intanto, è stata giornata di dibattito generale alla Pisana, alla presenza del presidente Nicola Zingaretti. Dagli interventi sono emerse considerazioni sulla collocazione della proposta nel quadro della legislazione regionale, con il passaggio dalla logica “derogatoria” del piano casa – che nella maggioranza (e parte della minoranza) ritengono doversi archiviare definitivamente – a quella della pianificazione. Una legge che punta allo sviluppo socioeconomico, ambientale e paesaggistico nella quale un ruolo centrale è riconosciuto ai Comuni. Ribaditi i principi guida della proposta, compreso quello di considerare conclusi il consumo del suolo e l’espansione urbanistica, e sottolineato il lavoro migliorativo compiuto in commissione, che ha prodotto un testo arricchito dai contributi di varie componenti, tanto della maggioranza che di parti dell’opposizione.

Tra le voci critiche, invece, sono emerse posizioni che hanno invocato modifiche che evitino che la legge che prevede premialità in cubatura, si trasformi in un testo per i grandi speculatori e non per i singoli cittadini. Lo stesso piano casa, scaduto il primo giugno scorso, avrebbe dovuto essere prorogato, senza brusche interruzioni. Agli atti, a questo proposito, sono stati depositate proposte di emendamento per un’ulteriore proroga. Criticata anche l’esclusione dagli interventi dei centri storici e delle aree naturali e il fatto di aver consentito un’applicazione troppo restrittiva della legge nelle zone agricole. Sottolineate, infine, le differenti esigenze tra vari territori del Lazio e quelle di Roma. Invocata semplificazione e una “riflessione” sul piano territoriale paesistico regionale (Ptpr) che, richiamato dalle future norme, ad oggi rischierebbe di rendere inutile la legge.

Sono stati espressi, da altra parte, timori che la legge possa scivolare dall’urbanistica all’edilizia. I parchi e le aree agricole in origine, secondo questo tipo di osservazioni emerse in Aula, erano escluse. Ma poi sono le zone agricole sono entrate – con emendamenti votati a maggioranza – durante i lavori della sesta commissione con gli “interventi diretti”, nonostante queste ultime non siano tessuto urbano degradato. Sui parchi, infine, l’esclusione non è totale, anche in questo caso grazie a modifiche di commissione. Segnalata la presenza di norme che sembrano ancora echeggiare il piano casa, che invece si dice di voler superare.

LA SITUAZIONE NELL’AREA DEL SISMA
La proposta di legge in discussione per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio si occupa dell’adeguamento e del miglioramento sismico. E sempre oggi in apertura di seduta, proprio in materia di sisma, a partire dalle dimissioni di Pietro Di Paolo da presidente della commissione speciale Terremoto l'Aula è stata aggiornata sulla situazione nell'are adel sisma. Dimissioni, quelle del presidente della commissione speciale, presentate per richiamare l’attenzione della Giunta su una tragedia per la quale si denuncia un calo di attenzione e che dovrebbe tornare tra le priorità. Zingaretti, oltre ad aver invitato il consigliere a tornare sui propri passi, ha assunto l’impegno di una maggiore presenza e di informative più frequenti rispetto ai lavori della commissione. Sui temi sollevati oggi dai consiglieri – tra cui quelli caldi dello sviluppo economico e della rimozione delle macerie – l’Aula è stata informata nell’occasione o delle azioni della Regione.

Ad Amatrice sono state consegnate 140 soluzioni abitative provvisorie, che presto dovrebbero arrivare a 184. Altre cento arriveranno nel mese di giungo ad Accumoli. Sono stati aperti 39 cantieri edili, tutti verificati con Anac, e riparati numerosi ponti. Coinvolti i sindaci del cratere, riuniti nel Comitato istituzionale della ricostruzione, nelle scelte sul futuro degli insediamenti produttivi. In campo 11,5 milioni di euro di provvedimenti straordinari della Regione per attrarre investimenti delle pmi nelle zone colpite dal sisma (più misure sul microcredito, fino a 25 mila euro, con l’un per cento di interesse rimborsabile a otto anni e un fondo per anticipazioni fino a 10 mila euro per le tasse di aziende a rischio chiusura).

Quanto alle macerie, 100 mila tonnellate di materiale proveniente da edifici pubblici sono state già rimosse. Si apre ora la fase dello spostamento delle macerie private, tema molto complesso perché queste non possono essere toccate senza assenso dei cittadini, in quanto rimangono comunque una proprietà privata.  Preventivata, in proposito, una gara da 70 milioni di euro, divisa in quattro lotti, per procedere più speditamente nell’operazione. Di Paolo ha annunciato l’invio per domani di una lettera sulle proprie dimissioni al presidente della Regione.

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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