Rigenerazione urbana, ok a miglioramento sismico ed efficienza energetica
Approvato l’articolo che accorda ampliamenti del 20 per cento fino a un massimo di 70 metri quadrati. Seduta aggiornata a martedì 11 alle ore 10,30.
06/07/2017Via libera agli interventi per il miglioramento sismico e per l'efficientamento energetico degli edifici. È quanto è stato approvato nella seduta di oggi pomeriggio del Consiglio regionale del Lazio nel corso della discussione sulle disposizioni per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio. La seduta, poi, è proseguita con l’esame di gran parte delle norme in materia di interventi diretti, quelli che saranno sempre consentiti nell’ambito delle
finalità della legge. La seduta è stata aggiornata dal presidente Daniele Leodori a
martedì 11 alle ore 10,30, con conseguente spostamento dell’altra seduta in programma – quella sui debiti fuori bilancio – alle ore 11 di giovedì 13 luglio.
Quanto agli interventi per l’efficienza energetica e il miglioramento sismico i consigli comunali potranno inserire negli strumenti urbanistici generali vigenti ampliamenti del 20 per cento della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziale, per un incremento massimo di 70 metri quadrati. Anche con un corpo edilizio separato, se possibile o se non si compromette “l’armonia estetica del fabbricato”. Nelle zone colpite dal terremoto gli ampliamenti, con realizzazione di un corpo edilizio separato, potranno essere autorizzati anche in un altro lotto dello stesso comune, ma comunque non in zona agricola. Altre disposizioni in materia di terremoto sono state previste per la riformulazione degli strumenti urbanistici dei comuni del cratere e una serie di misure per prevenzione e riduzione del rischio affidate a un regolamento di Giunta. Cancellati dall’Aula gli sconti che avrebbero potuto concedere i comuni sugli oneri di urbanizzazione contenuti in origine dal testo licenziato dalla commissione Urbanistica. L’articolo 5 è stato approvato a maggioranza.
“Miglioramento sismico – ha obiettato Devid Porrello (M5s) nell’annunciare voto contrario all’articolo – non significa adeguamento, significa che basta fare un piccolo intervento per aumentare il grado di tenuta di sismicità, ma non adeguarlo alla zona dove risiede l’immobile”. Basterà mettere un tirante o cambiare una caldaia, sempre secondo l’esponente cinquestelle, per poter godere delle premialità. Lettura che l’assessore Civita ha però respinto nel corso dell’esame dell’articolo. “L’intervento di miglioramento sismico – ha detto – è ben normato dall’allegato tecnico, dalle norme tecniche sulle costruzioni del DPR n. 380, e non è un tirantino”. “Inviterei a non minimizzare la portata, il significato e l’importanza degli interventi di miglioramento sismico”, ha sostenuto dai banchi dell’opposizione Luca Malcotti (Cuoritaliani). “In alcuni casi, sono gli unici interventi che si possono fare per mettere in sicurezza alcuni edifici”, ha aggiunto. Astenuto il capogruppo di una formazione di maggioranza, Gino De Paolis, di Articolo 1 Mdp. “A noi dall’inizio non ha convinto la premialità sulle abitazioni più grandi”, ha detto. E astensione anche per Pietro Sbardella (Misto), che ha continuato la sua battaglia per i centri storici. “Ritengo che il principio sia giusto - ha detto a proposito della norma su miglioramento antisismico ed efficientamento energetico - ma, come al solito, il poco coraggio e l’ancoraggio di posizioni ideologiche non hanno permesso di fare di più”. Voto contrario annunciato invece dal capogruppo di Forza Italia, Antonello Aurigemma.
Non ancora completato invece l’esame dell’articolo 6, quello sugli interventi diretti. Si tratta di ristrutturazioni edilizie o di demolizione e ricostruzione con un incremento fino al massimo del 20 per cento della volumetria o della superficie lorda esistente (ad eccezione degli edifici produttivi: fino al 10 per cento della superficie coperta). Due emendamenti – uno di iniziativa dell’assessore Civita e un altro di un gruppo di consiglieri di maggioranza con primo firmatario Fabio Bellini (Pd) – hanno prodotto dibattito in aula. Il primo che accorda a cinema e centri culturali polifunzionali di godere di premialità fino al 20 per cento. All’interno di teatri, sale cinematografiche e centri culturali polivalenti saranno inoltre consentiti cambi di destinazione d’uso fino al 30 per cento, per aprire attività commerciali, artigianali e servizi. Il secondo emendamento approvato prevede che si attuino con la “modalità diretta” anche gli interventi di adeguamento delle strutture ricettive all’aria aperta .
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio