Legge per la semplificazione, al via i lavori in Consiglio
Con le relazioni dell’assessore al Bilancio, Sartore, e della relatrice di minoranza, Corrado, si è aperta la seduta dedicata al cosiddetto “collegato” al Bilancio.
10/09/2018Con la relazione dell'assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, si è aperta la sessione di discussione del cosiddetto “collegato”, la proposta di legge n. 55, “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale”. In Aula il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. In apertura di seduta il presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori (Pd), ha comunicato che la consigliera Roberta Angelilli, prima dei non eletti di Forza Italia in provincia di Roma e subentrata ad Adriano Palozzi, ha aderito al gruppo “Lazio 2018” di Stefano Parisi. Dopo la relazione dell’assessore Sartore, la consigliera Valentina Corrado ha illustrato la relazione di minoranza. Leodori ha poi sospeso i lavori e ha aggiornato la seduta a domani, martedì 11 settembre, alle ore 10,30.
La proposta di legge regionale n. 55 d’iniziativa della Giunta, “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale”, ha ottenuto il via libera lo scorso 6 agosto da parte della quarta commissione consiliare, Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da Marco Vincenzi (Pd). Come ha ricordato l’assessore Sartore, nel corso dei lavori in commissione sono stati approvati 68 emendamenti. Alcuni articoli del provvedimento originale sono stati stralciati, per essere esaminati nelle commissioni competenti. La commissione ha altresì stabilito di rinviare all’Aula numerosi articoli aggiuntivi. Questo provvedimento omnibus che interviene in diversi campi della legislazione regionale si presenta all’Aula con 35 articoli divisi in sei capi.
Il capo primo riguarda le disposizioni generali. Tra le disposizioni di questo capo, l’articolo 1 prevede una specifica sezione del sito istituzionale della Regione, denominata “Lazio Semplice”, suddivisa per aree tematiche, nella quale dovranno essere riportate le proposte di semplificazione normativa e procedimentale avanzate da soggetti pubblici e privati. Grazie a un emendamento approvato in commissione Bilancio, si prevede anche lo sviluppo di una piattaforma volta a condividere la conoscenza e l’utilizzo del patrimonio informativo della Regione Lazio, con l’obiettivo di migliorare e semplificare l’interoperabilità e lo scambio dei dati pubblici tra pubbliche amministrazioni e promuovere la diffusione degli open data verso cittadini e le imprese.
Il capo secondo detta disposizioni per la semplificazione in materia di ambiente, agricoltura, caccia e pesca e tutela del territorio. In particolare, con le “Misure di semplificazione concernenti la gestione delle risorse forestali ed agricole”, contenute nell’articolo 2, si propone, tra l’altro, di semplificare la procedura relativa alla ricostituzione dei soprassuoli percorsi da incendio. Altre disposizioni di questo capo riguardano nuove disposizioni in materia di aree protette, i tempi di approvazione dei piani di assetto delle aree naturali protette, l’istituzione del Registro unico regionale dei controlli presso la direzione regionale competente in materia di agricoltura, la semplificazione del procedimento relativo all’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica.
Al capo terzo sono previste disposizioni per la semplificazione in materia di lavoro, attività produttive e cultura. In particolare, si disciplina l’introduzione di specifiche clausole sociali all’interno dei bandi di gara indetti dalla Regione Lazio e dai relativi enti strumentali, al fine di promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nel precedente appalto e la salvaguardia delle professionalità garantendo la continuità occupazionale dei lavoratori coinvolti nel cambio appalto. Altre norme prevedono: l’abrogazione della Consulta regionale dei servizi per l’impiego; l’attribuzione a tutti i comuni del Lazio della qualifica di località turistica, al fine di consentire a ciascun comune la facoltà di applicazione dell’imposta di soggiorno; nuove disposizioni per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande e in materia di sportello unico per le attività produttive.
Al capo quarto sono previste disposizioni per la semplificazione in materia di enti locali, enti strumentali e società regionali. La disposizione prevede che, in attuazione della direttiva europea 2014/24/UE in materia di appalti pubblici, a partire dalla data del 18 ottobre 2018 tutte le stazioni appaltanti siano obbligate, salvo adeguata motivazione nella relazione unica dei motivi di deroga nell’utilizzo, ad avvalersi esclusivamente dei mezzi telematici nelle comunicazioni con gli operatori economici mediante l’uso, ai fini di garantire il rispetto dell’integrità dei dati e riservatezza delle offerte, delle piattaforme elettroniche di negoziazione. Un’altra norma di questo capo intende snellire le procedure d’accesso al fondo per prevenire il dissesto dei comuni.
Il capo quinto prevede disposizioni per la semplificazione in materia di tutela della salute e politiche sociali. S’intende semplificare la casistica relativa alla presentazione dei certificati medici per assenza scolastica di più di cinque giorni, evitando così un inutile aggravio anche economico alle famiglie e alle amministrazioni coinvolte, mediante l’abolizione del certificato di riammissione a scuola. L’articolo 33 provvede al rifinanziamento del Fondo in favore dei soggetti interessati dal sovraindebitamento o dall’usura. Il capo sesto contiene gli articoli finali: il 34 con la clausola di non onerosità, il 35 con l’entrata in vigore.
Nel corso della sua relazione di minoranza, la consigliera Corrado ha voluto rimarcare che “non c’è stato, e non si vede in questo collegato, nessun intervento di riforma abbastanza pesante, concreta, innovativa rispetto agli enti regionali come le Ater e le Ipab, per esempio, che sono enti che attendono di essere riformati in maniera corposa da anni”.
“L’unico tentativo – ha proseguito Corrado a tale proposito - è stato l’articolo 34, fortunatamente mi sento di dire, soppresso perché nascondeva un disegno politico di creazione di un’agenzia per l’abitare”. Corrado ha sottolineato inoltre che ci sono interventi necessari come abolizione di enti inutili, citando l’Istituto regionale per le ville tuscolane (Irvit). “Sono sei anni – ha dichiarato Corrado - che tentiamo in quest’Aula di abolire un ente che è un peso per la Regione e che non serve a niente. Non serve a niente anche alla luce della legge che è stata fatta nella scorsa legislatura sulle dimore e le ville storiche. A che cosa serve mantenere in vita un ente che non ha mai fatto quello per cui era nato, cioè la manutenzione delle ville e delle dimore che stanno a pezzi? Sarebbe curioso capire – ha concluso Corrado - che fine hanno fatto i soldi che l’Irvit, di volta in volta, ha ricevuto dalla Regione per poter fare quello che poi non ha fatto”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio