Piano rifiuti, la relazione dell'assessore Valeriani
Partita in Aula la discussione sulla delibera consiliare: "Puntiamo su economia circolare e autosufficienza di ciascun ambito individuato".
28/07/2020La discussione sul Piano di gestione dei rifiuti è iniziata in Aula con la relazione dell’assessore
Massimiliano Valeriani. “E’ fondamentale il passaggio da economia lineare a economia circolare che si ritrova nella normativa europea – ha esordito - Facciamo subito chiarezza sui rispettivi compiti: le Regioni hanno le funzioni di pianificazione, i Comuni detengono tutte le competenze operative in materia di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani. Il nuovo piano non è soltanto una verifica puntuale della situazione, ma indica una prospettiva di medio e lungo periodo, una strategia condivisa. Prevede azioni di contrasto alla produzione dei rifiuti e azioni di sviluppo della raccolta differenziata, contiene la previsione degli impianti di trattamento necessari, come individuati all’interno della pianificazione delle Province. Gli obiettivi sono chiari: chiudere il ciclo dei rifiuti all’interno dei confini del Lazio e all’interno dei singoli Ambiti territoriali ottimali (Ato), cambiare radicalmente il sistema di trattamento con il passaggio all’economia circolare. Oggi abbiamo soluzioni tecnologiche che permettono di recuperare gran parte dei rifiuti trasformandoli in nuove materie prime”.
“Vorrei poi sottolineare un elemento molto importante – ha proseguito l’assessore - avvenuto rispetto alle posizioni del Comune di Roma che, indicando la localizzazione della nuova discarica di servizio, ha rotto un vero e proprio tabù per la Giunta in carica. Per quanto riguarda gli obiettivi concreti, ricordo il 70 per cento di raccolta differenziata da raggiungere nel 2025, la realizzazione di un impianto all’avanguardia a Colleferro: non più mero trattamento dei rifiuti, ma recupero di materie prime con un processo di lavorazione a freddo. Un impianto che dovrà essere preso a modello per la riconversione di tutti i Tmb. Vorrei poi ricordare che le politiche e gli investimenti previsti nel piano sono stati già avviati: gli accordi con la grande distribuzione per la riduzione degli imballaggi, le azioni per il contrasto alla plastica monouso nel pubblico, la tariffazione puntuale, la realizzazione di isole ecologiche e impianti di compostaggio nei Comuni, con 87 milioni già ricevuti dalle amministrazioni locali, la formazione per green manager”.
“Per quanto riguarda la questione termovalorizzatori – ha spiegato ancora Valeriani – non siamo pregiudizialmente contrari, si tratta di una tecnologia al momento ancora necessaria per il trattamento finale di una parte dei rifiuti, ma nel Lazio abbiamo un impianto in funzione, a San Vittore, con 400mila tonnellate annue autorizzate: dal 2023 scenderemo sotto questo livello e quindi l’impianto è sufficiente. Pensiamo al riequilibrio territoriale rispetto alle altre strutture necessarie: nel piano confermiamo gli Ambiti territoriali attuali, che coincidono con i territori delle Province. Dentro gli Ato deve essere raggiunta l’autosufficienza per quanto riguarda gli impianti di trattamento e le discariche. Ogni Ato, a oggi, presenta delle criticità che devono essere superate. Roma non ha più la discarica di servizio, gli impianti di Tmb sono insufficienti. A Latina manca la discarica di servizio. A Rieti non c’è alcun impianto, si appoggia completamente su Viterbo, con le criticità che è possibile immaginare. I Tmb attuali devono essere modernizzati sul modello del nuovi impianto di Colleferro. C’è un rilevante stanziamento di risorse con fondi regionali”.
“Attualmente siamo al 47,3 per cento differenziata su base regionale - ha concluso l’assessore - oltre 20 punti in più negli ultimi 7 anni. Abbiamo prodotto meno rifiuti (sotto i 3 milioni di tonnellate quest’anno). Stanziamo 50 milioni di euro per sostenere i Comuni, per realizzare gli impianti e per i centri per il riuso. E poi legalità e controllo: dopo i diversi casi di illeciti, con il piano prevediamo di rafforzare la vigilanza. Sia per quanto riguarda le nuove autorizzazioni che sugli impianti in funzione. La Regione ha sopperito alle mancanze degli enti locali, con interventi puntuali per risolvere le situazioni di emergenza, ora, con l’esame del nuovo piano si aggiorna lo scenario di riferimento, togliendo un alibi a molti amministratori locali: a ogni istituzione vengono attribuite le rispettive responsabilità. Ma va ricordato che il piano non cancella i problemi con un colpo di spugna, una volta approvato spetterà alle varie amministrazioni locali mettere in campo i provvedimenti necessari per renderlo operativo. Siamo aperti al confronto, si può migliorare questa delibera, rimanendo fermi solo negli obiettivi fissati”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio