In commissione Trasparenza focus sulla riattivazione della linea Formia-Gaeta (ex Littorina)
Nuovi finanziamenti per trasformare il progetto iniziale di una tratta ferroviaria in una linea tranviaria più leggera, con l’entrata di Astral Spa accanto al Consorzio industriale del Lazio per la sua realizzazione.
05/12/2024 - La commissione Trasparenza e pubblicità, presieduta da
Massimiliano Valeriani (Pd), oggi ha svolto un’audizione sulle problematiche relative ai lavori di riattivazione della ferrovia Formia-Gaeta (ex Littorina), richiesta dal consigliere
Adriano Zuccalà (M5s). Nel corso dell’audizione sono intervenuti: il sindaco di Gaeta, Cristian Leccese; il direttore del Consorzio Industriale del Lazio, Claudio Ferracci; il direttore Infrastrutture Ferroviarie, Grandi Opere e Trasporto Pubblico Locale di Astral Spa, Carlo Cecconi; il dirigente dell’Area Coordinamento e monitoraggio PSC Lazio e accordo per la coesione della Regione Lazio, Luca Colosimo; il rappresentante del Comitato di Cittadini “Piazzale Gaeta”, Damiano Di Ciaccio.
Il tema dell’audizione è stato introdotto dal presidente Valeriani, il quale ha spiegato che il progetto originario per la riattivazione della linea è nato nel 2019, con i lavori iniziati nel 2020 e interrotti quasi subito per varie problematiche. Il Consorzio Industriale del Lazio è il soggetto attuatore dell’opera, essendo proprietario di quasi tutta l’area interessata ai lavori. Il consigliere Zuccalà è intervenuto per ricordare, tra l’altro, che aveva già presentato una interrogazione in Consiglio nel maggio del 2023 per sapere a che punto era la situazione dopo che alcune modifiche progettuali avevano causato lo stop dei lavori. A tal proposito, Zuccalà ha anche chiesto se ci sono novità rispetto a quella data, visto che le risorse stanziate inizialmente ammontavano a 10 milioni di euro ma poi il progetto è cambiato e sono state implementate.
Per rispondere a Zuccalà e per inquadrare la vicenda da un punto di vista cronologico, è intervenuto il direttore del Consorzio Industriale del Lazio,
Claudio Ferracci, il quale ha ricordato che tutto l’iter è iniziato nel 2006, quando i comuni di Formia e di Gaeta approvarono il progetto preliminare dei lavori di riattivazione della linea ferroviaria per uso civile, proposto dall’allora Consorzio industriale del Sud Pontino, oggi inglobato nel Consorzio unico del Lazio. Successivamente, nel 2008, la Giunta regionale del Lazio ha stipulato un accordo di programma quadro con il Ministero delle Infrastrutture per realizzare l’opera e, a partire da quella data, sono stati concessi due finanziamenti regionali: il primo nel 2009, di 8 milioni di euro, per realizzare la prima tratta di sei chilometri dalla stazione di Formia alla sede di Bevano del Consorzio industriale; il secondo nel 2016, di 10 milioni di euro, destinato alla restante tratta Bevano-Gaeta di tre chilometri, che però non si è concretizzato perché nel gennaio 2022 la Regione Lazio ha richiesto una integrazione della progettazione “per includere un sistema di alimentazione coerente con la transizione energetica in atto a livello internazionale”. A tal fine, infatti, la Regione aveva invitato il Consorzio industriale ad elaborare una “valida e concreta progettazione comprensiva di pareri e autorizzazioni aggiornate ai fini della successiva acquisizione del parere finale da parte del Comitato regionale dei lavori pubblici”, come ha ricostruito il direttore del Consorzio.
Ferracci ha spiegato che, in quella stessa nota della Regione Lazio, “veniva specificato che, nelle more del completamento della procedura, la stessa avrebbe provveduto alla sospensione di ogni altra erogazione a favore del Consorzio”. Nel maggio del 2022, il neonato Consorzio industriale unico del Lazio “rappresentava la volontà di effettuare l’adeguamento progettuale – ha proseguito Ferracci – al fine di consentire la funzionalità all’intero sistema ferroviario della stazione di Formia, come ferrovia interconnessa con quella di Gaeta, per un totale di 9 chilometri, e proponeva una tabella riepilogativa dei costi necessari all’adeguamento progettuale, per un totale di 25 milioni di euro”. Di conseguenza, “il Consorzio industriale sospendeva i lavori, pagando alla società aggiudicatrice quelli effettuati fino a quel momento, pari a circa 3,41 milioni di euro”. Ferracci ha aggiunto che, nel corso dei lavori effettuati fino a quel momento, “sono emerse alcune interferenze, come adduzioni idriche non note lungo la linea ferroviaria, che dovranno essere bypassate o eliminate col progetto che si andrà a sviluppare ora”. Per questo motivo, il Consorzio, nel gennaio 2023, ha chiesto ulteriori risorse finanziarie alla Regione e il subentro di Astral Spa, sia nella parte progettuale che gestionale dei lavori appaltati e futuri, “onde porre in essere ogni innovativo sistema di alimentazione coerente con la transizione energetica e la tutela ambientale”.
Sul finanziamento del nuovo progetto sono intervenuti l’ing.
Carlo Cecconi, direttore Infrastrutture Ferroviarie, Grandi Opere e Trasporto Pubblico Locale di Astral Spa, e
Luca Colosimo, dirigente dell’Area Coordinamento e monitoraggio PSC Lazio e accordo per la coesione della Regione Lazio. I due dirigenti hanno spiegato che sono stati stanziati ulteriori 20,6 milioni di euro nell’ambito della programmazione 2021-2017 del Fondo di sviluppo e coesione, all’interno di un accordo tra Stato e Regione del novembre 2023 che ha stanziato oltre un miliardo di euro per opere pubbliche. Le nuove risorse, in aggiunta ai 10 milioni già impegnati, serviranno a realizzare una soluzione alternativa più ecologica e più economica, con il passaggio da opera ferroviaria a opera tranviaria. Cecconi ha spiegato che la nuova soluzione consente anche di superare alcuni problemi strutturali legati al vecchio progetto, evitando la costruzione della linea aerea, semplificando il sistema di segnalamento ed evitando anche un passaggio a livello – sostituito da un semaforo – e lavori costosi per adeguare la galleria al passaggio dei treni. Il prossimo passaggio sarà una convenzione tra Astral, Direzione regionale e Consorzio per assegnare alla prima il compito di fare la progettazione e i passi successivi.
Il sindaco di Gaeta,
Cristian Leccese, è intervenuto per sottolineare “l’importanza che questa infrastruttura riveste per l’intero territorio, per i flussi turistici, per i collegamenti e la mobilità innovativa rispetto ai mezzi tradizionali, ma anche per l’importanza storica di questa tratta, nata nel 1892”. Leccese ha sottolineato anche l’importanza di collegare il centro di Gaeta alla stazione di Formia, “che rappresenta uno snodo cruciale per il trasporto ferroviario nazionale” e ha ricordato che nel progetto iniziale del 2006, votato dalle due città, era prevista anche la riqualificazione del piazzale della stazione di Gaeta. Su questo punto, il sindaco ha spiegato che si tratta di un elemento cruciale, poiché consentirebbe di unire due parti importanti della città “con un progetto molto ambizioso di rigenerazione urbana di un’area di quasi 50mila metri quadrati che attualmente taglia a metà la città, riqualificandola e creando nuovi servizi, nuovi standard e nuove attività per una riconnessione urbana”. Leccese ha concluso il suo intervento annunciando che “attualmente stiamo affrontando con il Consorzio industriale la fase della stima e della verifica contabile-patrimoniale del valore di quell’area, per inglobarla e aumentare la portata di questo progetto”.
Sulla questione del piazzale della stazione di Gaeta è intervenuto anche
Damiano Di Ciaccio, in rappresentanza del Comitato di Cittadini “Piazzale Gaeta”, per ribadire che bisogna tornare al progetto iniziale che prevedeva la riqualificazione della zona, con un parcheggio interrato e servizi per i cittadini.
Nel corso dell’audizione sono intervenuti anche alcuni consiglieri regionali.
Alessio D’Amato (Insieme per il Lazio – Azione) ha messo in evidenza che si tratta di un progetto che risale a 18-20 anni fa e che quindi “il fattore tempo è importante, insieme alle questioni urbanistiche”. Rispetto al progetto iniziale, a fronte di un aumento del finanziamento, D’Amato ha quindi chiesto se la nuova opera sarà congrua e fattibile nei tempi stabiliti.
Marco Bertucci (FdI) ha espresso apprezzamento per il nuovo finanziamento e per la trasformazione del progetto in una linea tranviaria “più leggera, economica e meno impattante”. Anche Bertucci ha chiesto chiarimenti sui tempi di realizzazione dell’opera, per poi chiedere maggiori dettagli anche sulle risorse già spese.
Adriano Zuccalà (M5s) si è unito ai giudizi di apprezzamento per il cambio di progetto e ha chiesto certezza sui tempi di realizzazione.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio