Trasporto, il punto sulla crisi del settore turistico e scolastico
L’impegno dell’assessore Alessandri di fronte alla commissione: valuteremo la possibilità di integrazione fra pubblico e privato.
25/05/2020 - Il blocco totale. Non solo nel periodo di lockdown, ma anche nei prossimi mesi. Un blocco che rischia di mettere in ginocchio le imprese che gestiscono il trasporto turistico e scolastico nel Lazio. Di questa situazione si è parlato nell’audizione di oggi con le associazioni di categoria, che si è svolta nella commissione Trasporti del Consiglio regionale del Lazio. Nell’introdurre la riunione, il presidente,
Eugenio Patanè, ha spiegato che “dobbiamo sia valutare i danni che il settore ha avuto durante il lockdown, ma anche cercare di capire cosa può accadere in futuro e come possano, eventualmente, intervenire le istituzioni”.
Antonio Aurigemma (FdI) ha spiegato che “abbiamo chiesto questa convocazione perché abbiamo notato l’assenza di provvedimenti per il settore del trasporto turistico, che non solo ha sofferto da marzo fino ad oggi, ma che faticherà a ripartire nei prossimi mesi. Si tratta complessivamente di circa 5mila lavoratori, importanti per l’economia della nostra Regione. Con questa audizione vogliamo cercare di trovare soluzioni, anche impiegando questi mezzi per incrementare il trasporto pubblico locale, soprattutto nell’ora di punta. D’accordo anche
Emiliano Minnucci (Pd), secondo il quale “c’è il rischio che il settore resti in una terra di nessuno fra le competenze relative al trasporto e quelle relative al turismo. Si tratta di un comparto che ha costi molto alti, a partire dai leasing per comprare i mezzi, e va sostenuto fino alla ripresa”.
È stata poi la volta delle associazioni di categoria. Ha aperto gli interventi
Clara Fraticelli (Federlazio turismo): “Soltanto per il settore turistico – ha dichiarato - parliamo di circa 700 imprese, con più di 3mila mezzi. Un in cui servono continui investimenti, un settore che si muove in un mercato organizzato, in gran parte extra Ue. E va considerato che questo periodo, di solito, rappresenta circa il 50 per cento del fatturato annuale. Ci troviamo, dunque, in una situazione drammatica. Abbiamo evidenziato al presidente Zingaretti già ad aprile, la nostra disponbilità a mettere a disposizione mezzi e autisti (attualmente in cassa integrazine) per la collettività, vista l’esigenza di trasporto pubblico. Non chiediamo assistenzialismo, ma solo di poter essere messi nelle condizioni di poter lavorare”. Stessa richiesta arriva da
Andrea Genovese (Emet), secondo il quale “le aziende sono davvero ferme, hanno una forte situazione debitoria, debiti contratti per rinnovare il parco auto, in maniere da adeguare i mezzi alle norme europee. Altrimenti sarebbero state tagliate fuori dal mercato. Usare queste aziende per aumentare il trasporto pubblico locale può rappresentare davvero un aiuto importante”. Per
Antonio Migliaccio (Cna) “non c’è soltanto il turismo, ma anche il trasporto scolastico, completamente fermo”. Infine
Giovanni Troiani (Anav): "Serve un intervento organico – ha spiegato - abbiamo anche sollecitato il governo nazionale, ma non c’è nulla nel decreto Rilancio. Alla Regione chiediamo un meccanismo di compensazione dei minori introiti, di intervenire sulle accise per il gasolio, di sospendere le tasse di ingresso per tutto il 2021, di concerto con il Comune di Roma”.
Gli interventi dei consiglieri regionali sono stati aperti da
Massimiliano Maselli (FdI): “Il quadro di questi settori è drammatico – ha spiegato - ma sono molto fiducioso, perché mi sembra che, al di là delle differenze politiche, ci sia piena convergenza di tutti sulla necessità di affrontare questi problemi. La Regione deve fare la propria parte per compensare le carenze nel decreto Rilancio. La cassa integrazione può essere sufficiente per qualche mese, ma non potrà arrivare fino al 2021. Non serve un aiuto assistenzialistico, dobbiamo fare in modo che queste aziende possano essere attive anche in questa fase, andando a integrare il trasporto pubblico, sia urbano che extraurbano, un’integrazione che potrebbe essere preziosa per evitare congestionamenti pericolosi sui mezzi di linea”.
Gaia Pernarella (M5s) ha ricordato “la situazione dei trasportatori costieri e marittimi, anche loro in mezzo al guado fra turismo e commercio. Per quanto riguarda l’impiego di questi pullman nel trasporto pubblico locale, si può prevedere, ma sempre usando lo strumento dell’avviso pubblico. Si tratta, tra l'altro, di una previsione che era già contenuta nel piano triennale per il turismo, per quanto riguarda i luoghi di interesse che non sono raggiunti dal servizio pubblico”.
Fabio Refrigeri (Pd), dopo aver condiviso le posizioni degli altri consiglieri, ha puntato l’attenzione “sulle difficoltà che avremo a settembre sul trasporto scolastico, le attuali modalità non potranno soddisfare le esigenze”.
“Come gruppo – ha ricordato Antonio Aurigemma – abbiamo presentato stamani una proposta di legge specifica: molte di queste aziende non arriveranno a settembre, se non avranno un aiuto dalle istituzioni, cercando di utilizzare i mezzi delle imprese che lavoravano fino a ieri sul commerciale e sul turismo possiamo far viaggiare in sicurezza gli utenti del trasporto pubblico”.
“Non siamo abituati a scansare i problemi – ha spiegato concludendo l’audizione l’assessore ai Trasporti,
Mauro Alessandri – già nell’ultima commissione, insieme all’assessore al Turismo, Giovanna Pugliese, avevamo preso un impegno per valutare insieme gli interventi che possiamo mettere in campo. Impegno che confermo. Il tema è quello dell’integrazione fra pubblico e privato, anche pensando agli obblighi che derivano dal distanziamento sociale. Di questo si può occupare l’assessorato ai Trasporti, non ho competenza sulle altre questioni che sono state poste. Dobbiamo creare le condizioni per dare risposte: vogliamo essere operativi in breve tempo. Nel decreto Rilancio lo stanziamento complessivo è di circa 500 milioni, risorse che devono essere utilizzate, così prevede il provvedimento, per ripianare le mancate entrate del bigliettamento sul trasporto di linea, a noi ne dovrebbero arrivare l’11 per cento. Se questi sono gli unici fondi non abbiamo speranze: Cotral perde 5 milioni di euro al mese, Atac molto di più. Insomma con quei 55 milioni possiamo al massimo ripianare le perdite di un paio di mesi. Il decreto prevede anche che queste risorse siano integrate. Abbiamo anche chiesto il ripristino del fondo nazionale trasporti al periodo prima dei tagli. Se arriveranno questi stanziamenti potremo ragionare con più serenità, ma, ovviamente non possiamo aspettare oltre e vogliamo aprire da subito un confronto con le categorie interessate”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio