Sanità, D'Amato conferma le tappe per uscire dal commissariamento

Giovedì 28 marzo nuova riunione del tavolo con il ministero dell’Economia e delle finanze, a giugno certificazione del consuntivo 2018.
Un momento dell'audizione dell'assessore D'Amato 25/03/2019 - L’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, ha confermato alla commissione consiliare le prossime tappe che dovrebbero portare all’uscita definitiva dal commissariamento del Lazio. “Giovedì avremo una importante riunione del tavolo con il Mef, a giugno la “bollinatura” del consuntivo del 2018 da parte del Mef. Secondo i dati che ci sono stati forniti dall’advisor dovremo migliorare ulteriormente il dato sul disavanzo, che dovrebbe scendere di altri 15 milioni rispetto al 2017. Siamo ottimisti anche per gli altri parametri: i livelli essenziali di assistenza e il tasso di mortalità”.

“Si tratta della fine di un percorso iniziato 12 anni fa, nel 2007, con il primo piano di rientro – ha spiegato ancora l’assessore – uscire dal commissariamento non è la soluzione di tutti i problemi, ma sicuramente tornare a una gestione ordinaria dopo tanti anni è un evento importante”.

Nel dibattito che è seguito alle comunicazioni di D’Amato sono intervenuti con accenti differenti molti consiglieri. Davide Barillari (M5s) ha sottolineato come, malgrado i ripetuti annunci del presidente Zingaretti “a oggi non ci sono ancora le condizioni per uscire dal commissariamento”. Antonio Aurigemma (FI) ha spiegato che “dobbiamo smettere di trattare la sanità come un fatto algebrico: si tratta di un servizio essenziale per i cittadini- E molte sono le criticità che dobbiamo ancora affrontare”. Per Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) ora è il momento di “cominciare, tutti insieme, a discutere per gettare le basi di un nuovo modello di servizio sanitario”. Una strada che intendono seguire Antonio Panunzi (Pd) per il quale il percorso per “guarire la sanità non è finito, ma l’uscita dal commissariamento è la condizione per proseguire”, ma anche Chiara Colosimo (FdI): “Su questi temi dobbiamo stare tutti dalla stessa parte – ha spiegato – e cominciare a chiederci cosa vogliamo fare adesso”. Diversi consiglieri, poi, fra cui gli stessi Panunzi e Colosimo, hanno chiesto di modificare il decreto ministeriale 70 che impone la chiusura di molti punti di primo intervento “essenziali per garantire il diritto alla salute dei cittadini del Lazio”. Su questo tema Loreto Marcelli (M5s) ha specificato che la modifica deve essere fatta attraverso la conferenza Stato-Regioni e ha chiesto all'assessore se il Lazio avesse preso una iniziativa in questo senso. Secondo Paolo Ciani (Centro solidale) “dopo la conclusione della gestione commissariale avremo la possibilità di indirizzare maggiori risorse verso il territorio, questo deve essere il nostro modello”.

Infine il presidente della commissione Sanità, Giuseppe Simeone (FI), secondo il quale “la fine del commissariamento non è la soluzione di tutti i problemi ma è la condizione necessaria per ragionare insieme sul modello di sanità che vogliamo costruire”.   A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio