Consorzi di bonifica, il punto con i commissari straordinari sulle prime due fusioni
Audizione in quarta e ottava sui futuri nuovi consorzi "Etruria meridionale e Sabina" e "Litorale Nord"
13/06/2019 - La quarta commissione consiliare permanente, Bilancio programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da
Fabio Refrigeri (Pd), e l’ottava commissione consiliare permanente, Agricoltura, ambiente, presieduta da
Valerio Novelli (M5s), si sono riunite oggi in audizione comune sullo schema di deliberazione della Giunta n. 50, concernente l’approvazione del progetto di fusione dei consorzi di bonifica “Val di Paglia e “Bonifica reatina” nel consorzio di bonifica “Etruria Meridionale e Sabina” e sullo schema di deliberazione di Giunta n. 51, relativo al progetto di fusione dei consorzi di bonifica “Tevere Agro Romano”, “Maremma Etrusca” e “Pratica di Mare” nel consorzio “Litorale Nord”. Come ha ricordato Refrigeri in aperura dei lavori, entrambi i progetti sono stati predisposti
in base alla
legge regionale 12/2016 (art. 11) che prevede la riduzione da dieci a quattro del numero dei consorzi di bonifica laziali.
La commissaria straordinaria dei consorzi “Val di Paglia e “Bonifica reatina”, Luciana Selmi, ha evidenziato le difficoltà incontrate per progettare la fusione del nuovo consorzio “Etruria meridionale e Sabina”, a causa delle distanze (aree distanti anche 200/250 chilometri), delle profonde diversità dei territori, delle colture e degli impianti (una diga da una parte, un sistema di idrovore dall’altra), ma non ha trovato alcun impedimento nell’uniformare i processi, soprattutto grazie allo spiccato spirito di collaborazione degli uffici, e neppure situazioni debitorie particolari. Il sub commissario straordinario, Fabio Marco Fabbri, ha evidenziato la particolarità della condivisione della diga (Elvella) anche con la confinante Toscana.
Più complessa appare la fusione dei consorzi che confluiranno nel nuovo consorzio “Litorale Nord”. Il commissario straordinario Antonio Marrazzo ha evidenziato che i consorzi che daranno vita al nuovo soggetto sono consorzi “cittadini”, in quanto situati in territori fortemente antropizzati (Ostia, Fiumicino, Pratica di Mare). Marrazzo ha riferito sulla situazione finanziaria, sui contributi da parte della Società aeroporti di Roma a favore delle idrovore non distanti dall’aeroporto di Fiumicino, ma anche sui crediti affidati all’agente della riscossione e non ancora riscossi. In particolare, un debito ingente grava sul consorzio Tevere Agro romano, soprattutto nei confronti del fornitore di energia elettrica, con il quale però è in corso una transazione. Una situazione che dovrebbe risolversi nell’arco di 3/5 anni.
Il debito di 32 milioni di euro del consorzio Tevere agro romano è stato definito preoccupante dalla consigliera
Silvia Blasi (M5s) secondo la quale la razionalizzazione avrebbe dovuto essere attuata prima della fusione. Di diverso parere
Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti) secondo il quale “un problema che viene socializzato”, cioè il debito di uno dei tre consorzi, nulla toglie alla validità dell’operazione e, più in generale, alla portata del provvedimento voluto dal legislatore regionale.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio