Doppia preferenza di genere alle elezioni regionali e amministrative per cambiamento culturale
Pescara, il 17/06/2014 alle ore: 15:12
Se ne è parlato alle Conferenza nazionale delle Presidenti degli Organismi di Pari Opportunità a Pescara.
"Votare con la modalità della doppia preferenza di genere alle regionali significa anche recuperare una fetta importante di elettori che si sono astenuti, soprattutto in quest'ultima tornata elettorale. L'allontanamento dei cittadini, uomini e donne, dalla politica è dovuto anche alla mancanza di concretezza, che una maggiore presenza femminile potrebbe invece garantire". E' quanto ha affermato la presidente Cpo del Lazio,
Donatina Persichetti, alla Conferenza nazionale delle Presidenti degli Organismi di Pari Opportunità delle regioni italiane che si è svolta ieri a Pescara.
A partecipare all'assemblea nazionale, oltre a Persichetti e a Roberta Mori, presidente della Conferenza nazionale delle Presidenti degli Organismi di Pari Opportunità delle regioni italiane e consigliera regionale dell'Emilia Romagna, anche le presidenti delle Cpo delle Marche Antonella Masturzo; della Toscana Rossella Pettinari, della Calabria Govanna Cusumano, che ha fatto pervenire una sua nota scritta; e la neo consigliera regionale abruzzese Marinella Sclocco.
Dalla Conferenza nazionale delle Presidenti degli Organismi di Pari Opportunità delle regioni italiane sono arrivate decisioni importanti: spingere l'acceleratore sulla cultura di genere nelle scuole italiane, e per questo sarà presto siglato un protocollo con il Miur, mentre è stato già chiesto un incontro con il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini; un incontro con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi per capire quale sia l'indirizzo verso le politiche di genere; un incontro con Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni, e con Eros Brega, Presidente della Conferenza delle Assemblee legislative, per monitorare l'equilibrio della rappresentanza di genere in Giunte e Consigli e nei Cda degli Enti a partecipazione pubblica; progetti concreti sulla medicina di genere, sui protocolli di assistenza nella cura farmacologia, sulla violenza di genere, con campagne di cooperazione internazionale e di recupero di maltrattate e maltrattanti.
«La democrazia paritaria è un obiettivo costituzionalmente garantito che deve partire con una rivoluzione culturale fin dai banchi di scuola e deve essere al centro del dibattito politico. La modalità elettorale della doppia referenza di genere deve diventare realtà in tutte le regioni d'Italia. Ecco perché ben vengano iniziative come quella di Pescara, promossa dalla presidente della Cpo abruzzese Gemma Andreini, sia come momento di confronto con le altre colleghe provenienti da tutta Italia sulle tematiche di genere, sia per mettere in campo tutte insieme azioni concrete a livello nazionale», ha detto Roberta Mori.
Marinella Scocco, oltre a portare i saluti del presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso, ha annunciato: «Probabilmente correggeremo la legge elettorale regionale e mi batterò per far approvare la doppia preferenza di genere, perché in Abruzzo bisogna lavorare ancora molto per avere più donne in consiglio regionale e ai vertici degli enti a partecipazione pubblica. Senza il listino la presenza delle donne in Consiglio è diminuita e questo denota un problema culturale a monte, per cui c'è necessità di sostenere le donne nel percorso politico, c'è bisogno di un cambio di mentalità trasversale nei partiti, che si ricordano delle donne solo nella fase finale, cioè quella delle elezioni. Se avrò la delega in Giunta alle Pari Opportunità chiederò aiuto alla Cpo regionale e vorrò il loro parere su tutte le leggi relative alle tematiche di genere, perché è necessario un cambiamento culturale forte».
Roberta Mori ha consegnato al futuro assessore regionale abruzzese un documento, che sarà approvato e introdurrà, di fatto, la doppia referenza di genere alle elezioni regionali emiliane. Una best pratice che l'Abruzzo dovrebbe importare, come sottolinea la padrona di casa Gemma Andreini: «Abbiamo cercato di far passare questa modifica dello statuto del Consiglio regionale, affinché fosse introdotta la doppia preferenza di genere anche alle elezioni regionali, così come accade per i Comuni con più di 5 mila abitanti, ma non ci siamo riuscite a causa di una scarsa sensibilità da parte dei precedenti consigli regionali, ora ci auguriamo che questo nuovo consiglio accolga le nostre istanze».