La presidente Persichetti: "Esterrefatte da sentenza Tar: daremo corso ad una battaglia di civiltà"
"Siamo esterrefatte dalla sentenza della sezione del TAR di Latina che ripropone un annoso quanto preoccupante problema culturale del nostro paese, evidentemente incapace di garantire suoi cittadini una rappresentanza plurale". E' quanto afferma la presidente della Consulta Femminile regionale per le Pari Opportunità del Lazio, Donatina Persichetti, dopo che il Tar ha respinto i ricorsi presentati dalla stessa Consulta in merito alla composizione delle Giunte dei Comuni di Isola Liri e Piedimonte San Germano, nel frusinate, entrambe prive di rappresentanti femminili.
"Nonostante il dettato costituzionale, la normativa nazionale e gli stessi statuti dei Comuni presi in giudizio, affermino il principio delle pari opportunità di accesso alle cariche pubbliche e alle assemblee elettive - prosegue Persichetti -, questa sentenza dimostra ulteriormente la mancanza della volontà e dell'azione politica ed istituzionale a realizzare un modello di società in cui uomini e donne possano concorrere congiuntamente ed in modo più efficace allo sviluppo e alla cultura del paese.
Appare strumentale e faziosa l'argomentazione, opposta da uno dei due Comuni, contro i quali abbiamo presentato il nostro ricorso, di aver rispettato il volere dei votanti che non hanno eletto donne. E' una motivazione assurda quanto amara poiché la eleggibilità poggia su meccanismi viziati ed è condizionata da una retriva cultura che fa emergere solo chi già detiene il potere.
La partecipazione delle donne in tutti i segmenti della società, ed in particolare nei luoghi dove si operano le scelte, è la condizione e la cartina di tornasole del livello di libertà e di democrazia di un paese: siamo convinte - conclude - che lottare per questi principi non sia un'opzione rinunciabile e per questo presenteremo ricorso al Consiglio di Stato".