Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza (con tre astenuti) una proposta di legge per favorire la cosiddetta mobilità nuova, una normativa che istituisce il 'Piano regionale della mobilità ciclistica'. Si tratta di un testo unificato di due proposte di legge: una presentata da Cristiana Avenali (Pd) e l’altra avente come primo firmatario Devid Porrello (M5s). Stanziati complessivamente 2,1 milioni di euro, per il biennio 2018-2019, attraverso l’istituzione di due fondi: uno di parte corrente (250 mila euro per ciascuna annualità 2018 e 2019), l’altro in conto capitale (800 mila euro per ciascuna annualità 2018 e 2019). Istituita la giornata del cicloamatore. Previsto il recupero delle vecchie stazioni e dei caselli ferroviari, da destinare a servizi lungo le ciclovie. Saranno fissati i 'target di mobilità', con cui la Regione stabilisce per i comuni con più di 10mila abitanti l'obbligo di ridurre al di sotto del 40 per cento gli spostamenti individuali con mezzi a motore entro tre anni dall'approvazione della legge.La Regione dovrà varare il 'Piano regionale della mobilità ciclistica'
I CONTENUTI DELLA LEGGE SULLA MOBILITA’ NUOVA
La legge approvata oggi ha come finalità “promuovere e sostenere la mobilità nuova”, con particolare riferimento alla “mobilità ciclistica nei tragitti quotidiani e negli spostamenti urbani ed extraurbani”, come riportato nell’articolo uno della legge. Inoltre, le nuove norme mireranno a “promuovere il target di mobilità, inteso come obiettivo di quota massima di spostamenti tramite mezzi motorizzati privati” e a “individuare strategie per contenere e controllare il problema della congestione stradale”. Non meno importante – secondo gli obiettivi dei proponenti – la promozione e gli incentivi alle forme di spostamento collettivo, quali il 'carpooling' e il 'car sharing'.
All’interno dell’articolato sono poi contenuti: le definizioni e la classificazione dei percorsi ciclabili; l’elenco degli obiettivi strategici della proposta di legge (tra i quali "la creazione di una rete, interconnessa, protetta e dedicata, di itinerari ciclabili e ciclopedonali attraverso località di valore ambientale, paesaggistico, culturale e turistico"); le modalità per attivare informazione, formazione e monitoraggio sulla diffusione dell'uso della bicicletta (anche mediante l'utilizzo delle nuove tecnologie).
Previste attività di informazione, formazione e monitoraggio; eventi e manifestazioni dedicate alla promozione della mobilità ciclistica, tra cui la “giornata del cicloamatore”, istituita con un emendamento di Giuseppe Simeone (Forza Italia).
Importante novità è la previsione dei "Piani strategici per la mobilità ciclistica" redatti dalla Città metropolitana di Roma Capitale, dalle province e dai comuni (articolo 6), che individuano la rete ciclabile e ciclopedonale quale elemento integrante della rete di livello regionale. Ma il punto centrale del provvedimento è il "Piano regionale della mobilità ciclistica (Prmc)" (articolo 4), che dovrà essere elaborato in forma concertata con la Città Metropolitana di Roma Capitale, le province, i comuni, le unioni di comuni e le associazioni che promuovono in modo specifico l'utilizzo della bicicletta.
Obiettivo del Piano è quello di favorire la migliore fruizione del territorio mediante la diffusione dell'uso in sicurezza della bicicletta come mezzo di trasporto urbano ed extraurbano, anche in combinazione con i mezzi pubblici e collettivi. Per fare questo, le disposizioni approvate oggi mirano a individuare il sistema ciclabile di scala regionale e gli obiettivi specifici in materia di educazione, informazione, formazione e monitoraggio per la diffusione della mobilità ciclistica. A tal fine è previsto anche l'utilizzo e la riconversione in percorsi ciclabili e itinerari ciclopedonali di una serie di aree, tra cui i sedimi delle “tratte ferroviarie dismesse o comunque non recuperabili all'esercizio ferroviario, fatta eccezione per le tratte dotate di armamento e quelle che hanno ricevuto finanziamenti volti al ripristino dell'esercizio ferroviario – si legge nel testo – nonché le linee che hanno già ricevuto contributi dall'Unione europea per il riutilizzo ferroviario anche se non ancora in esercizio". E' previsto anche il recupero e la conservazione delle stazioni e dei caselli ferroviari insistenti sulla tratta, da destinare a strutture ricettive e di assistenza o punti di ristoro specializzati per l'ospitalità dei cicloturisti.
Per quanto riguarda le tipologie di interventi (articolo 7), la legge prevede azioni per la progettazione, la realizzazione e la promozione di reti urbane o extraurbane di itinerari e piste e percorsi ciclabili e ciclopedonali, anche turistici, più aree urbane a prevalenza di traffico non motorizzato. Alcuni esempi: sottopassi e sovrappassi ciclabili e ciclopedonali; parcheggi attrezzati (quota non inferiore al 10 per cento dei posti auto previsti), centri di noleggio in corrispondenza dei centri intermodali di trasporto pubblico e presso strutture pubbliche; nuova e adeguata segnaletica; illuminazione delle ciclovie.
Con riferimento ai 'target di mobilità' previsti all'articolo 11, la Regione stabilisce per i comuni con più di 10mila abitanti l'obbligo di ridurre al di sotto del 40 per cento gli spostamenti individuali motorizzati con mezzi privati entro tre anni dall'approvazione della legge (47 per cento dopo il primo anno e 45 per cento dopo il secondo).
Infine, per quanto riguarda i finanziamenti e le agevolazioni, la Giunta regionale riconoscerà priorità agli interventi che prevedano la connessione con:
a) il sistema della mobilità collettiva pubblica (stazioni, aeroporti, porti, ecc.);
b) con le altre forme di mobilità collettiva (carpooling, car sharing, ecc.);c) con le reti ciclabili intercomunali;
d) con sedi universitarie, scuole, uffici, ospedali;
e) con musei, monumenti naturali, aree naturali protette;
f) con spiagge, aree pubbliche sportive attrezzate e luoghi di interesse turistico-culturale.
[LuS]
Roma, 05/12/2017
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