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Consiglio: no discariche a Pian dell'Olmo, Pizzo del Prete e Valle Galeria

Mozione unitaria per far valutare siti indicati da Provincia di Roma. Indirizzi anche in materia di ambito ottimale, raccolta differenziata ed entrata in funzione degli impianti TMB
12/06/2012
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, dice "no" a Pian dell'Olmo, Pizzo del Prete e Valle Galeria come siti per le discariche di Roma del "dopo Malagrotta". Pian dell'Olmo - in una mozione unitaria approvata stanotte - viene definita "non fattibile" a causa di una serie di criticità già elencate sia dai tecnici nominati dal precedente commissario che in un memorandum del Ministero dell'Ambiente. Pizzo del Prete, indicato come sito definitivo, risulta "presentare le medesime criticità già evidenziate in identiche situazioni, in riferimento al limitrofo sito Unesco della necropoli etrusca della Banditaccia (Cerveteri)". Ribadita dall'assemblea della Pisana l'assoluta indisponibilità della Regione a prendere in considerazione qualsiasi sito ubicato nell'area geografica "Valle Galeria" per "l'ormai insopportabile concentrazione di attività compromettenti l'equilibrio e la salvaguardia ambientale".

La Giunta regionale con la mozione approvata è stata impegnata a farsi promotrice nei confronti del Governo italiano e del commissario Sottile di una celere e approfondita valutazione dell'atto di "Individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento rifiuti" adottato il 7 giugno scorso dalla Provincia di Roma. L'assemblea ha impegnato inoltre la Giunta a valutare la possibilità di individuare all'interno di Roma Capitale l'ambito ottimale.

L'atto di indirizzo impegna poi la Giunta a proseguire nelle politiche di sostegno ed incentivazione della raccolta differenziata prevedendo la possibilità, eventualmente, di procedere agli atti conseguenti qualora gli enti competenti risultassero inadempienti. La mozione richiede infine di continuare nelle azioni già intraprese finalizzate alla completa attivazione di tutti gli impianti TMB (trattamento meccanico biologico) presenti nel territorio regionale ed al relativo superamento delle discariche per il "tal quale" e il recupero ambientale dei siti interessati. La mozione unitaria è maturata al termine di una lunga sospensione, disposta nel pomeriggio dal vicepresidente Raffaele D'Ambrosio per consentire ai consiglieri di raggiungere un accordo. Fuori dall'Aula e nel parco della Pisana cittadini e comitati. Il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, durante la pausa dei lavori ha incontrato una delegazione di residenti della Valle Galeria, e il presidente del XVI Municipio Fabio Bellini.

Nel corso dei lavori del consiglio straordinario, al quale ha partecipato la presidente Renata Polverini, erano state presentate 18 mozioni in materia di rifiuti da parte di Fds, La Destra, Pdl, Verdi, Pd, Sel, Udc, Idv, Lista Bonino Pannella e Partito socialista italiano. Tutte sono state considerate assorbite dalla mozione unitaria, tranne quella di Fds - respinta a maggioranza - che puntava a riprogrammare l'intera politica dei rifiuti escludendo tra l'altro la scelta di nuove discariche, di nuovi impianti di trattamento e nuovi inceneritori, al ritiro del siting compiuto dalla Regione, all'istituzione di un tavolo "aperto", a un piano speciale per Roma e all'invio all'estero per il tempo strettamente necessario del rifiuto secco proveniente dai TMB riconvertiti.

 
IL DIBATTITO

Ad inizio seduta era intervenuto l'assessore alle Attività produttive e politiche dei rifiuti, Pietro Di Paolo, che ha comunicato la prossima presentazione in Giunta di una proposta di legge quadro sul trattamento dei rifiuti, con cui verranno regolamentate le Autorità d'ambito. Annuncio che ha ricevuto un esplicito plauso da parte della consigliere regionale Chiara Colosimo (Pdl). Ricordate inoltre dall'assessore le azioni in materia di rifiuti di Giunta e Consiglio negli ultimi 24 mesi.

Il presidente della commissione Ambiente, Roberto Carlino (Udc), ha auspicato l'aumento della raccolta differenziata e l'incremento dell'attività degli impianti di trattamento. Contestata, da più parti, la gestione della politica dei rifiuti da parte del Comune di Roma. Esterino Montino, capogruppo Pd, ha fatto riferimento alle responsabilità del sindaco Alemanno e indicato quattro strade da perseguire: far funzionare a pieno regime gli impianti, un piano straordinario per raggiungere le percentuali di differenziata di legge (con possibilità di commissariamento), divieto assoluto di conferire in discarica il "tal quale" e riportare l'Ato nel territorio di Roma.

Ivano Peduzzi (per Fds) ha chiesto un Piano per la Capitale, incentrato sulla ristrutturazione degli impianti per rilanciare il 'riuso' e sul potenziamento della differenziata. Daniela Valentini (Pd), Giuseppe Celli (Lista civica cittadini/e) e Mario Mei (Api) hanno contestato l'impostazione dell'Ato provinciale per le specificità che presenta Roma Capitale. Angelo Bonelli (Verdi) ha chiesto il commissariamento dell'Ama. Filiberto Zaratti (Sel) ha domandato, invece, alla presidente Polverini di utilizzare i suoi poteri per commissariare i comuni inadempienti sulla differenziata, a cominciare da Roma e Frosinone.

Bonelli, Celli, Zaratti e Vincenzo Maruccio (Idv) hanno chiesto il ritiro del documento di individuazione dei siti formulato dalla Regione, sottolineando che i sette siti - a loro giudizio inidonei - sono stati individuati senza sopralluoghi. Rocco Berardo (Lista Bonino-Pannella), inoltre, ha chiesto di uscire dalla logica dei 'siti' alternativi a Malagrotta per non perseverare nella situazione di illegalità rappresentata dal conferimento in discarica del rifiuto non trattato. Andrea Bernaudo (Pdl) ha proposto di prendere in considerazione i 12 siti indicati dalla Provincia di Roma, precisando che le aree individuate nel documento della Regione non dovevano essere utilizzate in via esclusiva. Peduzzi e Fabio Nobile (Fds) hanno ipotizzato il trasferimento all'estero dei rifiuti per un periodo di tempo limitato, in modo da avviare un cambio di "sistema" che elimini l'incenerimento (contro il quale si è espresso anche Luigi Nieri di Sel) e sviluppi differenziata, riciclo, riuso e riduzione. Di generico trasferimento fuori Regione, sino all'attivazione di un sistema definitivo di raccolta differenziata su Roma Capitale, ha parlato invece Maruccio. Contrari all'esportazione degli scarti prodotti da Roma Giuseppe Parroncini (Pd) e l'Udc Rodolfo Gigli. Luigi Abate (Lista Polverini), anche lui contrario al trasferimento all'estero, ha invece invitato ad investire su un sistema virtuoso dei rifiuti, utilizzando moderne tecnologie, che porti alla chiusura delle discariche.

Pietro Sbardella (Udc) ha richiamato l'Aula alla necessità di discutere soprattutto della questione di Pian dell'Olmo in quanto ci si trova in uno stato emergenziale. Francesco Storace (la Destra), firmatario di una mozione contro Pian dell'Olmo, ha invitato i consiglieri a comportamenti politici coerenti nelle varie sedi istituzionali. Anche Antonio Paris (Misto) ha chiesto di smettere lo scarico reciproco di responsabilità e ha segnalato come la Capitale abbia aumentato la differenziata dal 17% del 2008 al 27% di oggi. Per Mario Brozzi (Lista Polverini) ci deve essere la consapevolezza che la Regione sta pensando al futuro facendo quanto è stato fatto in altri Paesi.

Da più parti, nel corso del dibattito, è emerso un no ad individuare il sito alternativo nella Valle Galeria, area che - come ha ricordato in particolare Marco Di Stefano (Pd) - soffre da trent'anni per la presenza della più grande discarica d'Europa e della raffineria di Roma. In proposito Isabella Rauti (Pdl) ha invitato ad investire sulla riqualificazione della zona immediatamente dopo la chiusura di Malagrotta. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa