home / archivio notizie / dettaglio notizia

Inziato in Consiglio l'esame delle modifiche al piano casa

24/07/2012
Il consiglio regionale del Lazio ha iniziato oggi, con la relazione dell'assessore all'Urbanistica, Luciano Ciocchetti, la discussione sulle modifiche al piano casa.
"Si tratta di una proposta - ha spiegato l'assessore - che va a modificare la legge approvata lo scorso anno. L'abbiamo presentata per diverse ragioni.
Intanto per superare alcune impugnative presso la Corte costituzionale decise dal Consiglio dei ministri su alcuni commi della legge. C'è stato un lavoro comune con il governo e sono stati definiti alcuni interventi di modifica. La Corte deciderà, invece, sulla parte relativa alle definizioni di valorizzazione e tutela paesistica. Su questa parte, d'accordo con l'esecutivo nazionale, non siamo intervenuti.
Le modifiche sono relative alle procedure da seguire, approvate anche dal Consiglio regionale, ruolo del Ministero dei beni culturali, in maniera da ridurre i contenziosi, poi vengono corretti alcuni errori formali dovuti all'approvazione notturna, abolita la possibilità di titolo abilitativo formatosi con il silenzio assenso, precisata la necessità del preventivo nulla osta dell'ente gestore nel caso di interventi nelle aree naturali protette, viene specificato che i programmi integrati di riqualificazione urbana e ambientale, previsti dal piano casa, sono interventi volti alla valorizzazione del territorio, viene eliminata la parte relativa alla possibilità di realizzare impianti sportivi nelle zone a delle aree naturali protette"
"Altra ragione che ci ha portato a questa proposta di legge - ha proseguito l'assessore - è quella di dare soluzione a una serie di questioni sull'edilizia residenziale e in particolare sull'assegnazione alla cooperative dei bandi per le zone 167. In commissione abbiamo anche approvato un emendamento per venire incontro alle richieste dei proprietari di abitazioni costruite in diritto di superficie".
"A un anno dall'approvazione - ha concluso Ciocchetti - mi sembra doveroso dare al Consiglio regionale alcuni dati sulla prima fase di applicazione del piano casa. Fino a giugno sono presentate 5mila Dia per piccoli ampiamenti, cinquemila piccoli cantieri, su edifici esistenti, senza consumo di terreno libero. Un primo segnale importante. Stanno inziando le prime conferenze dei servizi per i cambi di destinazione d'uso e per le demolizioni e ricostruzioni. Si sta attivando anche culturalmente la voglia di riqualificare il nostro patrimonio edilizio".

Gli interventi

Pier Ernesto Irmici (Pdl). "Si tratta di una legge importante, visto che l'edilizia rappresenta il 30 per cento della nostra economia. Una legge che già sta dando risultati significativi, come ha detto l'assessore. Favorisce la produzione, una impostazione che va in senso antitetico rispetto alle speculazioni finanziarie che distruggono il capitale e il lavoro. Le modifiche che ci troviamo a discutere sono necessarie per chiarire i confini delle competenze di Stato e Regione. In particolare per quanto riguarda il rapporto con il ministero dei Beni culturali, sulle aree protette, sulle procedure per il rilascio del titolo abilitativo in sanatoria".
Esterino Montino (Pd). "Gli emendamenti presentati oggi in aula dalla Giunta vanno al di là dei temi proposti dal ricorso del Governo alla Corte costituzionale. Questioni che coincidono con molte delle osservazioni che l'opposizione aveva avanzato già durante la discussione della legge. Ci aspettavamo però un testo che rispondesse a queste necessità, magari con qualche aggiustamento, ma niente di più. Rischiamo, invece, lo ribadisco, di andare molto oltre: di votare un nuovo piano casa, completamente diverso. Si vorrebbe sfruttare l'occasione per stravolgere la norma. Io consiglierei all'assessore di bloccare questi tentativi, la legge ha bisogno di un periodo di rodaggio per capire se servono correttivi o meno".
Angelo Bonelli (Verdi). "Questa legge non risponde alle osservazioni del Governo sull'incostituzionalità di parti importanti della legge: sulle deroghe ai piani paesaggistici, per quanto riguarda la realizzazione, ad esempio, dei porti in aree delicate dal punto di vista ambientale, oppure sulla vicenda dei campi da sci. E poi con gli emendamenti presentati dalla Giunta stamani si stravolgono le norme e si cerca di ampliare ulteriormente il piano casa. Si dà ad esempio la possibilità di realizzare interi quartieri, uffici e centri commerciali per finanziare nuove chiese. Questa si chiama speculazione. La nostra sarà un'opposizione molto dura".
Luigi Nieri (Sel). "A noi era sembrato di capire che avremmo dovuto approvare una proposta di legge che raccoglieva alcune delle osservazioni del governo nazionale. In realtà, con gli emendamenti presentati oggi, cambia lo scenario: andiamo oltre ogni possibile immaginazione. Nove emendamenti su una legge fatta di un solo articolo. E non si tratta di aggiustamenti. L'assessore Ciocchetti riesce a stupirci: altro che piano casa siamo al piano chiese: migliaia e migliaia di metri cubi per realizzare edifici di culto. Torniamo con i piedi per terra. La giunta faccia un passo indietro".
Fabio Nobile (Fds). "L'assessore avrebbe dovuto cominciare il suo intervento con un'autocritica, perché le questioni di cui discutiamo oggi, l'opposizione le aveva poste in maniera chiarissima durante il dibattito. Questo articolo concordato con il governo risponde in parte agli elementi di incostituzionalità. Da questo quadro si passa, invece, ad alcuni emendamenti incomprensibili. Perché vengono presentati in aula e non in commissione? Invertendo un vecchio slogan degli anni '70, la sintesi migliore è: meno case più chiese. Cosa c'entra questo emendamento con il piano casa e cosa vuol dire sul piano urbanistico? Stesso discorso sulle modifiche per quanto riguarda l'housing sociale: viene fissato un canone di affitto basso, ma resta poi la vendita dopo dieci anni. Anche di questo avremmo voluto discutere in commissione".
Rodolfo Gigli (Udc). "A quanto avevo capito inizialmente, questa doveva essere una proposta di legge frutto di intesa fra Regione e Governo per evitare l'intervento della Corte Costituzionale. Circa un mese fa l'ufficio legislativo del Mibac ha definito questa proposta di legge inadeguata. A quanto mi risulta, insomma, non c'è stata nessuna intesa. Parti rilventi della legge, lo ha detto anche l'assessore, saranno comunque sottoposte a giudizio. E si tratta di quelle norme che riguardano la realizzazione di porti, alberghi e impianti sciistici in deroga agli strumenti urbanistici. Ero e resto contrario a questa norma e avrei preferito che anche su questa parte, dando atto all'assessore dei risultati positivi raggiunti dalla legge, che anche questa parte fosse rivista".
Rocco Berardo (Lista Bonino). "Il collega Gigli ha centrato il vero tema. Rimane insanabile il conflitto su questi temi. Per quanto riguarda quello che è accaduto oggi, dopo una discussione portata avanti in commissione, si stravolge la legge con una serie di nove pagine di emendamenti. A cosa è servito il passaggio in commissione? Questo modo di procedere viola i diritti dei consiglieri. L'emendamento sugli edifici di culto, in particolare, deve essere rimandato in commissione, altrimenti in questa aula si rischia di votare senza approfondire le questioni poste".
Claudio Bucci (Idv). "Sul piano casa siamo alle comiche finali, con subemendamenti che sono un vero proprio nuovo piano casa. Il numero delle domande arrivate è modesto, questa legge non aiuta in nessuna maniera le famglie, come si era detto, ma ha ben altri scopi. Non si risponde alle questioni poste dal governo, ma si usa questa scusa per fare un piano bis. L'intesa con il governo di cui ha parlato l'assessore prevedeva l'emendamento sulle chiese? Questo dibattito andava fatto in commissione, senza fretta e in maniera più approfondita. La giunta ritiri gli emendamenti presentati oggi".
Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino). "Questo emendamento che fa riferimento agli edifici di culto è riprovevole, va ritirato. Non si possono pagare i debiti della campagna elettorale con il territorio dei cittadini del Lazio".

La replica dell'assessore

"Per quanto riguarda il tema dell'impugnativa - ha esordito Luciano Ciocchetti - preciso che gli incontri sono stati convocati dal ministero per gli Affari regionali, come normalmente avviene. Vari incontri, tra tecnici dei ministeri interessati e della Regione che hanno portato al testo che abbiamo presentato. Non abbiamo raggiunto un'intesa completa, perché sulla parte che riguarda la legge 24/98 abbiamo preferito, d'accordo con il governo, avere un giudizio della Corte, in maniera da arrivare a un chiarimento definitivo su una questione molto complessa, aperta su tutto il territorio nazionale. Avremmo preferito trovare un'intesa su tutto, non ci siamo riusciti".
"Infine vorrei ricordare ai colleghi che sono intervenuti sul subemendamento che riguarda le opere religiose - ha concluso l'assessore all'Urbanistica - che si interviene su una legge che già stabilisce finanziamenti per realizzare luoghi di culto, che sono considerati dalla legislazione italiana opere di urbanizzazione secondaria e quindi opere pubbliche, finanziate con le tasse pagate dei cittadini. La crisi economica non ci permette di usare questo strumento, per cui ne abbiamo individuato un altro, prevedendo che su terreni di proprietà religiosa si possa usare la leva urbanistica per finanziare la realizzazione del luogo di culto stesso. Siamo comunque disponibili a migliorare questa norma".

Al termine della replica dell'assessore, la seduta è stata aggiornata dal presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, a domani, mercoledì 25 luglio, alle ore 11.30.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa