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Sanita': prosegue l'approfondimento sulla legge di continuitā assistenziale

13/09/2012
Le audizioni di oggi sulle tematiche della proposta di legge regionale n. 33 del 24/06/2010 "Disciplina del diritto di continuitā assistenziale" hanno sottolineato la validitā della legge, prima firmataria Giulia Rodano, destinata a garantire ai cittadini il diritto alla continuitā assistenziale. Una legge di cui si sentiva l'esigenza, e che vede tutti i componenti della commissione sanitā, presieduta da Alessandra Mandarelli, coinvolti in un lavoro di approfondimento.
Dal consigliere del Collegio IPASVI di Roma (che rappresenta gli infermieri laziali), prof Nicola Barbato, č emerso quanto fosse necessaria questa legge, attesa da anni "anche se nel prevedere l'assistenza, č necessario specificare in modo dettagliato la figura professionale infiermieristica, e quindi distinguerla da quella puramente assistenziale o riabilitativa. Tenendo conto - ha concluso il prof. Barbato - delle diverse realtā e figure professionali".

Grazie all'intervento di Barbato, sia il presidente Alessandra Mandarelli che Giulia Rodano, hanno espresso l'intenzione di emendare la legge prevedendo la variabilitā nell'individuazione del Case Manager.

Per la Fimmg (la federazione che riunisce i medici di medicina generale) sono interventi il dottor Alberto Chiriatti e Fabio Valente, entrambi hanno espresso il plauso alla proposta di legge ma anche invitato a distinguere la continuitā assistenziale da quella giā prevista dal contratto nazionale, che parla di continuitā assistenziale intendendo la guardia medica. Altri suggerimenti dai rappresentati della Fimmg invitano ad indicare nel testo di legge un pacchetto definito di prestazioni, la definizione del percorso "chi fa, che cosa?" tra C.A.D.(centri di assistenza domiciliari) ospedali e servizi sociali. Il dottor Valente ha sottolineato quanto "spesso la mancanza di un referente unico pone il paziente al centro di un rimpallo di competenze tra quello che č il servizio medico e quello assistenziale. L'importanza di una concertazione sul territorio e coinvolgimento tra servizi sociali dei municipi e servizi medici" .

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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