Consulta Femminile del Lazio: "Fermare il regime: salvare Sakineh"
"Che il mondo si attivi, che il regime sia fermato, che la vita di Sakineh sia fatta salva". Questo l'appello della Consulta Femminile regionale per le Pari Opportunità del Lazio dopo la diffusione della notizia riguardante l'imminente esecuzione della donna iraniana condannata alla lapidazione perché ritenuta colpevole di adulterio.
"Nessun paese che si dica democratico - proseguono dalla Consulta - può permettersi di avere sulla coscienza la morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani, colpevole di un reato da dimostrare, colpevole, prima ancora, di una condizione da rivendicare: quella di essere una donna. Sakineh ha diritto ad un giusto processo e ha diritto ad un trattamento umano e dignitoso.
Se, come annunciato in queste ore, la lapidazione di Sakineh avrà luogo, violenza, ingiustizia e barbarie avranno imposto la loro supremazia e il sacrificio di Sakineh servirà solo a giustificarne di nuovi.
Il Governo italiano intensifichi la propria mobilitazione, la diplomazia internazionale utilizzi tutti i canali a sua disposizione, le donne del mondo alzino le loro voci affinché - conclude la Consulta - non venga consumato il più orribile dei crimini contro la vita umana e i principi di libertà, civiltà e democrazia possano essere riaffermati con forza e con coraggio".