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Zingaretti: in linea con l'Europa su valori e diritti civili


Con la replica del presidente della Regione è terminata la 'due giorni' d'insediamento del nuovo Consiglio regionale
26/03/2013
"Il futuro che dobbiamo costruire è un futuro di tutti". Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiuso l'intervento di replica al dibattito in Aula che ha caratterizzato il secondo giorno d'insediamento della X legislatura del Consiglio regionale del Lazio. Dopo l'elezione del nuovo Ufficio di presidenza, la presentazione della Giunta e il discorso programmatico di ieri, oggi in Consiglio si è svolto il dibattito con gli interventi di 16 consiglieri in rappresentanza di quasi tutti i gruppi politici, seguito dalla replica del Presidente.

Nel suo intervento finale Zingaretti ha cercato di rispondere a tutte le questione poste dai consiglieri in Aula, richiamando i punti già illustrati ieri nel corso del suo discorso programmatico, quelli che lui ha definito 'assi principali' dell'azione amministrativa della sua Giunta. Ma prima di farlo ha voluto rispondere all'ex presidente Storace sulla questione dei diritti civili. "Non si tratta di un vezzo ideologico - ha detto - né di una volontà di una parte politica: è l'Europa che chiede ai legislatori di essere più attenti ai valori e ai diritti previsti all'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea".

Zingaretti ha poi fatto riferimento alla crisi sociale ed economica che sta attraversando il Paese, auspicando una "rifondazione della cultura politica sul tema della gestione della cosa pubblica". Una crisi che secondo il presidente ha due fattori: in primo luogo "la difficoltà, se non la fine, di un modello di sviluppo che non riesce più a produrre benessere e ricchezza ma che genera rabbia perché c'è la percezione che una parte del nostro Paese ha pagato più di altri, con un'accentuazione delle diseguaglianze"; in secondo luogo, secondo Zingaretti, vi è il fallimento della politica che "non ha compreso la crisi del modello e si è ripiegata nella degenerazione della gestone del potere fine a se stesso".

Rispondendo ai rilievi mossi in Aula sul tema dei rifiuti, il presidente ha ricordato come il sistema basato sulla raccolta differenziata, sul riciclo e sul riutilizzo, abbia fatto della Provincia di Roma un modello da esportare, grazie al lavoro di sindaci sia di centrodestra che di centrosinistra, auspicando che in Regione si possa agire con lo stesso spirito.
Sul tema della Sanità, il presidente si è dichiarato d'accordo con Storace sul superamento del commissariamento, "ma - ha precisato - questa fase passa per la buona qualità della gestione, con l'avvio di una nuova stagione basata su scelte serie". A tal proposito, Zingaretti ha annunciato che "sarà aperta una vertenza per superare, nei criteri del piano di rientro, la scelta dannosa del blocco del turnover, che ha prodotto un abbassamento della qualità dei servizi".
Inoltre, Zingaretti ha accennato anche alla volontà di 'rivisitare' il Piano casa della passata Giunta. "Faccio miei tutti i rilievi fatti dai governi nazionali e dalle soprintendenze per la tutela ambientale e culturale del territorio", ha dichiarato, aggiungendo che la Giunta presenterà una proposta di testo unico sull'urbanistica, "per affermare un altro modello di sviluppo del Lazio, non più fondato sul consumo del territorio ma riuso, sul recupero e sulla conservazione".

Infine, Zingaretti ha risposto a due questioni poste in Aula: quella del M5s, a proposito dell'elezione dell'Ufficio di presidenza, e quella del centrodestra sugli assessori esterni.
Sul primo punto, nel rileggere l'articolo 20 dello Statuto, il presidente ha ribadito che si è trattato di una procedura trasparente e senza 'inciuci', certificata dal fatto che "ognuno ha votato i propri rappresentanti" e aggiungendo che "grave sarebbe stato se invece la maggioranza avesse influito con i propri voti sulle scelte della minoranza".
Sul secondo punto, Zingaretti ha rivendicato la scelta, definita "difficile", ma giustificata dal fatto che "con un Consiglio di 50 membri, una Giunta di esterni riqualifica il lavoro consiliare ridandogli una centralità assoluta, ridando al luogo della produzione legislativa la funzione fondamentale per trasformare il Lazio, penultima Regione d'Italia per quanto riguarda la quantità di produzione legislativa". A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa