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Rifiuti, la replica di Civita e Zingaretti

23/09/2013
Al termine del dibattito in Consiglio regionale sono intervenuti l'assessore Michele Civita e il presidente Nicola Zingaretti.
L'assessore con delega ai Rifiuti ha precisato il percorso messo in campo dalla Giunta regionale negli ultimi mesi. "Ci siamo mossi spinti dall'emergenza, ma provando anche a guardare al futuro. Arrivati in Regione abbiamo lavorato, intanto, perché tutti i rifiuti interrati a Malagrotta fossero trattati. Per la prima volta nella sua storia abbiamo fatto accordi per il trattamento anche con altre Regioni. L'interramento del talquale è il motivo dell'infrazione europea. Abbiamo messo in campo anche tutte le misure di controllo per far rispettare questa disposizione".
"E' importante - ha spiegato Civita - che i cittadini sappiano che noi saremo intransigenti su questa materia: le discariche saranno sempre più piccole e potranno essere interrati solo rifiuti trattati. In secondo luogo abbiamo affrontato il tema della chiusura di Malagrotta. Non ci siamo sottratti alle nostre responsabilità. Abbiamo collaborato con il commissario. La Regione ha fornito tutte le autorizzazioni già rilasciate con le volumetrie ancora disponibili. Il tavolo tecnico ha preso in esame anche altri siti, non solo quelli già in attività. Abbiamo fornito ai gruppi consiliari tutta la documentazione. Ma le altre aree non ci lasciavano tranquilli dal punto di vista ambientale: sono state tutte 'impallinate' per questi problemi".
"Ma comunque non ci siamo nascosti dietro un dito - ha proseguito l'assessore - il 30 luglio in Consiglio regionale ho detto che per noi Falcognana era un sito idoneo, perché aveva tutte le autorizzazioni necessarie, addirittura per rifiuti pericolosi e non pericolosi. Sono sempre stati interrati rifiuti speciali. Non c'è, dunque, un problema di nuova autorizzazione, serve solo una variante non sostanziale perché si migliora l'impatto ambientale. Faccio presente che abbiamo tenuto conto delle preoccupazioni degli abitanti, limitando la quantità di rifiuti che sarà conferita a Falcognana: la proposta del commissario parla di 300 tonnellate di rifiuti al giorno, appena dodici camion. Un impatto irrilevante sul traffico. Questo perché contemporaneamente, a luglio, il Comune di Roma ha fatto la scelta di un bando europeo per portare fuori dal Lazio i rifiuti trattati e di una gara ristretta per garantire lo smaltimento in attesa della conclusione del bando. E' una piccola rivoluzione che dobbiamo governare. Ma Falcognana serve: con quale faccia possiamo portare i rifiuti fuori dal Lazio se non utilizziamo un impianto che già esiste?"
"Sicuramente i costi saranno inferiori rispetto al portare fuori i rifiuti - ha concluso Civita - Nel Lazio oscillano fra i 103 e i 75 euro a tonnellata. Vedremo se il commissario riuscirà a spuntare il costo più basso di questa forchetta. L'affidamento diretto, inoltre, è obbligatorio: a Ecofer non possiamo chiedere di rinunciare alla sua attività imprenditoriale, un esproprio costerebbe un'enormità. Non avrebbe senso. Ora dobbiamo lavorare per chiudere e riqualificare Malagrotta. Per noi è una priorità. Chiudere una storia che è durata 35 anni non è un gioco. Lavoriamoci tutti insieme. Come tutti insieme dobbiamo lavorare sulla differenziata, sulla prevenzione e sul riuso dei rifiuti. E' un lavoro faticoso: ci vuole tempo e disponibilità da parte dei Comuni. Mi impegno a presentare già a dicembre le linee guida per il nuovo piano rifiuti per arrivare poi alla discussione in Consiglio regionale".

Il dibattito è stato concluso dalla replica del presidente Nicola Zingaretti: "Siamo una fase di sperimentazione che richiederà il coinvolgimento di tutti, dei sindaci, delle forze politiche. Per questo, nell'introduzione, ho fatto appello al senso di responsabilità di tutti, nel rispetto dei propri ruolo. I risultati straordinari che abbiamo raggiunto in Provincia sono il frutto della collaborazione con la giunta regionale e con tante amministrazioni locali, al di là del colore politico. Questo non è successo nel rapporto con il Comune di Roma, all'epoca guidato da Alemanno".
"Condivido e sono contento della richiesta di protagonismo e partecipazione che viene dal Consiglio regionale - ha proseguito Zingaretti - Ma bisogna considerare che nel Lazio c'è il commissariamento. Che di fatto esautora le sedie elette democraticamente. Questo è il quadro: il commissario fa la sua proposta al ministro e chiede la collaborazione alle istituzioni. In questo senso siamo stati partecipi della scelta e quando ci è stato proposto il sito di Falcognana lo abbiamo valutato idoneo in base alle nostre competenze. In questi 35 anni, il centro sinistra e il centro destra si sono trovato a governare Regione e Comune insieme. La verità è che, malgrado questo, tutte le soluzioni proposte sono state "impallinate". Per questo il commissario sceglie una discarica già aperta e autorizzata, per uscire da questa spirale".
"Io non penso che coloro che manifestano contro la discarica di Falcognana siano populisti - ha spiegato il presidente della Regione - il populismo sta nelle bugie che vengono raccontate ai cittadini. Non sarà mai una nuova Malagrotta. L'obiettivo vero che ci siamo dati è quello di avere un sito agibile al massimo per due anni. Le preoccupazioni sono legittime, ma una politica responsabile deve raccontare la verità e la verità è che non ci saranno problemi né per la salute dei cittadini, né per l'ambiente. La riduzione della quantità dei rifiuti che saranno portati a Falcognana sta in questo quadro. Il Comune punta sulla differenziata e sul riuso. La Regione sosterrà Roma. Abbiamo le carte in regola: siamo l'area italiana dove negli ultimi cinque anni il porta a porta è cresciuto di più. Continueremo con quel lavoro. La scelta è quella di limitare al massimo l'impatto, insomma. Falcognana sarà un'esperienza provvisoria e limitata al supporto di una rivoluzione nel ciclo dei rifiuti".
"Il tema delle legalità - ha dichiarato ancora Zingaretti - è sicuramente una nostra preoccupazione. Il ministro della Giustizia, in risposta a un'interrogazione, ha dichiarato che gli approfondimenti di polizia giudiziaria non hanno evidenziato alcun coinvolgimento della società Ecofer e delle sue controllate con la criminalità organizzata. Il ministro ha garantito la massima attenzione e vigilanza. Questi atti messi in campo dagli organi investigativi e il continuo controllo sono la nostra bussola".
"Non credo che la soluzione - ha concluso il presidente - sia convocare tutti i ministri e chiedere il loro parere. L'interlocuzione con il governo c'è, ma è con chi ha avuto l'incarico di confrontarsi con i poteri locali, il commissario Sottile. Quindi, avete ragione a dire che il processo è complesso e molto accidentato: ma vogliamo lavorare per uscire da questa situazione. E anche la scelta di Falcognana, ridotta ai minimi termini, è un segnale che vogliamo dare: Roma e il Lazio fanno il proprio lavoro".
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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