Donne. Lunedì 28 novembre, premiazione IV edizione bando: "mai più violenza: esci dal silenzio!"
Si svolgerà, lunedì 28 novembre a partire dalle 9.30 fino alle 14.00 nella ex Chiesa di Santa Marta in Piazza del Collegio Romano, 5 a Roma, la cerimonia di premiazione della IV edizione del bando "Mai più violenza: esci dal silenzio!" indetto dalla Consulta Femminile Regionale per le Pari Opportunità del Lazio.
Ad accogliere e premiare le ragazze e ragazzi delle scuole partecipanti al concorso, oltre alla presidente della Consulta Regionale per le Pari Opportunità,
Donatina Persichetti e alle due vicepresidenti,
Federica De Pasquale e
Patrizia Germini, ci saranno gli ospiti d'onore
Cristina Comencini,
Patrizia Masi,
Alessandra Saladino e
Gianni Rivera unitamente al presidente del Consiglio regionale del Lazio
Mario Abbruzzese, l'assessore
Mariella Zezza, il consigliere avvocato P
atrizia De Rose, capo dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e delegata dalla ministra
Elsa Fornero, il commissario capo della Questura di Roma, dott.ssa
Pamela De Giorgi, e le altre autorità istituzionali regionali, nonché le rappresentanze scolastiche e le tante Associazioni femminili della Consulta Femminile.
La premiazione avviene a pochi giorni di distanza dalla "Giornata internazionale contro la violenza delle donne", celebrata in tutto il mondo il 25 di novembre.
Il bando di concorso ha coinvolto tutte le allieve e gli allievi delle scuole medie superiori di secondo grado, statali e paritarie e dei percorsi triennali di istruzione e formazione del Lazio, allo scopo di diffondere tra le nuove generazioni la cultura del contrasto ad ogni forma di violenza.
"Ogni anno - ha dichiarato la presidente Donatina Persichetti -,
attraverso gli elaborati in concorso, constatiamo con stupore la sensibilità delle ragazze e dei ragazzi nell'interpretare un fenomeno così complesso e forte come quello della violenza. Colpisce, in particolare, lo sguardo allargato che le nuove generazioni hanno nei confronti del sopruso fisico e psicologico e delle sue molteplici sfaccettature: uno sguardo attento e critico cui non sfugge l'abuso perpetrato anche in contesti diversi dal nostro, in cui l'imposizione di fanatismi religiosi o pratiche tribali si traduce, di fatto, in una violenza assoluta e tragica".