Leda Colombini ci ha lasciato, troppo presto e all'improvviso
Leda Colombini ci ha lasciato, troppo presto e all'improvviso.
Difficile pensare ad una qualsiasi attività legata all'impegno per le donne e per i più deboli senza di lei, senza il suo pensiero, il suo equilibrio, la sua concretezza del fare.
Giovanissima, a soli 14 anni, si era impegnata nella lotta partigiana, nei gruppi a difesa della donna, per continuare poi la sua militanza politica e sociale al fianco dei più deboli per la conquista dei diritti umani e di cittadinanza.
Ma Leda è per noi la madre della Consulta femminile. Quando, nel 1976, ne fece approvare la legge istitutiva aveva fatto proprio il fervore del protagonismo femminile e l'esigenza di una elaborazione politica in risposta ai nuovi bisogni di una società in cui in ruolo delle donne diveniva fondamentale per l'affermazione di una nuova civiltà.
Al suo contributo politico dobbiamo l'emanazione della legge regionale sui Consultori familiari e sugli Asili Nido, nonché la disciplina legislativa in tema di sanità regionale.
Ha continuato le sue battaglie in seno al Parlamento e ci ha lasciato in eredità l'impegno per le donne recluse e per il diritto alla libertà dei loro bambini.
Il più grande insegnamento che ci ha lasciato è il suo stile di vita, la grande passione delle sue battaglie, unita sempre alla ricerca di risposte concrete, l'incitamento costante a non abbandonare mai i propri ideali.
Grazie Leda