La commissione Bilancio approva il nuovo Documento di economia e finanza regionale per il prossimo triennio. Sessantadue gli emendamenti approvati. Ora è pronto per l’Aula
La quarta commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da Fabio Refrigeri (Pd), ha dato parere favorevole, a maggioranza, al Documento di economia e finanza regionale 2020 Anni 2020-2022 (Defr, Proposta di deliberazione consiliare n. 37 dell’8 novembre 2019), propedeutico ai lavori per l’esame del prossimo bilancio di previsione. Il provvedimento dovrà ora approdare nell’aula consiliare, per l’approvazione definitiva. Il voto in commissione è arrivato dopo l’esame di 176 emendamenti delle opposizioni: ne sono stati approvati 62, in gran parte riformulati dall’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore. “Da qui possiamo iniziare ad affrontare il tema dell’esercizio finanziario 2020”, ha dichiarato Refrigeri a conclusione della seduta. “La conduzione dei lavori – ha proseguito Refrigeri - è stata trasparente e partecipata: ringrazio assessori, consiglieri e parti sociali che si sono confrontati in queste settimane”. Prima dell’approvazione, è intervenuta la consigliera Gaia Pernarella (M5s), per annunciare il voto d’astensione del proprio gruppo, “perché il Defr ci è apparso un documento molto blindato, più che altro un consuntivo del lavoro svolto nella precedente legislatura”. “Speriamo di potere migliorare in Aula il testo nel senso da noi desiderato”, ha concluso Pernarella. Voto contrario, invece, dai consiglieri di centrodestra presenti al momento del voto (Righini e Tripodi).
Il Documento di economia e finanza regionale (Defr) della Regione Lazio analizza e sintetizza i risultati dell’attuazione delle politiche regionali (in tema economico, sociale, territoriale e finanziario) del medio periodo, e descrive gli obiettivi del prossimo triennio sostenuti dai tre pilastri strategici definiti per l’attuale legislatura: politiche per la redistribuzione e la riduzione delle disparità, politiche per la crescita sostenibile nell’ambiente, nella società, e nell’economia e, infine, politiche per la gestione controllata del bilancio e di razionalizzazione della spesa.
L’intensa attività emendativa dei consiglieri regionali ha toccato tutti i campi d’intervento. Particolare attenzione è stata rivolta alle infrastrutture, alla viabilità al trasporto ferroviario. Emendamenti al Defr riguardano: la Pedemontana di Formia e la riattivazione e il completamento della ferrovia regionale Formia-Gaeta-Minturno-Cassino (Simeone, Cartaginese, Cangemi); lo sviluppo degli interporti, delle infrastrutture intermodali e delle piattaforme logistiche (Ciacciarelli, Aurigemma, Palozzi); interventi di manutenzione nella stazione di Pomezia - Santa Palomba (Corrado); il completamento della stazione di Acilia sulla Roma-Lido (Ghera); lo studio della possibile trasformazione delle linee ferroviarie verso i Castelli in metropolitana di superficie e l’istituzione di una nuova stazione in località Cinque archi nel comune di Velletri (Righini); gli investimenti per il recupero e la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica (Corrado). In campo sanitario e nel sociale, sono stati approvati emendamenti riguardanti: interventi in favore dei comuni per l’accoglienza dei minori nelle case famiglia e per la completa operatività dei registri tumori del Lazio (Ciacciarelli, Aurigemma, Palozzi); lo snellimento delle procedure per l’apertura di strutture sociosanitarie per non autosufficienti, disabili, minori e persone con dipendenze (Tripodi); il monitoraggio delle liste d’attesa nella sanità (Corrado); iniziative per lo sblocco dei fondi per la realizzazione dell’ospedale del Golfo (Simeone, Cartaginese, Cangemi).
Un emendamento del consigliere Fabrizio Ghera (FdI) pone tra gli obiettivi del Defr la piena attuazione della legge regionale sul mutuo sociale (legge 21/2009). Diverse le proposte emendative a favore delle piccole e micro imprese e degli artigiani (Simeone, e di Lombardi, Porrello) e per combattere i fenomeni di “desertificazione economica e demografica” delle aree interne (Pirozzi). Attenzione è rivolta anche alle politiche del lavoro e di contrasto alla povertà, attraverso il reddito e la pensione di cittadinanza, in un emendamento dei consiglieri del Movimento 5 stelle Roberta Lombardi e Devid Porrello. In campo ambientale, si segnalano le modifiche al Defr volte a: rafforzare il ruolo degli enti parco regionali (Righini); realizzare interventi di “rinaturazione dunale” nei comuni costieri (Corrado); sostenere l’economia circolare, in particolare le attività commerciali che promuovono il riciclo, riuso, recupero e rigenerazione di beni, nonché di prodotti sfusi (Lombardi, Porrello); una possibile istituzione di una zona di tutela biologica nell’ambiente marino antistante il comune di Tarquinia (Blasi, Corrado); definire gli Ambiti territoriali ottimali (Ato) all’interno del piano regionale di gestione dei rifiuti (Cacciatore, Novelli).
In campo agroalimentare, un emendamento sottoscritto dai consiglieri di Forza Italia, Simeone, Cartaginese e Cangemi, spinge per il sostegno al settore bufalino, ritenuto fondamentale per l’economia zootecnica e lattiero-casearia delle province di Latina, Roma e Frosinone, mentre è di Giancarlo Righini (FdI) la proposta per l’istituzione del marchio olio Dop “Castelli romani – monti Lepini”. Sempre a firma dei consiglieri di Forza Italia l’emendamento volto a rafforzare la valorizzazione dei borghi storici del Lazio.
Il Defr e la prossima manovra di bilancio
Il Documento di economia e finanza regionale descrive i risultati raggiunti in questi anni nel risanamento dei conti pubblici e nel miglioramento della gestione amministrativa: una maggiore tempestività dei pagamenti; la rinegoziazione di ampie quote del debito regionale con tassi più vantaggiosi e un risparmio di oltre 200 milioni; la riduzione del 94 per cento del portafoglio dei derivati; il passaggio da un disavanzo consistente a un avanzo di poco più di sei milioni di euro nel settore sanitario, prefigurando la conclusione della fase di commissariamento; la riduzione dei tempi – e delle procedure – per l’attuazione delle politiche co-finanziate con i fondi strutturali d’investimento europei per la realizzazione della Strategia Europa 2020.
Il Defr tiene conto della cornice macroeconomica internazionale, per delineare gli scenari di crescita regionale per il prossimo triennio. Considerando che la manovra nazionale dovrebbe avere effetti sull’economia regionale, secondo il governo nazionale l’espansione media programmatica del Pil sarebbe, mediamente, pari a circa 0,2 punti percentuali; a quest’incremento si aggiungerebbe l’effetto della manovra regionale che avrebbe un volume complessivo di 7,1 miliardi di euro (4,9 mld di parte corrente e 2,2 miliardi di parte capitale). Tali effetti sono stati stimati in circa 0,9 punti percentuali in media d’anno tra il 2020 e il 2022.
Sulla base delle stime econometriche, Il Pil programmatico del Lazio dovrebbe, dunque, progredire dell’1,9 per cento nel 2020, dell’1,7 per cento nel 2021 e dell’1,3 per cento nel 2022. Il tasso di disoccupazione, nel 2019 pari al 10,4 per cento, dovrebbe scendere al 9,5 per cento già nel 2020.
Gli elementi della prossima manovra regionale, riportati nel Defr, sono riconducibili alla prosecuzione delle misure di riduzione dell’Irpef per le famiglie, alla disapplicazione della maggiorazione dell’Irap, all’intensificazione degli investimenti, per complessivi 2,2 miliardi, nel settore ambientale, in ambito di tutela del territorio, sulle reti infrastrutturali, nel settore della ricerca, nel settore dello sport, per lo sviluppo economico e per lo sviluppo rurale.
Va ricordato che, in materia di addizionale regionale Irpef, lo scorso anno si confermava, per il triennio 2019-2021, il ri-finanziamento del fondo per la riduzione della pressione fiscale, per complessivi 970 milioni di euro, e si anticipava il percorso di riduzione della pressione a carico delle imprese con la disapplicazione della maggiorazione pari allo 0,92 per cento dell’Irap nei confronti di specifiche attività economiche, per le imprese femminili di nuova istituzione e per le imprese operanti esclusivamente in determinati comuni montani, con un onere a carico del bilancio regionale di circa 20 milioni.
Per il prossimo triennio, al fine di garantire un’idonea copertura finanziaria agli sgravi fiscali prospettati, sono previsti interventi di ristrutturazione del debito finanziario e l’introduzione di nuove azioni di consolidamento delle entrate e di razionalizzazione delle spese.
In termini di indicatori di finanza pubblica, gli effetti della manovra 2020-2022 impatteranno sull’indebitamento netto (programmatico) che, rispetto allo scenario tendenziale, risentirà di un minor ricorso al mercato per complessivi 140 milioni di euro. Nello stesso periodo, il saldo primario si attesterà su valori positivi compresi tra 308 e 324 milioni, garantendo una significativa capacità di autofinanziamento degli investimenti per lo sviluppo. Conseguentemente, anche il profilo di breve-medio periodo dello stock di debito accentuerà il ritmo di riduzione (-1,3 per cento all’anno), rispetto al quadro tendenziale.
Roma, 22/11/2019
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