Lazio. Democrazia partecipata, il Consiglio approva pl
La nuova legge disciplina l’iniziativa legislativa popolare e degli enti locali e l’istituto del referendum abrogativo, propositivo e consultivo. Al via il “portale della partecipazione”
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da
Mauro Buschini (Pd), ha approvato, con 27 voti a favore, undici contrari e due astenuti, la proposta di legge regionale n. 183/2019, concernente: “Disciplina dell’iniziativa legislativa popolare degli enti locali nonché dei referendum abrogativo, propositivo e consultivo”, d’iniziativa dei consiglieri
Alessandro Capriccioli (Più Europa Radicali),
Devid Porrello (M5s) e
Valentina Corrado (M5s). Ha poi sottoscritto la proposta di legge anche
Valentina Grippo (Pd). A inizio seduta, l’Aula ha osservato un minuto di silenzio, in memoria di George Floyd, afroamericano ucciso il 25 maggio 2020 da un agente di polizia nella città di Minneapolis, negli Stati Uniti.
La nuova legge regionale si compone di 31 articoli che disciplinano l’iniziativa legislativa popolare e degli enti locali, il referendum abrogativo, propositivo di leggi regionali e consultivo, strumenti previsti nello Statuto della Regione del 2004, per i quali mancava una legge di attuazione.
“Lo Statuto prevede da tempo il referendum propositivo – ha spiegato Capriccioli nella sua relazione introduttiva -, ma ad oggi non è attivabile da parte dei cittadini, perché non c’è mai stata la legge che disciplinasse come si attiva e come funziona”. Come ha spiegato Capriccioli, “l’intento è quello di fornire alle persone strumenti per entrare nelle istituzioni, in modo popolare, non populista”. E la possibilità di partecipazione dei cittadini viene ampliata anche attraverso un portale web espressamente dedicato, per avere notizia delle iniziative popolari in corso nella regione e degli stadi dei rispettivi procedimenti, e l’invio di materiale cartaceo a casa, ogni volta che ci sarà una consultazione referendaria.
Il provvedimento prevede uno stanziamento complessivo di 260 mila euro. La metà di tale somma è destinata al “portale della partecipazione”: 70 mila euro, in conto capitale nel 2020, per la creazione del portale informatico, e 30 mila euro di parte corrente, per ciascuna annualità 2021 e 2022, per il suo funzionamento. Per quanto riguarda l’attività di propaganda per eventuali referendum, sono disponibili 30 mila euro nel 2020, e 50 mila euro per ciascuna annualità 2021 e 2022, da destinare alla comunicazione istituzionale, anche attraverso la stampa di appositi opuscoli.
La pl 183 è diventata legge con tre emendamenti (di Ciacciarelli, Aurigemma, Capriccioli). Respinti invece numerosi emendamenti del gruppo Fratelli d’Italia, volti a limitare l’uso eccessivo dell’istituto referendario. In dichiarazione di voto, hanno annunciato il voto contrario dei rispettivi gruppi
Fabrizio Ghera (FdI),
Pasquale Ciacciarelli (Lega),
Giuseppe Simeone (FI), mentre
Stefano Parisi (Lazio 2018) ha annunciato la propria astensione. A favore del provvedimento si sono pronunciati lo stesso Capriccioli,
Francesca De Vito per il Movimento 5 stelle e, per la maggioranza,
Marta Bonafoni (Lista Zingaretti).
Roma, 10/06/2020
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