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Precari sanità, Consiglio Lazio vota per la stabilizzazione

La nuova legge precisa meglio la platea di lavoratori interessati al processo in atto

 

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal vicepresidente Francesco Storace, ha approvato all'unanimità il testo unificato delle proposte di legge numero 362 e 366 in materia di assunzione di personale nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale. Le due proposte, presentate rispettivamente da Giuseppe Simeone (Forza Italia) ed Enrico Forte (Pd), puntavano infatti a superare alcuni ostacoli di natura legislativa al processo di stabilizzazione in atto del personale medico, tecnico-professionale e infermieristico.

Il testo unificato licenziato dalla Pisana stabilisce che per "servizio maturato” è da intendersi quello effettivamente svolto per gli enti del servizio sanitario regionale. Un passaggio ritenuto fondamentale per meglio precisare la platea dei lavoratori precari che possono accedere alle procedure di stabilizzazione.

I contenuti generali del provvedimento sono stati illustrati all’Aula dal presidente della commissione Salute e politiche sociali, Rodolfo Lena. “Grazie a questo voto diamo la possibilità alle Asl di procedere ad un numero maggiore di stabilizzazioni, rimuovendo anche delle vecchie limitazioni normative destinate a direttori generali che procedano a nuove assunzioni”.  Il testo unificato, infatti, abroga quattro commi dell'articolo 1 della legge di assestamento di bilancio 2008-2010 della Regione Lazio sulle politiche del personale sanitario. “Ancora una volta – ha concluso Lena – abbiamo dimostrato, prima in Commissione poi in Consiglio, che di fronte a temi urgenti e a rivendicazioni giuste ci ritroviamo tutti a remare nella stessa direzione”.

Via libera anche ad un emendamento a firma Porrello-Barillari (M5s) che renderà obbligatoria la comunicazione alla direzione regionale competente in materia di sanità degli elenchi del personale interessato dagli effetti del provvedimento votato. Approvato inoltre un emendamento presentato da Marta Bonafoni (Mdp), rivolto al personale impiegato in forme riconducibili a processi di esternalizzazione nell’assistenza diretta o indiretta a pazienti nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale. A questi lavoratori, che non rientrano nel processo di stabilizzazione, verrà riconosciuto tuttavia un punteggio in relazione al numero di anni di lavoro svolto, nell’ambito di future procedure concorsuali pubbliche. 

In fase di dichiarazione di voto, il consigliere Simeone ha evidenziato il valore dei lavoratori precari della sanità che “pur in assenza di una certezza contrattuale garantiscono ogni giorno, da anni, l’adempimento dei Livelli essenziali di assistenza nelle strutture della nostra regione”. Il consigliere Forte ha esortato l’Aula “a chiudere una volta e per sempre la pagina della precarizzazione del lavoro in sanità”. “Questa nuova legge – ha spiegato – impatterà principalmente sui quasi 600 lavoratori afferenti alla Asl di Latina, ma l’intento di noi proponenti è stato quello di porre il problema a livello generale, affinché certe situazioni non si ripetano più, privilegiando la via maestra dei concorsi pubblici e dei contratti a tempo indeterminato per rafforzare gli organici del sistema sanitario regionale”.
Di “dignità professionale” e “spirito di sacrificio da ricompensare” ha parlato il consigliere Porrello, riferendosi alle istanze più volte rivendicate dai lavoratori precari.

Preoccupazione, invece, è stata espressa dal Movimento per l’abrogazione dei commi presenti nella legge di assestamento di bilancio 2008-2010, ritenuta “una sorta di sanatoria”. Anche Fabrizio Santori (FdI), pur apprezzando l’impianto della nuova legge e ritenendola “un atto dovuto”, ha puntato il dito sulle modalità con le quali, in passato, si è proceduto al reclutamento “a chiamata” di personale che poi ha ingrossato le fila dei precari della sanità laziale.  Il gruppo Fratelli d’Italia ha poi presentato due ordini del giorno, approvati a maggioranza, per impegnare la Giunta a potenziare la rete dell’emergenza-urgenza e a favorire le richieste di mobilità, soprattutto se avanzate da personale appartenente a nuclei familiari con comprovate e documentate esigenze o in presenza di minori a carico.  Criticata l’assenza in Aula del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, da parte di Antonello Aurigemma (Forza Italia).

 


Roma, 05/04/2017


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