Lazio. Consorzi di bonifica: a che punto è la riforma?
Audizione in commissione Bilancio sull’attuazione del collegato. Via libera a tre disposizioni in materia di contabilità regionale, contrasto all’evasione, ecotassa.
I consorzi di bonifica esigono dai proprietari dei terreni il pagamento di alcuni contributi a fronte di presupposti che però sarebbero venuti meno nel tempo. E’ questo il tema che si è imposto all’audizione sulla riforma dei consorzi di bonifica che si è svolta oggi in quarta commissione consiliare permanente, Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, presieduta da Simone Lupi. A illustrare i termini della questione è intervenuto un rappresentante del comitato di zona Borgo San Martino, nel comune di Cerveteri: i consorzi di bonifica non svolgono più i compiti che svolgevano una volta, per la sistemazione idraulica dei canali per le acque piovane e irrigue, per le strade e i sentieri, ma continuano a esigere quelli che appaiono ai proprietari dei veri e propri balzelli.
La riforma e riorganizzazione dei consorzi di bonifica, introdotta dal collegato della scorsa estate (art. 11, legge 12/2016) prevede la riduzione dei consorzi da dieci a quattro. Ancora non sarebbero state effettuate le nomine dei due sub-commissari per consorzio, come pure non sarebbero ancora pervenute le relazioni dei commissari contenenti le ricognizioni della situazione giuridica, finanziaria e patrimoniale per ciascun consorzio di bonifica, così come prevede il collegato. A tale proposito, l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, si è impegnata a sollecitare in Giunta la piena attuazione della riforma dei consorzi di bonifica e a emanare un atto d’indirizzo sulla materia, specificatamente sul contributo consortile.
Conclusa l’audizione, la commissione è passata all’esame delle osservazioni agli schemi di deliberazione riguardanti le modalità per l'applicazione dell'istituto della compensazione tra debiti e crediti nei confronti della Regione (schema di deliberazione n. 202), la partecipazione dei Comuni laziali all'attività di accertamento dei tributi regionali (sd n. 203); le modalità di ammissione al pagamento in misura ridotta del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi (sd n. 205). Tutti e tre gli schemi hanno ottenuto il parere favorevole della commissione. Diverse osservazioni presentate dalle opposizioni sono state accolte.
Lo schema di deliberazione 202 regola la previsione di quella norma della legge di stabilità regionale che consente la compensazione tra somme a credito e a debito che l’amministrazione regionale ha nei confronti del medesimo soggetto, certe, liquide, ed esigibili, iscritte nel bilancio regionale e risultanti nella contabilità della Regione, come pure i fondi regionali la cui gestione è affidata a società controllate dalla Regione Lazio. Lo sd 203 riguarda invece la convenzione da stipularsi tra Regione Lazio e Associazione regionale dei comuni laziali (Anci Lazio), in forza della quale i comuni potranno partecipare all’azione di contrasto all’evasione fiscale dei tributi regionali, “trasmettendo all’Agenzia delle entrate segnalazioni qualificate di atti, fatti e negozi che manifestino immediatamente e oggettivamente, senza la necessità di ulteriori elaborazioni logiche, comportamenti evasivi ed elusivi da parte di soggetti passivi di tributi regionali”. Infine, lo schema di deliberazione 205 impone ai gestori delle discariche di rifiuti solidi una nuova procedura per l’ammissione al pagamento in forma ridotta del tributo speciale per il deposito.
Roma, 15/05/2017
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