Audizione in commissione decima sull'impianto Acea (ex Kiklos) di Aprilia

Focus sulle problematiche ambientali causate dall'impianto attualmente commissariato.
Un automezzo Arpa. 22/11/2018 - Si è svolta oggi in X Commissione, Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, del Consiglio regionale del Lazio, un’audizione sul tema delle criticità dell’ impianto ACEA Ambiente srl (già Kiklos srl) di Aprilia, con il dirigente regionale ing. Flaminia Tosini. Il presidente Marco Cacciatore ha dato però in apertura la parola agli esponenti del comitato “No miasmi”, su richiesta della consigliera Gaia Pernarella del Movimento 5 stelle, poiché i medesimi, per quanto non invitati in audizione, erano presenti ed è stato ritenuto giusto ascoltare le loro ragioni in modo diretto.  

Il comitato ha denunciato anzitutto i cattivi odori che promanano dall’impianto e il traffico di mezzi, di cui alcuni anche in condizioni precarie e che lasciano a terra del percolato, in entrata e uscita dall'impianto, ora di proprietà Acea, ubicato tra il comune di Aprilia e quello di Nettuno, nelle vicinanze di aziende agricole con una produzione di pregio, come è stato aggiunto. Inoltre, in corrispondenza dell’ubicazione dell’impianto, già sequestrato per 17 mesi tra 2014 e 2017, come è stato riferito, poi riaperto e di nuovo sequestrato recentemente, inquieta, a detta dei cittadini, anche la presenza di cavi dell’alta tensione. Ma il quesito principale posto dagli intervenuti è se stia nascendo un impianto biogas nel medesimo sito.

Il dirigente Tosini ha ripercorso la vicenda, dicendo che l’impianto è entrato nella competenza amministrativa della Regione solo nel 2014, dopodiché “sono iniziate quasi subito le segnalazioni” dei miasmi, che hanno trovato riscontro in controlli disposti dalla Regione e diffide alla proprietà; infine, è arrivato il sequestro della magistratura, ragione per cui l'impianto è a tutt'oggi commissariato. Annunciata da Tosini “al massimo per gennaio” la conferenza di servizi per il riesame dell'autorizzazione detenuta dalla società, che era stata originariamente rilasciata dalla provincia di Latina e poi integrata più volte. Tosini ha confermato invece la presenza di un impianto biogas in costruzione nella stessa zona, su autorizzazione della provincia di Latina risalente al 2012, che però deve essere sottoposto a Valutazione impatto ambientale.

Per quanto riguarda i consiglieri, Antonello Aurigemma di Forza Italia ha proposto nel suo intervento una audizione in loco, il presidente Cacciatore ha detto di ritenere che alla valutazione di impatto ambientale si possa unire quella di impatto sanitario, di recente introdotta. Gaia Pernarella si è chiesta “se sia possibile rinnovare l'autorizzazione in carenza dei dati disponibili”, stante la situazione di commissariamento, mentre ancora per Aurigemma l'occasione è propizia per “negare senz’altro il rinnovo” della stessa.

Le emissioni di odori, ha replicato infine Tosini, “non sono soggette ad oggi a limiti di legge stabiliti” e gli impianti di cui trattasi “sono stati sovraccaricati”, nel tempo: questi i problemi principali della vicenda, ma il riesame, ha assicurato il dirigente regionale, “verterà su tutti gli elementi di cui si è in possesso”, fermo restando che lo stato di sequestro in atto non consente alla Regione e ad Arpa Lazio di espletare la gamma dei controlli nella sua totalità. D'accordo con la proposta di audizione in loco si è detto infine il presidente Cacciatore, prima di dichiarare conclusa l’audizione.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio