In decima commissione audizione sull'ampliamento dell'impianto Tmb di Aprilia

L’autorizzazione concessa dalla Regione ha suscitato perplessità e critiche dei consiglieri regionali, del presidente della provincia di Latina e del sindaco di Aprilia.
Foto di Alessandro Antonelli. 21/07/2020 - Il caso dell’ampliamento dell’impianto Tmb della Rida Ambiente ad Aprilia oggi è stato al centro di una lunga audizione in modalità telematica nella commissione Urbanistica, politiche abitative, rifiuti del Consiglio regionale, presieduta da Marco Cacciatore (Gruppo Misto), richiesta dai consiglieri regionali della provincia di Latina, Giuseppe Simeone (FI), Enrico Maria Forte, Salvatore La Penna (entrambi del Pd), Gaia Pernarella (M5s) e Orlando Tripodi (Lega). Durante l’incontro sono intervenuti: Flaminia Tosini, direttore regionale Politiche ambientali e Ciclo dei rifiuti; Marco Lupo, direttore Arpa Lazio; Carlo Medici, presidente della Provincia di Latina; Antonio Terra, sindaco di Aprilia.

Giuseppe Simeone, in apertura di seduta, ha spiegato i motivi della richiesta: “Ci è sembrata strana l’autorizzazione all’ampliamento, in primo luogo perché la Provincia di Latina aveva chiesto a Rida Ambiente ulteriore documentazione per potersi esprimere, senza però riceverla”, ha detto il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia. “Nel frattempo la Regione ha proceduto con l’autorizzazione, nonostante l’Arpa durante un sopralluogo avesse riscontrato la saturazione sia in superficie sia in altezza e nonostante la contrarietà espressa dal Comune di Aprilia e da tutti i comitati civici. Per questi motivi l’autorizzazione ha destato un po' di preoccupazione e di incertezza, per cui insieme ai colleghi abbiamo chiesto questa audizione: per fare chiarezza, per dissipare i dubbi e, in caso contrario, capire quali possano essere le ulteriori misure da mettere in campo”, ha aggiunto Simeone.

Il sindaco di Aprilia, Antonio Terra, ha criticato la Regione per “un atteggiamento come al solito poco disponibile nei confronti delle amministrazioni locali e molto disponibile nei confronti degli impianti di turno”, ha detto. Terra ha poi elencato una serie di inadempienze da parte di Rida Ambiente nei confronti del comune di Aprilia, per alcune delle quali ci sono dei contenziosi aperti e delle cause legali in corso. Il sindaco inoltre ha denunciato il “sostanziale regime di monopolio in cui opera Rida Ambiente”. Terra ha poi rivendicato il contributo già molto oneroso che Aprilia e la provincia di Latina offrono alla Regione in termini di smaltimento dei rifiuti, chiedendo quindi all’ente responsabile della pianificazione di coinvolgere maggiormente altri territori, altre province. Posizione ribadita dal presidente della Provincia di Latina, Carlo Medici, il quale ha aggiunto che occorre al più presto attivare gli Ato provinciali per uscire dalle situazioni di emergenza. Sul caso Rida Ambiente, Medici ha posto l’attenzione sul dimensionamento dell’impianto e sull’autorizzazione: “Se un impianto sta lavorando a un terzo della sua capacità di trattamento dell’indifferenziato – ha detto – immagino che quindi i piazzali al più siano riempiti a un terzo di quello potenzialmente autorizzato, per questo non capisco la necessità di questo ampliamento”. Medici ha anche auspicato accertamenti e verifiche in tempi brevi su questa situazione.

La direttrice regionale Flaminia Tosini, alla quale i consiglieri e gli auditi hanno posto numerose richieste di chiarimento, ha iniziato il suo lungo intervento premettendo che “è evidente che c’è un intreccio fortissimo tra la pianificazione, la sua attuazione e la gestione delle singole situazioni. Nel Lazio – ha spiegato – viviamo una situazione particolare nella gestione dei rifiuti, una continua criticità finché non si avrà il coraggio di attuare tutto quello che serve per fare una gestione adeguata degli impianti di rifiuti. Arrivare all’aggiornamento del Piano la settimana prossima sicuramente è il primo traguardo utile, perché in sua assenza è difficile per gli uffici trovare un punto di equilibrio”. Secondo Tosini, uno dei principali problemi del Lazio è la carenza di discariche perché vengono percepite negativamente. “Il problema non sono più i rifiuti ma gli impianti – ha detto – e nelle conferenze dei servizi i comuni sono sempre contrari”. Con riferimento all’oggetto dell’audizione, Tosini ha spiegato che “tutto nasce da una circolare del Ministero dell’Ambiente del marzo scorso, con la quale viene dato mandato alle regioni di aumentare gli stoccaggi per fronteggiare l’emergenza da coronavirus, alla quale segue l’ordinanza del primo aprile che prevede l’aumento del 30 per cento per tutti gli impianti che si occupano di stoccaggi”. La direttrice ha aggiunto che questo intervento si è reso necessario per il blocco dei trasporti, soprattutto quelli transfrontalieri. “Dal punto di vista tecnico – ha precisato Tosini – lo stoccaggio non ha impatto ambientale se non quello dell’uso del suolo”.

Il tema della carenza di impianti come aspetto critico del Lazio è stato anche riproposto da Marco Lupo, direttore di Arpa Lazio. Su questo punto, il presidente Marco Cacciatore ha sottolineato che nel Piano regionale sui rifiuti, al vaglio dell’Aula consiliare dalla prossima settimana, ci sono alcune risposte a questi problemi, come l’aumento della raccolta differenziata, l’evoluzione dei Tmb verso il recupero delle materie e la costituzione e la definizione degli Ato (Ambiti territoriali ottimali).

Nel suo intervento di replica, Giuseppe Simeone ha prima criticato, insieme ad Antonello Aurigemma (FdI), l’assenza dell’assessore regionale Massimiliano Valeriani, titolare della delega al Ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero e, successivamente, anche Flaminia Tosini perchè “non ha fornito risposte esaurienti ai dubbi e agli interrogativi posti sull'intero iter procedurale, soffermandosi solo sull’aspetto dell’emergenza. La determina regionale del 6 luglio che ha concesso l'aumento dello stoccaggio nella misura del 30 per cento a favore della Rida Ambiente – ha aggiunto – è con tutta evidenza figlia della mancanza di programmazione della Regione Lazio sul tema dei rifiuti. Il perdurare dello stato d'incertezza non è accettabile ed è chiaro che questa inerzia oggi ha dato spazio a manovre speculative da parte di alcuni soggetti privati, come nel caso di Aprilia.”. Ha espresso insoddisfazione per la relazione di Tosini anche Gaia Pernarella (M5s), mentre Salvatore La Penna (Pd) ha sottolineato il problema dell’area nord della provincia di Latina, “dove insistono troppi impianti ma dovrebbe esserci una redistribuzione territoriale di queste servitù”. Hanno partecipato alla seduta anche Enrico Maria Forte (Pd) e Paolo Ciani (Centro Solidale – DemoS). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio