Delocalizzazione Parco Appia antica: da troppi anni si aspetta, in arrivo una risoluzione

Vito Consoli della direzione regionale Parchi " tutto si può fare, tranne che stare fermi". 
06/11/2020 -
La delocalizzazione delle attività produttive dal Parco Appia Antica è stato l'argomento al centro dell'audizione odierna, in commissione Agricoltura e ambiente, presieduta da Valerio Novelli.  
"Ho richiesto questa audizione  -  ha esordito, in apertura dei lavori, il consigliere Massimiliano Maselli ( FDI)  -  su un tema che purtroppo  si trascina da decenni, ricordo che  l'iter è cominciato nel 2012, ho chiesto l'incontro per segnalare sia la grande difficoltà di tutte le imprese che ancora insistono nel parco con una serie di limitazioni, ma al contempo  l'impossibilità di procedere alla bonifica dello straordinario sito.  Quindi - ha concluso Maselli -  chiedo di risvegliare le coscienze di tutti gli enti preposti, a cominciare da Roma Capitale". 
A seguire, l'assessore Enrica Onorati ha letto una relazione tecnica con cui ha ripercorso  tutte le tappe della delocalizzazione e al termine ha confermato la  volontà da parte della Regione Lazio di rendersi parte attiva del procedimento, seppure nei limiti delle competenze.  "Più  volte abbiamo sollecitato il Comune di Roma a concludere una volta per tutte la delocalizzazione - dichiara  Maurizio Pilastri del  Consorzio Appia Antica  - il nostro interesse è poter programmare il futuro delle nostre aziende, ovviamente i tempi sono cambiati, abbiamo anche  attraversato crisi economiche devastanti, ora è tempo di agire".
Dello stesso tenore l'intervento  dell'avvocato Giuseppe Ciaglia che ha parlato del dubbio di una " revisione del processo, ipotizzabile e possibile ma preocuppante perchè significa ripartire da zero". Sempre Ciaglia ha poi dichiarato  "qualsiasi soluzione va bene ma che sia in grado di riattivare il procedimento, siamo anche disposti ad ascoltare le proposte ma - ha sottoleinato Ciaglia -  occorre ricordare che il piano d'assetto prevedeva la creazione di un'area per il nuovo polo  produttivo. Oggi all'interno di quel parco tutte le esigenze di adeguamento delle aziende, sia in termini di sicurezza che di risparmio energetico, richiedono interventi che all'interno di un'area protetta sono difficilmente realizzabili." 
Per Alma Rossi, direttore Parco Appia Antica è chiaro che il tema sono le aree di ricaduta, "siamo di fronte a due strumenti approvati, urbanistico e paesistico - ha dichiarato -  è vero che forse questo lavoro dopo tanti  anni va aggiornato, noi siamo pronti a collaborare anche con il consorzio". 
Vito Consoli, direttore della Direzione regionale Capitale naturale, parchi e aree protette ha spiegato quanto la Regione ritiene che sia improtante procedere con le delocalizzazioniha anche rammentato che qualora il Mibact non fosse d'accordo a procedere, il Comune di Roma ha tutte le competenze per trovare aree alternative "l'unica cosa che non si può fare - ha concluso Consoli -  è rimanere fermi".  
Eugenio Patanè (PD),  nel suo inetrventi ha ripercorso le tappe di vecchi progetti regionali di delocalizzazione, mai giunti a conclusione, neanche dopo 30 anni " perchè anche questo progetto dopo 16 anni non rimanga nelle intenzioni - ha dichiarato Patanè - propongo di firmare un atto di risoluzione che individui una strada da percorrere per giungere alla meta".  
il presidente Valerio Novelli ha chiesto la partecipazione di tutti alla stesura della risoluzione e aggiornato la seduta .  
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio