Pua: le associazioni di categoria chiedono tempi certi per l'approvazione e uniformità sulle concessioni

I comuni che hanno adottato il codice della navigazione, hanno già rinnovato le concessioni.
Uno stabilimento 19/11/2020 -
La commissione Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione, presieduta da Marietta Tidei (gruppo Misto), riunita oggi in modalità telematica ha terminato il ciclo di audizione sulla  Proposta di Deliberazione Consiliare n. 41 del 23 dicembre 2019 : "Art. 46 della L.R. 06 agosto 2007, n. 13. Approvazione con modifiche del Piano regionale di utilizzazione delle aree del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative, del Rapporto Ambientale e della Sintesi non Tecnica del Rapporto Ambientale."
Il filo conduttore degli interventi delle  associazioni di categoria,  attravereso i suoi referenti, si possono riassumere in tre grandi criticità, in primis la necessità di avere una pianificazione defintiva che permetta uniformità sul territorio costiero, e quindi l'approvazione del Pua in tempi brevissimi. La seconda, seppur non rientrante nel Pua, l'annosa questione  dell'estensione delle concessioni demaniali. Su questo punto i comuni del Lazio sembrano aver operato in modo diverso, alcuni, più "illuminati - ha spiegato la dottoressa Maria Grazia Iadarola, della direzione generale -  hanno proceduto al rinnovo delle concessioni demaniali applicando il codice della navigazione". Altri, come il Comune di Latina, invece,  sono fermi o come sostenuto da Massimo Perin di Assobalneari, "funzionari e dirigenti negano l'estensione delle proroghe con teorie fantasiose". Infine, si è parlato della necessità di definire gli accessi e la fruzione  nelle  spiagge libere e libere attrezzate.  
Renato Papagni di Federlazio balneari ha sollevato la questione  dell'emergenza sanitaria che  cambia le regole di fruizione delle spiagge e se questo non pone un obbligo di rivedere il Pua. Maurizio Criscuolo di CNA ha  spiegato quanto sia aleatoria la definizione  del  preposizionamento nella distinzione  tra spiaggia libera con servizi e quella di stabilimento balneare. Per Assobalneari è intervenuta  Simonetta Mancini, anche lei si è soffermata su  quanto  il COVID ha aperto nuovi scenari, e che troppi comuni del Lazio sono molto indietro nell applicazione del decreto.  Sib Lazio, Confcommercio Marzia Marzioli ha parlato di Pua  come testo datato che  andrebbe aggiornato, ha chiesto che si vada dritti al cuore dei Comuni e  fare un lavoro di monitoraggio su chi ha proceduto all estensione dei titoli e chi no. Molte aziende - ha dichiarato Marzioli -  prima di investire sulle propie attvità hanno bisogno di sapere tempi certi e  cosa fare". Sulle stesse tamtiche anche il Comitato balneari  di Ostia con Edoardo Moscara, e Riccardo di Luca. 
Massimo Perin di Assobalneari, nel suo intervento ha chiesto garanzie sulle estensioni delle concessioni demaniali, e fa un appello alla Regione affinchè  intervenga su quei comuni, come  quello di Latina che temporeggia sull'applicazione di un alegge nazionale.  "Vi invito a decidere - ha dichiarato Perin -  le aziende stanno avendo molte difficoltà, occorre attivare tutto quello che la Regione può fare per intervenire sul Comune di Latina in particolare". 
Agostino Biondo di  Mare libero ha parlato delle concessioni demaniali come  un monopolio, ha parlato della grave erosione costiera, anche a causa dell intervento umano, e che il Pua deve contemplare lo sfruttamento economico delle coste, ma anche i  problemi di rispetto della natura.
 Manuela Salvi del  Comitato cittadini del sud pontino, ha parlato a difesa della  libertà di fruizione  delle spiagge del sud pontino: "ci si sente esclusi dall'utilizzo di un bene comune" ha detto nel suo intervento, ha infine chiesto che  la spiaggia libera e la libera attrezzata vengano definite, per il diritto dei cittadini, fruitori del mare.
Gaia Pernarella ha chiesto di definire  limiti e opportunità di utlizzo delle spiagge, ha parlato delle concessioni a Terracina che insistono su un piccolo tratto di spiaggia che ospita un agglomerato di attività. La consigliera si è poi soffermata sulla necessità di avere figure destinate al controllo del rispetto di leggi e regolamenti dell'attività balneari. 
 Maria Grazia Iadarola della direzione regionale Economia del Mare,  ha ripercorso le tappe del Pua, già sottoposto a Vas ( Valutazione ambientale strategica) e come sia  frutto di un percorso importante anche dal punto di vista del rispetto ambientale. Ha ricordato inoltre che il  Pua è il riepilogo di tutta la normativa regionale succedutasi negli anni. Poi, sulle estensione e durata delle concessioni, ha spiegato che la Regione Lazio nell'aprile dello scorso anno ha adottato una nota esplicativa della legge 145. Maria Grazia Iadarola ha ricordato che il coordinamento degli assessori ha chiesto al governo una pronuncia definitva,  entro il 30 novembre sulle stensioni delle concessioni. 
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio