"Concorsopoli", audizione del sindaco di Allumiere in commissione Trasparenza

Antonio Pasquini è stato ascoltato sul concorso che ha portato alle assunzioni di personale in Consiglio regionale
Chiara Colosimo presiede la commissione Trasparenza dalla sala Etruschi del Consiglio regionale. 28/05/2021 - “Siamo qui perché a seguito dello scandalo noto come concorsopoli abbiamo ritenuto opportuno, per dare dignità alle istituzioni che rappresentiamo, provare a fare la nostra parte, nella trasparenza più totale, su una tematica che ha visto coinvolto il Consiglio regionale del Lazio”. Così la presidente Chiara Colosimo (FdI) ha aperto i lavori della tredicesima commissione consiliare permanente, Trasparenza, riunita in modalità telematica, per ascoltare il sindaco di Allumiere, Antonio Pasquini, sulla vicenda che ha portato alle dimissioni di Mauro Buschini (Pd) dalla presidenza del Consiglio regionale del Lazio. In diretta streaming sul canale Youtube del Consiglio regionale del Lazio, Colosimo ha ricordato brevemente i passaggi salienti del concorso del Comune di Allumiere del 2020 dalle cui graduatorie ha attinto anche il Consiglio stesso, per poi dare la parola a Pasquini.

"In questo momento – ha spiegato Pasquini - il nostro Comune è in difficoltà, non abbiamo né il segretario comunale né il responsabile del procedimento dopo la rimozione del dottor Mori in seguito al parere dell'avvocato Stefano Trippanera, che ha parlato di procedura viziata dicendo che 'l'amministrazione dovrà valutare la percorribilità dell’annullamento degli atti in autotutela tenendo conto delle prerogative degli interessati', ed è su questo che valuteremo cosa fare perché stiamo decidendo le sorti di 44 persone che stanno lavorando e di altri 86 che potrebbero iniziare a lavorare, oltre che delle amministrazioni che ne stanno usufruendo. Abbiamo ritenuto opportuno rimuovere Mori dalla sua funzione, ma non è una condanna o un giudizio, è stato fatto perché il legale ha rilevato alcune anomalie di cui non eravamo a conoscenza- ha sottolineato Pasquini- e ho preso io a interim in fase urgente l'incarico, che a breve verrà riassegnato a un’altra persona più competente di me e mi auguro esterna: parliamo di piccole anomalie e vizi di forma, come l'aumento degli ammessi, che ci hanno però comunque destabilizzato”.

Pasquini ha ricostruito le tappe del concorso, partito nel 2019, ricordando che è stato preceduto da avvisi di mobilità, per sopperire a delle carenze di organico dopo anni senza assunzioni. “Siamo un piccolo Comune di quattromila abitanti sui monti della Tolfa – ha dichiarato a tale proposito - ma dentro abbiamo tutti i settori che hanno i vari comuni. A dicembre poi quell'unica posizione è andata in pensione e non avevamo più personale. Abbiamo fatto la mobilità volontaria e obbligatoria chiedendo ai Comuni vicini e alla Funzione pubblica ma non ha avuto esito, e lì finisce la parte politica e parte il concorso che è stato affidato al responsabile del procedimento”. Pasquini ha spiegato nel dettaglio tutti i passaggi, dall'incarico di redigere il bando, “affidato a una società esterna, perché eravamo senza personale”.

“Ci siamo avvalsi della collaborazione dei comuni limitrofi – ha spiegato Pasquini a tale proposito, come Tolfa con cui condividevamo il segretario e condividiamo ancora oggi il responsabile tecnico. A loro nel 2020 abbiamo chiesto una posizione D, individuata nel dottor Andrea Mori, per seguire il procedimento e svolgere tutte le procedure del concorso. Ha nominato la commissione secondo il regolamento approvato in tempi non sospetti, nel 2010, e i responsabili delle risorse umane hanno portato avanti tutte le procedure”. Già da queste fasi, ha sottolineato Pasquini, “non era più presente la parte politica, è la parte tecnica che ha portato avanti il concorso insieme alla società esterna. Inizialmente questa società ha impostato le prove secondo un punteggio di idoneità di 21/30esimi ma poi hanno deciso di farle passare a 45 domande, perché sono state fatte le prove preselettive, il cui svolgimento è previsto se le domande sono di almeno 20 volte superiori alle posizioni da coprire, come è stato: a quel punto il punteggio per l'idoneità alle prove è passato da 21 su 30 a 31 su 45".

"Il bando- ha proseguito Pasquini - prevedeva il passaggio alle fasi successive di 20 persone più i pari merito, ma la commissione e il presidente in tempi non sospetti, ossia prima dell'apertura delle buste e della prova preselettiva, hanno deciso di ampliare questo numero in funzione di due fatti: l'articolo 10 del regolamento del bando che riserva all'amministrazione il diritto di modificare e anche revocare bando e secondo cui hanno ritenuto di allargare la platea a tutti coloro che avessero preso 31/45esimi, fatto che ho appreso dalla televisione, e inoltre la direttiva 3 del 2018 della Funzione pubblica sulle linee guida sullo svolgimento dei concorsi”.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti diversi consiglieri regionali. Eugenio Patanè (Pd) ha innanzi tutto ricordato le motivazioni per le quali è stata convocata l’audizione: il Consiglio regionale ha attinto da quelle graduatorie, ed è stata sottoscritta un’apposita convenzione, ma “ci sono cose che non tornano nella gestione di questo concorso”. Francesca De Vito (M5s) ha ricordato che al tempo delle procedure oggetto dell’audizione, Pasquini, oltre a essere sindaco di Allumiere, era dipendente dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, mentre Fabrizio Ghera (FdI) si è domandato retoricamente “se non è quanto meno curioso che i vincitori del concorso sono tutti vicini a partiti presenti nell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale”. Ma il punto, ha sottolineato De Vito, “è che stiamo parlando di una persona, il sindaco di Allumiere, che era all’interno dell’Udp, e che il concorso ha portato all’assunzione di personale quando ne abbiamo ben oltre quello della Regione Lombardia”. Non hanno convito il consigliere Giuseppe Simeone (FI) le spiegazioni in merito all’ampliamento degli ammessi alle prove del concorso dopo le prove preselettive, senza una procedura ad evidenza pubblica. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio