Audizione in decima commissione sul progetto di un impianto di smaltimento rifiuti ad Anagni

Confronto tra il Circolo Legambiente del territorio e la direzione regionale che si occupa delle valutazioni ambientali.
07/12/2021 - Proseguono in commissione Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, le audizioni in tema di rifiuti con le associazioni e i comitati dei cittadini dei territori in cui ricadono impianti e discariche o nei quali sono in corso nuove richieste autorizzatorie. Oggi, la commissione presieduta da Marco Cacciatore (gruppo Misto) si è riunita in modalità telematica per ascoltare le associazioni di Anagni in merito alla richiesta di autorizzazione per attivare un impianto anaerobico in quel territorio.

La problematica è stata presentata dai rappresentanti del Circolo Legambiente di Anagni, Rita Ambrosino e l’avvocato Giovanni Stracqualursi, i quali hanno messo in evidenza alcune criticità legate al progetto. Innanzitutto, ha detto Ambrosino, di tratterebbe di un impianto che non serve al territorio, in quanto – se autorizzato – tratterebbe una quantità di rifiuti 40 volte superiore a quella prodotta dal comune di Anagni. In più, già nell’iter in corso sono emerse problematiche, visto che la Valutazione di Impatto ambientale (VIA) è stata concessa con ben 40 prescrizioni. Stracqualursi ha aggiunto che le associazioni hanno già presentato un ricorso al Tar del Lazio contro l’autorizzazione del progetto, “visto che – ha spiegato – va a colpire un territorio già ritenuto a rischio ambientale”.

La replica della Regione Lazio è stata affidata al direttore Vito Consoli, della direzione regionale "Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette della Regione Lazio - Valutazioni ambientali e Bonifiche", unico interlocutore in audizione, vista l’assenza dell’assessore Valeriani, della direttrice D’Ercole, della Provincia di Frosinone e del sindaco di Anagni. Il direttore Consoli ha spiegato che si tratta di un procedimento autorizzativo ancora in corso, che ha visto la chiusura con esito positivo del rilascio della VIA, ma che ancora deve ottenere l’autorizzazione integrata ambientale (AIA). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio