Pl qualità del lavoro negli appalti, terzo ciclo di audizioni

Verrà introdotto anche il rispetto dell’equo compenso fra i criteri di valutazione premiali.
servizi agroalimentari 08/02/2022 - La commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Eleonora Mattia, ha svolto oggi un terzo ciclo di audizioni con le associazioni di categoria sulla proposta di legge n.313 per la qualità del lavoro negli appalti, d’iniziativa della Giunta regionale, che reca disposizioni per la qualità e la sicurezza del lavoro nonché per la stabilità occupazionale nei contratti pubblici d’appalto e di concessione eseguiti sul territorio regionale, il cui affidamento sia di competenza della Regione o di società in house, enti ed organismi pubblici strumentali regionali, comprese le aziende sanitarie del Lazio.

Presenti Confapi, Agci, Confartigianato, Legacoop, Confcommercio, Confprofessioni e l’assessore regionale al Lavoro Claudio Di Berardino.

Plauso dalle sigle sulla proposta, in particolare riguardo il contratto collettivo nazionale applicato quale elemento premiale per la valutazione degli operatori da parte delle stazioni appaltanti.

“Indicare il contratto collettivo è la base da cui partire”, ha dichiarato Vincenzo Elifani, componente della Giunta nazionale della Confapi, e presidente Unionservizi Confapi l’unione nazionale di categoria che associa le imprese di pulizia, multiservizi e servizi integrati. “Il nostro contratto firmato con Cgil, Cisl e Uil è quello che più tutela i lavoratori sia dal punto di vista retributivo che sanitario e assistenziale”, mentre, ha spiegato Elifani, a volte si genera un “dumping” sociale per il fatto che aziende più piccole, applicando contratti firmati con sindacati minori, “fanno prezzi bassi ma non garantiscono ai lavoratori stabilità né copertura dei costi”.

Rilevante per gli intervenuti anche la clausola sociale introdotta dall’articolo 6 della proposta, definita dal rappresentante della Confederazione italiana della piccola e media industria privata “una benedizione per il nostro settore, sia per i lavoratori che per le imprese e tutela anche la stazione appaltante. Questa clausola messa nel nostro contratto collettivo da decenni, circa 40 anni, è stata una salvezza e un’innovazione a livello europeo, non è un qualcosa contro la libera concorrenza”.

Tuttavia proprio una parte dell’articolo 6 non convince Marco Olivieri dell’AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane, che produrrà un documento unitario con Legacoop, pure presente, laddove qualora l’appaltatore subentrante sia una cooperativa, i lavoratori dell’appaltatore uscente soggetti a riassorbimento ai sensi dell’articolo, non possono essere obbligati a partecipare alla cooperativa in qualità di soci.
” Sminuire la partecipazione a socio lo vediamo un problema – ha detto -. Qui parliamo di appalti di servizi e la qualifica di socio per noi è importante”. Olivieri ha poi proposto di inserire all’articolo 5 sui criteri di valutazione premiali, le categorie svantaggiate come ex detenuti, immigrati in determinate condizioni, e altre così come definite nelle cooperative sociali di tipo B.

Specificare che si tratta di appalti di “servizi” nel titolo, il suggerimento di Giuseppe Giordano di Confapi Lazio che ha proposto quale elemento qualificante per la valutazione degli operatori economici (art. 4) anche l’anzianità di costituzione della società.

A differenza del collega Elifani critico sui criteri di valutazione premiali di aggiudicazione riferiti alle misure volte a promuovere l’occupazione giovanile (fino a 36 anni di età), e in particolare le politiche di genere e le pari opportunità tra uomo e donna (art. 5) in quanto “all’atto pratico non è facile trovare lavoratori”, Anna Vettigli di Legacoop ha chiesto invece l’introduzione diqualcosa anche di più incisivo”. Inoltre, per Vettigli, “la definizione del costo del lavoro per noi è l’elemento forse più qualificante della legge (art. 8). Però spesso in corso di appalto le tariffe vengono rinnovate e le stazioni appaltanti non fanno riferimento alle nuove tariffe”, ha spiegato chiedendo di introdurre un riferimento riguardo il rinnovo automatico delle tariffe e maggiore regolarità di pagamento delle stazioni appaltanti.

Tempistiche meglio definite per gli adempimenti la richiesta di Antonio Fainella di Confartigianato Imprese che ha annunciato l’invio di un documento scritto e ulteriori chiarimenti su alcuni aspetti “burocratici” previsti dalla pl sono arrivati da parte di Mario Gentiluomo, Confcommercio.

“Condividiamo i contenuti e le finalità della proposta” ha dichiarato infine Francesco Monticelli di Confprofessioni che ha proposto di inserire fra i criteri di valutazione premiali anche il rispetto dell’equo compenso nei rapporti con i professionisti.

“Mi farò promotrice di un emendamento”, ha prontamente replicato Mattia al proposito, che ha annunciato un’altra audizione sulla proposta di legge. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio