Decima commissione, focus sulla situazione della vendita della sede Ater

Ma è stato affrontato, nella seduta di oggi, anche il tema del personale dell'ente.
18/05/2023 - All'ordine del giorno della X Commissione - Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, presieduta da Laura Corrotti, vi era oggi un'audizione su questioni attinenti alla gestione Ater Roma,  con il focus in particolare su due punti: l’aggiornamento sulla eventuale alienazione della sede Ater Roma in Lungotevere Tor di Nona 1 e la selezione per assunzione a tempo pieno e indeterminato di un dirigente per il servizio Patrimonio.
A portare il punto di vista dell’azienda, con un dettagliato resoconto, Luca Manuelli, direttore generale Ater Roma, che ha esordito precisando di ricoprire questa carica da poco più di un anno. La vendita di cui trattasi, questo il punto di partenza dell’esposizione del direttore generale, nasce dall’esigenza, stabilita dal piano risanamento 2019-23, di ridurre il debito dell’azienda. Un debito che è salito nel tempo, anche a causa di gravami giudicati incompatibili con la missione sociale dell’azienda, come il regime di tassazione del consistente patrimonio immobiliare Ater.

La determinazione di vendita della sede, ha proseguito Manuelli, è stata confermata nel tempo da ben 4 atti di indirizzo di Giunta succedutisi nel tempo. La formula individuata è stata quella della vendita pubblico su pubblico, in quanto ritenuta offrire maggiori garanzie di trasparenza. La stima ha stabilito una cifra di 34 milioni di euro per l’immobile, poi sceso a 30 perché era stato scorporato il valore del teatro a cui l’ente acquirente non era interessato, per le proprie finalità istituzionali. L’acquirente è Inail, che inizialmente avrebbe dovuto dare in locazione l’immobile alla Agenzia delle dogane, che in seguito però si è tirata indietro, e ad essa è succeduta come interessata alla locazione la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il problema che ci si è poi posti – così ancora Manuelli - è stato quello del personale in servizio nella sede (circa 160 unità delle 360 totali dell’azienda), per il quale era stata inizialmente individuata la soluzione di un ex immobile occupato in zona centrale di Roma; in seguito è stata presa la decisione di abbandonare quest’ultima soluzione, che richiedeva più tempo, riallocando il personale Ater nelle altre sedi già operative. Il personale sarà smistato tra la sede di Valle Aurelia, in prevalenza, che diverrà così la sede principale, e quella di piazza dei Navigatori, in misura minore; inoltre sono previste anche nuove assunzioni, 50, di funzionari, oltre a verticalizzazioni del personale interno e alla contrattualizzazione di tre nuovi dirigenti, dopo i due dello scorso anno: di questi tre solo uno è stato individuato, al termine della procedura di selezione, mentre le altre due non hanno dato esito.

La Regione ha approvato la soluzione individuata, infine, anticipando il pagamento delle rate della rottamazione, ognuna da 9,4 milioni a trimestre, di cui non poteva esserne omessa alcuna, pena la decadenza dal processo di rottamazione. Specificato dal direttore Manuelli, su sollecitazione di Manuela Manetti della Direzione regionale, come si tratti solo di una anticipazione, che andrà restituita in toto dall’ azienda alla Regione.

Da ultimo, vi è stata la notizia della apertura di una istruttoria Anac sulla liceità del modello di vendita pubblico su pubblico. Procedura di cui recentemente è stata comunicata l'archiviazione. Restano i dubbi, ha concluso il direttore generale, su quale sia la valutazione in merito all’operazione della nuova Giunta regionale. Ove essa sia favorevole, il termine previsto di fine procedura è il 30 giugno, così ha concluso Manuelli la sua esposizione.

La parola è passata quindi ai membri della commissione, tra cui anzitutto la presidente Corrotti ha esposto alcune sue domande e perplessità: anzitutto quella sui prossimi passaggi della procedura, che necessitano a suo parere di un avallo della nuova Giunta. Inoltre si è chiesta fino a che punto le procedure inerenti la vendita e l’assunzione di nuovo personale possano rientrare in un’ottica di ordinaria amministrazione quale quella in atto al presente nella regione Lazio. Una puntuale fornitura della documentazione inerente tutti i passaggi della vicenda è stata anche richiesta al direttore generale.

Contraria alla vendita si è detta la consigliera Laura Cartaginese della Lega, da parte sua, mentre Marika Rotondi, di Fratelli d’Italia, ha chiesto che vengano trasmessi alla commissione una serie di documenti inerenti i passaggi della vicenda, tra cui l'atto di stima dell'immobile da vendere. Rotondi ha anche chiesto come sia stato possibile che ben due delle tre selezioni dirigenziali non abbiano dato esito e se Ater è in linea con la normativa sulla rappresentanza di genere. Quindi, Edy Palazzi (Fratelli d’Italia) ha chiesto chiarimenti sul personale smistato e sui bandi per il nuovo personale, rifacendosi specialmente a quanto detto da Corrotti sul fatto che tali iniziative non rientrerebbero in una fase di ordinaria amministrazione.

A seguire, Massimiliano Valeriani del Partito democratico ha detto che si sarebbe atteso la presenza dell'assessore oggi in questa sede, per chiarire le eventuali linee di contrarietà della nuova Giunta a questa operazione. Operazione che si è resa necessaria, ha ricordato, per il fatto che si era raggiunta una entità di debito mostruosa (576 milioni di euro) che andava comunque pareggiata. 

Infine, Adriano Zuccalà del Movimento 5 stelle si è chiesto se il processo di vendita pubblico su pubblico possa garantire il miglior prezzo per l’immobile, o se non sarebbe stato più conveniente collocarlo sul mercato; inoltre, gli resta il dubbio, ha aggiunto, che questa vendita non sia risolutiva della situazione debitoria dell’ente.

In risposta alla presidente, il direttore Manuelli ha affermato che avendo ricevuto quattro atti di indirizzo favorevoli alla vendita, adesso ne è necessario un quinto di senso opposto ai fini del blocco delle operazioni di vendita, se la nuova giunta non la condivide. Ma sul punto dell’ordinaria amministrazione o meno, si è detto non in grado di dare una risposta, in quanto questione inerente la governance dell’ente, che non è sua competenza, essendo il direttore generale solo un esecutore delle delibere dell’ente. Sul quesito di Zuccalà, ha aggiunto che la vendita a un privato sarebbe stata probabilmente più remunerativa, ma sia da un punto di vista di trasparenza del procedimento che per la celerità del medesimo, vista l’urgenza di restituire gli anticipi fatti dalla Regione, è stata scelta questa formula. Gli atti inerenti le selezioni saranno messi a disposizione, ha detto Manuelli, aggiungendo, in risposta a un'altra osservazione, che il contributo femminile in Ater è ben presente e valido.

 

 

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio