Concessioni d'acqua a scopo idroelettrico, illustrata in commissione la proposta di legge

Si tratta di norme di adeguamento alle leggi nazionali ed europee, previsto un aumento delle entrate.
03/10/2023 - La commissione Lavori pubblici e infrastrutture del Consiglio regionale, presieduta da Cosmo Mitrano, ha iniziato oggi l’esame della proposta di legge che disciplina la concessione di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico.

Il provvedimento è stato illustrato dall’assessore Fabrizio Ghera che ha spiegato che “si tratta norme volte ad adeguare la legislazione regionale a quella nazionale ed europea, già approvate dalla precedente Giunta nel 2021. Grazie a questo provvedimento potrebbero aumentare anche le entrate per la Regione, grazie all’adeguamento dei canoni”.

La proposta, composta da 30 articoli, divisi in 5 capi, disciplina il passaggio in proprietà alla Regione delle opere idroelettriche, (in tutto 19 centrali) il loro regime giuridico, la durata delle nuove concessioni, le attività propedeutiche alle procedure di assegnazione delle concessioni e le modalità per lo svolgimento delle procedure di assegnazione delle stesse, i requisiti di ammissione e di assegnazione, gli obblighi o le limitazioni gestionali all’utilizzo delle opere idroelettriche e delle acque, i miglioramenti minimi in termini energetici, di potenza di generazione e di producibilità da raggiungere nel complesso delle opere di derivazione, adduzione, regolazione e condotta dell'acqua e degli impianti di generazione, trasformazione e connessione elettrica, i livelli minimi in termini di miglioramento e di risanamento ambientale del bacino idrografico di pertinenza, le misure di compensazione ambientale e territoriale, anche a carattere finanziario, la determinazione del canone di concessione.

Gli impianti diventeranno di proprietà della Regione alla scadenza delle concessioni in essere (prevista per la maggior parte a marzo del 2029) o in caso di revoca. E’ previsto un indennizzo delle opere realizzate dal concessionario e non ancora ammortizzate.

La durata delle nuove concessioni sarà compresa tra venti e quaranta anni, termine che può essere aumentato per ulteriori dieci anni. Le procedure dovranno essere avviate entro due anni dall’entrata in vigore della legge.

Per l’assegnazione delle concessioni la Regione può promuovere la costituzione di società miste pubblico-privato, ma la scelta compiuta dalla Giunta è di procedere a gare pubbliche.

La legge prevede infine entrate per quasi 11 milioni di euro annui, 3,4 quattro in più rispetto alla situazione attuale, parte dei quali dovrà essere impiegata per gli indennizzi ai vecchi concessionari. Inoltre i nuovi concessionari dovranno fornire energia elettrica gratuita alla Regione per un valore che supera i 10 milioni di euro.

Secondo Mitrano “la scelta di fare procedura di evidenza pubblica è sempre ottimale. Bene che si parta con largo anticipo, cosa che consente di seguire i processi con attenzione, evitando proroghe”.

Massimiliano Valeriani (Pd) e Michela Califano (Pd) hanno posto una serie di domande, sull’eventualità dell’ingresso di operatori esteri e sui possibili riflessi sull’utenza finale dell’aumento del canone. Domande a cui la direzione regionale

Prima di chiudere la seduta il presidente Mitrano ha stabilito di procedere a un ciclo di audizione, chiedendo ai consiglieri di fornire eventuali richieste entro venerdì 6 ottobre. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio