Piano rifiuti, concluse le audizioni in commissione

Affrontata la questione dei rifiuti speciali con le associazioni di categoria, focus sul blocco degli autodemolitori romani.
Rifiuti in discarica. 28/05/2020 - Si è concluso oggi nella decima commissione del Consiglio regionale del Lazio il ciclo di audizioni dedicato al Piano di gestione dei rifiuti.  
“I rifiuti speciali sono il 60 per cento del totale - ha spiegato il presidente Marco Cacciatore, introducendo la riunione - scarti di rottamazione, maceri da demolizione, i rifiuti speciali assimilati a quelli urbani prodotti dalla grande distribuzione. Un settore importante, a cui abbiamo voluto dedicare una specifica audizione”.
Il primo intervento è stato di Massimiliano Ricci (Unindustria), che, dopo aver “apprezzato l’impostazione generale del Piano", ha posto una serie di questioni intanto sul regime transitorio: “Il piano ha obiettivi assai sfidanti - ha spiegato - a partire dal 70 per cento di raccolta differenziata. Ma la partenza impianto di recupero di Colleferro è stata spostata al 2023, con riduzione della capacità di trattamento da 500mila tonnellate a 250mila. Tutto questo sposterà in avanti l’effettiva messa a regime del piano. Avremo almeno tre, quattro anni di fibrillazioni”. Altre criticità, secondo Unindustria, sono “la pregiudiziale sulla termovalorizzazione, la questione del compostaggio e la mancanza di indicazioni su alcuni rifiuti speciali, ad esempio i fanghi prodotti dagli impianti farmaceutici”.
Apprezzamento per il Piano è arrivato anche da Massimo Pelosi (Legacoop Lazio) che ha chiesto “maggiore attenzione al compostaggio su piccola scala, specifiche politiche sui rifiuti alimentari non domestici e meno preclusioni sugli impianti privati”. Pelosi, infine, ha ricordato il protocollo sulla riduzione dei rifiuti firmato dalla Regione con Coop e Conad.
Francesco Sicilia (Unione nazionale imprese recupero e riciclo macero - Unirima) ha centrato il suo intervento sulla differenza fra raccolta differenziata e riciclo: “Dobbiamo recuperare materia - ha ricordata - La differenza fra raccolta e riciclo, solo per la carta, è di quattro punti percentuali. Vanno semplificate le procedure degli impianti, bisogna coinvolgere di più le imprese nell’elaborazione dei piani”
Punto centrale dell’audizione è stato quello degli autodemolitori romani, posta da Alfonso Gifuni (Car), da Anselmo Calò (Ada), Irene Bucci (Coar) e Elena Donato (Arder). Unanime la loro richiesta di sbloccare le autorizzazioni per il territorio di Roma, dove tutte le imprese sono ferme da quasi due anni. In particolare è stata chiesta l’istituzione di una commissione specifica che agisca come una conferenza dei servizi. Secondo le associazioni degli autodemolitori è “una vergogna che la città non abbia questi impianti, in quasi due anni di fermo degli autodemolitori romani è aumentato il degrado, con veicoli abbandonati ovunque”.
Sul tema ha risposto subito Cacciatore, secondo il quale “al di là del rispetto delle norme che ci deve essere sempre, ogni settore che tratta rifiuti ha diritto a lavorare secondo il proprio fabbisogno, perché ne hanno bisogno i cittadini”. Una risposta è arrivata anche da Leonilde Tocchi (direzione regionale Rifiuti): “La Regione si è adoperata per risolvere il problema, la questione delle autorizzazioni è in capo al Comune di Roma”.
Due gli interventi dei consiglieri regionali presenti. Gaia Pernarella (M5s) ha parlato della mancanza dell’impiantistica necessaria “per chiudere il ciclo all’interno del proprio Ato. Dobbiamo capire bene come alleggerire quei territori che negli anni hanno sopportato un carico pesante. Nessuno oggi ha parlato di amianto. La Regione ha una normativa insufficiente, su questo ci sarà da lavorare parecchio. Sui rottamatori: la contrapposizione fra categorie e Comune di Roma rende difficile affrontare la situazione, è compito della politica lavorare per trovare una soluzione”. Secondo Paolo Ciani (Centro solidale) “la situazione degli autodemolitori romani è assolutamente intollerabile. Che la Capitale d’Italia abbia bloccato questo tipo di normale procedura da così tanto tempo è assurdo”.
In conclusione della seduta il presidente Cacciatore ha stabilito i termini per la presentazione di emendamenti e subemendamenti: rispettivamente lunedì 15 e lunedì 22 giugno. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio