Il presidente di Arsial in commissione illustra le attività dell'Agenzia

Mario Ciarla: "la pandemia ha messo a dura prova il settore flloro vivaistico"
16/02/2021 -

In commissione Agricoltura e ambiente si è tenuta l’audizione, presieduta da Valerio Novelli,  con il nuovo presidente dell’Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL) Mario Ciarla sul tema:  “Programmazione della attività della Agenzia”.

Nella sua relazione il presidente Mario Ciarla ha illustrato alla commissione l’excursus storico delle attività messe in campo dall’agenzia Arsial.  

“Dopo qualche mese che sono stato nominato a fare il presidente di questa agenzia – ha dichiarato Ciarla – è iniziata  una fase abbastanza particolare, segnata dalla pandemia e questo ha fatto sì che un settore come quello alimentare in particolar modo, il tema del cibo, ha ritrovato quella che è una nuova modernità e la nuova attualità, cioè un concetto anche molto importante di difesa della sovranità alimentare e di indipendenza dall’estero. E’  di ieri la notizia che Euroflora che è la principale fiera che riguarda il settore floro vivaistico non ci sarà, e noi avevamo previsto come Arsial dopo tanti anni di tornare,  perché è importante per tante imprese che nella nostra regione  lavorano in quel settore, particolarmente paralizzato proprio dalle conseguenze della pandemia. I matrimoni  sono calati nell’anno  2020 del 50% ,  quel settore registra perdite di fatturato per il 70% , parliamo di numeri impressionanti, che coinvolge centinaia migliaia di lavoratori che si trovano in condizioni veramente drammatiche”. Ciarla ha poi proseguito parlando del ruolo di Arsial  dal punto di vista culturale, infatti l’agenzia possiede un patrimonio immenso riordinato e reperibile negli  archivi dell’Istituto Luce. Ha ricordato un dato anacronistico, perché Arsial possiede ancora  1200 km di strade che erano cosiddette Inter ponderali, ma  con l’ urbanizzazione sono diventate addirittura delle strade di discreta percorrenza, stessa cosa vale per gli acquedotti per cui è necessario accelerare il passaggio ad Acea. Ciarla ha ricordato la rete di stabilimenti industriali, che  in alcuni casi giacciono in condizioni di degrado e come grazie a una norma del collegato sarà possibile, probabilmente, l’alienazione dei beni e utilizzare una parte dei fondi per mantenere il patrimonio pubblico, valorizzarlo e renderlo anche strategico rispetto al comparto agroalimentare della Regione.  Ciò che va fatto, secondo Ciarla “  è la sistematizzazione su quelle che sono le attività  vere e proprie di Arsial rispetto anche al tema dei marchi e coltivazioni biologiche, a basso impatto ambientale, alle risorse genetiche,  sostenere le aziende sperimentali . “Per la nostra Regione  - ha spiegato Ciarla - si fanno anche studi e ricerca a livello nazionale e questo elemento di incrocio tra ricerca e agricoltura penso debba essere proprio un tassello fondamentale”.  Non sono mancati i temi della formazione, con il progetto dell’Accademia del cibo, portato avanti anche con la didattica a distanza, e poi ancora il premio  Sbiffi,  non è mancato un passaggio sulla struttura burocratica dell’agenzia, sul progetto di solidarietà alimentare messa in campo dalla Regione in collaborazione con la Caritas, durante la pandemia. 

Al termine della relazione è intervenuta  la consigliera Laura Cartaginese  (Lega) che dopo aver espresso il plauso per l’opera dell’Arsial ha chiesto copia della programmazione per avere la possibilità di collaborare e contribuire al programma  dell’Agenzia.

Infine, sono intervenuti Valerio Novelli (M5S) e Marco Cacciatore (Gruppo Misto), entrambi tra le altre cose hanno riportato il discorso sulla coltivazione della canapa. Novelli ha ricordato alcuni provvedimenti del Consiglio regionale come per esempio il la legge sui birrifici artigianali, che lo stesso iter sarebbe possibile per la lavorazione della canapa, ma  mancano impianti di trasformazione. Marco Cacciatore ha parlato di giovani imprenditori del settore della canapa, settore in grande espansione,  un settore che ancora è praticamente  inesistente in Italia e che deve trovare tra i diversi vuoti normativi norme giurisprudenziali un modo di esistere che è quello della genetica del seme. Secondo il consigliere Cacciatore,  Arsial  potrebbe  sostenere queste piccole imprese nascenti.  

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio