Consiglio: ok a due risoluzioni collegate alla relazione informativa sulle attività europee

Il documento presentato annualmente dalla Giunta per illustrare le linee principali dell'attività europea della Regione, come prescritto dalla legge n. 1 del 2015, è arrivato oggi in Aula
11/05/2022 - Il Consiglio regionale del Lazio presieduto da Marco Vincenzi ha approvato oggi tre risoluzioni riguardanti la "Relazione informativa annuale della giunta al consiglio regionale-anno 2020", adottata dalla Giunta regionale con decisione n.6 del 30 marzo 2021. L’atto è adottato  ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale 9 febbraio 2015, n. 1 (disposizioni sulla partecipazione alla formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell'unione europea e sulle attività di rilievo internazionale della Regione Lazio).

La prima risoluzione che ha avuto 28 voti favorevoli e  7 contrari, era stata presentata da alcuni consiglieri tra cui primo firmatario Alessandro Capriccioli (Più Europa radicali), e prevede a carico del presidente della Regione e della Giunta regionale una lunga serie di impegni raggruppati dai firmatari in quattro gruppi: la riprogrammazione dei programmi operativi regionali 2014-2020 e la programmazione europea 2021-2027; la conformità dell’ordinamento regionale alla normativa europea e le procedure di infrazione; il programma di sviluppo rurale finanziato dal Feasr e il futuro della politica agricola comune Ue 2021-2027; gli orientamenti e le priorità politiche della Giunta regionale nell’anno 2021. Il filo comune di tutti gli impegni che si affidano al presidente e alla Giunta è costituito, come detto dallo stesso Capriccioli nel suo intervento in Aula, a proseguire nell’azione intrapresa, che si colloca nel quadro dell’accordo di riprogrammazione sottoscritto dalla Regione con il governo per fronteggiare l’emergenza Covid, ritagliando per il Consiglio regionale un ruolo ancora più decisivo ai fini della elaborazione della politiche comunitarie.

La seconda risoluzione, sottoscritta da sei consiglieri del Movimento 5 stelle con prima firmataria Silvia Blasi, e che ha avuto 26 voti a favore e 6 contrari, impegna la Giunta  ad adottare quanto prima una serie di atti e regolamenti necessari al fine di creare concrete premesse per azzerare  il consumo di suolo nel 2050, come previsto dall’agenda 2030 e dalla strategia della Commissione europea.

La terza risoluzione avente gli stessi firmatari e approvata con 23 voti a favore e 5 contro, impegna invece la Giunta a una serie di azioni finalizzate a due obiettivi, come chiarito da Blasi in sede di illustrazione: ridurre il grave fenomeno della dispersione delle acque dalle reti idriche e garantire la salubrità delle acque destinate al consumo umano rispetto alla presenza di arsenico su tutto il territorio regionale.

La relazione della Giunta era stata illustrata dal vicepresidente della regione Lazio Daniele Leodori che ha anzitutto riepilogato  le cinque sezioni di cui esso si compone: le attività svolte dalla regione in ambito europeo e nazionale; lo stato di conformità dell’ordinamento regionale agli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione europea; lo stato di avanzamento dei programmi e dei progetti di cooperazione territoriale della regione cofinanziati dai fondi strutturali e di investimento europei; lo stato di avanzamento dei progetti finanziati dall’Unione in gestione diretta; gli orientamenti e le priorità politiche della giunta regionale per il 2021. Leodori ha ricordato l’accordo del luglio 2020 tra il Lazio e il ministero della coesione territoriale che ha permesso la riprogrammazione delle  risorse stanziate nei Por Fse e Fesr a valere sulla programmazione 2014-2020: ciò in conseguenza del riconoscimento da parte dell’Unione di una maggiore flessibilità a favore degli stati membri nella battaglia per  fronteggiare il covid.

La riprogrammazione ha riguardato complessivi 646 milioni di euro di cui 355 a valere sul Fesr e 290 sul Fse; la gran parte di questi fondi riprogrammati (222 milioni) è stata destinata ovviamente all’emergenza sanitaria. Si sta procedendo, ha detto poi Leodori, all’approvazione del nuovo Piano di sviluppo e coesione del Lazio, che avrà un valore complessivo di 909, 5 milioni di euro. Leodori ha ricordato poi, con riferimento alla programmazione 2021-2027, la partecipazione della regione Lazio, attraverso un apposito atto di indirizzo,  alla definizione del piano nazionale per il rilancio e la resilienza (PNRR), ma anche all’ apertura, nonostante le limitazioni imposte dal covid, di tre nuovi sportelli Europa della regione. Con riferimento alla sezione 4 del documento,  la Regione, ha ricordato ancora Leodori, partecipa a numerosi progetti internazionali in svariate materie tra cui spicca quella della tutela dell’ambiente. La partecipazione alla fase ascendente dell’elaborazione delle politiche comunitarie è stata garantita dall’esame da parte della Giunta regionale del programma di lavoro della Commissione europea, ha concluso Leodori.

Tra i consiglieri, Capriccioli ha evidenziato come la fragilità degli stati nazionali sia stato il principale dato emerso dalla pandemia; al cospetto di questo, l’Unione ha dato prova di capacità di fronteggiare le situazioni di crisi, attraverso il piano Next generation Eu, che ha spiazzato “anche i più accaniti tra gli antieuropeisti”, secondo Capriccioli. Ma il PNRR che è conseguito al Next generation EU non è solo una questione di soldi, ma presuppone necessariamente un'anima politica. In questo senso il ruolo del Consiglio regionale è di fondamentale importanza, perché rappresenta le istanze che vengono dai territori. Solo a queste condizioni si può fare dell’Europa un ente vicino alle esigenze dei cittadini

Sostanzialmente d’accordo sull’impostazione dell’intervento di Capriccioli si è detta Silvia Blasi del Movimento 5 stelle; in questo caso si è assistito a un cambio di passo decisivo dell’Europa, ma questa è una occasione unica per spostare il baricentro dell’utilizzo di queste risorse verso la prospettiva ecosostenibile, per la consigliera. Attenzione all'interconnessione trala  salute umana e quella animale, ma anche dell’ambiente in generale è necessaria a suo avviso.

Perplessità sono state espresse da Sergio Pirozzi, di Fratelli d'Italia, secondo il quale se le regioni procederanno all’attuazione del piano con gli stessi tempi e modalità con cui hanno dimostrato di utilizzare in passato i fondi europei, si tratterà di un fallimento sicuro. Pirozzi ha ricordato anche come molte regioni europee si trovino in zona sismica 1 o 2, rischio alto o medio, ma a fronte di questo non si è previsto un programma di efficientamento energetico per mettere in sicurezza questi territori.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia, che ha ricordato i fondi ingenti rimasti a giacere “nei cassetti” negli anni passati; la rapidità nell’utilizzo dei fondi è il dato decisivo per fronteggiare la situazione di crisi che, già preesistente al covid, è stata acuita in modo drammatico dalla pandemia, ha detto Ghera, e può essere resa ancor più drammatica dallo sblocco dei licenziamenti.
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