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Botteghe storiche, la proposta di legge illustrata in Consiglio

Concluso il dibattito generale,  l’esame degli emendamenti si svolgerà dopo la sessione di Bilancio.
Un'immagine del centro di Roma.01/12/2021
Una legge importante, che vuole salvaguare attività importanti non soltanto dal punto di vista commerciale, ma anche perché caratterizzano il tessuto sociale e culturale delle nostre città. Così, la capogruppo del Pd, Marta Leonori ha motivato le norme per la tutelare le botteghe e le attività storiche, da oggi all’esame del Consiglio regionale, presieduto per l’occasione da Devid Porrello.

“Abbiamo vissuto il periodo dei centri commerciali – ha spiegato Leonori - poi la pandemia da una parte ci ha fatto riscoprire il negozio di vicinato, ma dall’altro ha messo in crisi il tessuto commerciale, in particolare quello dei centri storici, privato dei flussi turistici. Salvaguardare queste attività che sono parte della storia del nostro Paese: questo ci proponiamo. Intendiamo difendere quelle botteghe che illuminando le nostre strade aumentano anche la nostra sicurezza e una volta chiuse non potrebbero riaprire con quella stessa luce”.

“Individuiamo strumenti aggiuntivi rispetto al passato – ha concluso la consigliera -  non solo a disposizione della Regione, ma anche dei Comuni, per riconoscere il carattere di storicità, includendo non solo le botteghe vere e proprie ma anche le attività storiche, come cinema, teatri, librerie. Nelle norme che esamineremo viene introdotto un meccanismo semplice per effettuare il censimento, ci sono interventi per salvaguardare le botteghe anche supportando il passaggio generazionale. E’ previsto un fondo dedicato, che potrà essere incrementato con stanziamenti provenienti dalla programmazione. Insomma, queste attività sono un pezzo storia, ma vogliamo siano anche parte integrante del nostro futuro”.

Nel corso del dibattito generale è emerso un consenso generale sul senso di questa proposta, ma anche un nodo politico da sciogliere, quello dei requisiti per dichiarare la storicità di un’attività. Per Francesca De Vito (gruppo misto) si tratta di “norme frutto di un ampio confronto in commissione, ora serve la migliore legge possibile per passare dalle parole ai fatti”. Enrico Cavallari (Forza Italia) ha subito posto il tema centrale: “Va abbassato il requisito per diventare bottega storica da 70 a 50 anni. Mezzo secolo vuol dire due, anche tre generazioni”. Posizione condivisa anche da Giuseppe Simeone (Forza Italia), per il quale non si tratta di salvaguardare solo Roma, ma anche i piccoli borghi della nostra Regione, e Massimiliano Maselli (FdI) secondo cui va “sciolto subito questo nodo politico prima di iniziare il confronto sugli emendamenti, in maniera da arrivare a una approvazione rapida e condivisa".

Visto l'inizio prossimo della sessione di Bilancio, il presidente di turno, Devid Porrello, su proposta del capogruppo di Forza Italia, Simeone, ha stabilto di proseguire l'esame di articoli ed emendamenti dopo la sessione di Bilancio stessa. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa