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Anastasìa: "Inamissibile una ingiustificata regressione nel trattamento penitenziario"

Il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali e Garante del Lazio, Anastasìa, interviene sulla bocciatura delle proposte per le licenze attivate con l'emergenza Covid: “Il Governo trovi il modo di rimediare”

Il Garante Anastasìa in una foto di Bruno Ponzani,13/12/2022
“Detenuti di lungo corso, da anni in regime di semilibertà, che per due anni e mezzo hanno goduto di una licenza straordinaria che gli consentiva di restare anche di notte a casa; persone che hanno scrupolosamente osservato le prescrizioni impartitegli dal giudice di sorveglianza, condannati – cioè - che hanno mostrato oltre ogni ragionevole dubbio il loro positivo reinserimento nella società, dal primo di gennaio dovranno ripresentarsi a dormire in carcere, costringendo l’Amministrazione penitenziaria a liberare gli spazi da loro precedentemente occupati e ora destinati ad altre funzioni. E’ una palese ingiustizia”.

Così il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà e Garante del Lazio, Stefano Anastasìa, sulla bocciatura delle proposte di proroga delle licenze straordinarie per i semiliberi attivate con l’emergenza Covid o di conversione delle semilibertà in affidamento in prova al servizio sociale.

“Se la pena deve tendere alla rieducazione del condannato – prosegue Anastasìa -, se la rieducazione deve essere laicamente intesa nel senso del suo reinserimento in condizioni di autonomia e di legalità nel contesto sociale, non è ammissibile una regressione di fatto nel trattamento penitenziario che non sia conseguente a una infrazione penale o disciplinare, a un tradimento, cioè, da parte del condannato, dell’impegno preso con il giudice di sorveglianza nell’esecuzione della misura alternativa o nel godimento del beneficio. Il principio della progressività del trattamento penitenziario (non solo nel senso che si fa un passo alla volta, ma che l’uno e l’altro è auspicabile che si facciano nella stessa direzione) impone che non vi sia una “retrocessione” immotivata nel percorso penale delle persone condannate”.

“Non sappiamo – conclude Anastasìa - se maggioranza e Governo abbiano votato contro gli emendamenti di proroga o di conversione delle licenze straordinarie per convinzione o in astio ai proponenti dell’opposizione, certo è che ora sta a loro, a Governo e maggioranza trovare il modo di rimediare alla palese ingiustizia che così si compierebbe alla fine dell’anno”.

La rete dei Garanti delle persone private della libertà

La Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, istituita presso la Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome, rappresenta gli organismi di cui si sono dotati regioni ed enti locali, in base alla legislazione nazionale e regionale. Ne fanno parte 72 Garanti, di cui 16 di regioni e province autonome, sei di province e aree metropolitane e 50 di comuni che hanno istituito garanti delle persone private della libertà ovvero ne hanno formalmente affidato le funzioni ad altri organi di garanzia a competenza multipla. La Conferenza elegge un Portavoce: attualmente ricopre tale carica Stefano Anastasìa, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio. La sede operativa della Conferenza attualmente è nella sede del Consiglio regionale del Lazio. A cura dell'Ufficio stampa del Garante delle persone detenute della Regione Lazio

Ufficio Stampa