Pari opportunità tra donne e uomini nello sport, proseguono le audizioni in IX Commissione

Nei ruoli apicali tecnici e gestionali le donne sono praticamente inesistenti.
Sport. 09/11/2021 - Seconda audizione oggi della commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, e diritto allo studio, in merito alla proposta di legge n. 298 “Disposizioni per la promozione delle pari opportunità”, prima firmataria la presidente della stessa commissione, Eleonora Mattia (Pd).

Per gli intervenuti, la mancanza di figure femminili ai vertici tecnici e manageriali di società sportive e federazioni è uno dei problemi principali nel mondo dello sport che la proposta di legge può contribuire a risolvere.

Se è da promuovere la partecipazione delle donne all’esercizio della pratica sportiva, una delle finalità della pl, “c’è ancora maggiore discrepanza nella parte manageriale e tecnica, particolarmente importante perché le decisioni vengono prese a quel livello”, ha detto Laura Capranica, presidente del corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”.

Da Luisa Rizzitelli, presidente Assist-Associazione Nazionale Atlete a Roberto Carminucci direttore tecnico nazionale Federginnastica, a Riccardo Viola, presidente Coni Lazio, tutti concordi nell’affermare che nei ruoli apicali tecnici e gestionali le donne sono praticamente inesistenti. “Nelle 44 federazioni del Coni c’è un solo presidente donna, una nelle 19 Discipline associate, nessun presidente al femminile nei 15 enti di promozione”, i numeri dati da Viola che ha auspicato una nuova legge regionale dello sport, ferma dal 2012.

“Attendiamo questa pl”, ha detto Federico Masi, vice presidente Assopallavolisti. Per Rizzitelli, si tratta di un “testo bellissimo che va adottato subito”, “contenuti preziosissimi per un cambio di passo”: “abbiamo apprezzato il pragmatismo della legge, impostata per diventare qualcosa di effettivamente concreto. I numeri della differenza tra uomini e donne sono ancora enormi”, ha affermato, suggerendo per gli eventuali emendamenti al testo di non concedere sia patrocini gratuiti che contributi economici a quelle manifestazioni che hanno differenze di premi fra uomini e donne.

Tuttavia, per quanto riguarda le premialità previste dalla pl, per Caprarica occorre “che ci sia una tendenza all’equità di genere”, così come, per quanto riguarda le misure per favorire la parità retributiva, Viola mette in guardia che “la differenza la fanno i media e gli sponsor. Attenzione, altrimenti costringiamo le società sportive a chiudere”.

Il mondo dei media è sul banco degli imputati: “lo sport femminile non emerge quando non c’è una copertura dei media, e quindi non esiste”, ha avvertito anche la professoressa Caprarica per la quale un altro aspetto importante è la ricerca, “se non ci sono i dati non c’è il fenomeno”, proponendo un “monitoraggio costante nel tempo, non solo fotografia del fenomeno ma anche evoluzione non solo nel numero ma anche nella tipologia”.

“Effettivamente il vero passaggio fondamentale (della pl, ndr) è quello sul fare cultura, un cambio non semplice”, ha detto Marco Iannuzzi, presidente Comitato Paralimpico Lazio, secondo il quale però col tempo possono cambiare le prospettive e anche discipline minori e sport al femminile potrebbero diventare più appetibili dal punto di vista mediatico, chiedendo di aggiungere esplicitamente che le finalità del testo siano rivolte anche a donne in condizione di disabilità.

Al proposito, la vice presidente della Commissione Valentina Grippo (Gruppo misto), ha ricordato che “con la collega Mattia stiamo facendo un lavoro congiunto e trasversale, in particolare il tema sport e disabilità è trattato in una parte sulla legge sulla disabilità”, in discussione proprio oggi in commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare.

“Scrivere insieme una normativa davvero calata nei bisogni e nella realtà”, l’obiettivo delle audizioni che, in particolare per questo testo, ha sottolineato la presidente Mattia, diviene una precisa scelta, per “mettere in luce la specificità delle donne e le inaccettabili discriminazioni che le donne subiscono nel mondo dello sport e trovare insieme soluzioni”, decisamente contraria all’inclusione di questi temi nella prossima nuova legge sullo sport, così come invece auspicato dal presidente del Coni Lazio. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio