Stellantis, tavolo della commissione Sviluppo nella sede della Giunta regionale
Molti tra gli attori della questione dell'azienda di Piedimonte S. Germano presenti ai lavori di oggi.
09/12/2024 - Audizione oggi sul caso Stellantis della commissione Sviluppo economico, presieduta da Enrico Tiero, presso la sala Tevere della Giunta regionale del Lazio. Sottolineato in tutti gli interventi come l’obiettivo sia quello di giungere a una soluzione al più tardi in occasione del tavolo convocato il 17 dicembre presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy; inoltre molti degli intervenuti si sono detti più preoccupati della sorte dell’indotto che di quella della azienda, i cui lavoratori almeno possono fruire degli ammortizzatori sociali.
Per Unindustria Cassino, prima a intervenire, “è il momento di agire”; imprese e lavoratori sono dalla stessa parte, in queste situazioni di crisi. Sembra a Unindustria che si voglia cancellare l’intera filiera dell’automotive. Occorre una unità di crisi regionale dove lavorare 24 ore su 24 per scongiurare questo esito. Ammortizzatori sociali in deroga necessari, no alle esternalizzazioni sono i punti fermi secondo questa associazione.
L’Ing. Vicentini, vicepresidente della Federlazio Frosinone, ha detto che anche la parte datoriale complessivamente intesa, non solo la parte pubblica, ha l’obbligo di chiedere a Stellantis quali siano i suoi piani industriali. Il territorio di Cassino è molto favorevole per le attività industriali, ma non si può negare lo stato di crisi in cui versa attualmente.
Per Andrea Di Traglia, segretario generale Fiom Cgil di Frosinone Latina, occorre partire da un dato, il fatto che la produzione di quello stabilimento doveva essere prevalentemente elettrica, ma la crisi di ordini dell’elettrico ha reso impossibile superare determinate soglie produttive. D’altronde neanche si può modificare il rapporto tra produzione elettrica e altri tipi di produzione perché ci sarebbero delle multe. Non c’è tempo quindi per evitare di ricorrere alle misure straordinarie, fin dall’incontro di domani e poi dal tavolo del 17 presso il ministero, ha concluso Di Traglia.
Per Cisl, la crisi si inserisce all’interno di una crisi complessiva, europea, del settore; bene il rifinanziamento della legge 46 ma le poste non sono adeguate, secondo il sindacato. Il tavolo del 17 deve essere teso appunto a inserire il discorso degli ammortizzatori in una strategia europea.
Il vice capo di gabinetto del ministro del Lavoro, dott. Nori, ha riferito che per il governo la tutela dei posti di lavoro è una preoccupazione prioritaria; la scelta green è irreversibile, ma come attuarla può essere oggetto di contrattazione anche a livello europeo. La situazione della Germania è peggiore della nostra, secondo i dati disponibili. L’integrazione salariale per i duemila lavoratori della fabbrica sarà rifinanziata per il 2025, mentre più complesso è il problema dell’indotto.
Giangrande della Uil ha ricordato che il 25 aprile scadrà la solidarietà in deroga; quindi l’azienda deve essere accompagnata entro quella data a una soluzione. Una posizione da portare fin dall’incontro di domani con il ministero delle Imprese, questo è ciò che più serve in questo momento.
Per Armando Valiani, Ugl Lazio, bisogna togliere di mezzo il discorso dell’internazionalizzazione, perché gli altri paesi sono messi peggio di noi. La diversificazione dei modelli da produrre è auspicabile; ma anche la formazione dei lavoratori e la certificazione delle competenze sono valori da perseguire.
Maurizio Stabile di Fismic ha detto che già quello di domani è un momento fondamentale per il territorio. Non si può perdere questa occasione, a suo avviso.
Il Sindaco del Comune di Piedimonte S. Germano, Ferdinandi, ha rilevato come la soluzione venga posta su di un piano esclusivamente economico, il che non è corretto, a suo avviso. I lavoratori oggetto della cessione di ramo d’azienda devono essere riassorbiti dall’azienda stessa, come è stato chiesto anche dalla regione Campania.
L’Assessore del comune di Cassino, Pierluigi Pontone, è tornato a porre l’accento sul problema dell’indotto, più grave a suo avviso di quello stesso dei lavoratori dell’azienda.
Tra i consiglieri, Mario Ciarla del Partito democratico ha detto che il ruolo della Regione deve essere intanto quello di mettere poste adeguate in bilancio per la tutela dell’occupazione, sfruttando gli strumenti normativi esistenti. Il vicepresidente della commissione Daniele Maura di Fratelli d’Italia ha ricordato ancora come le garanzie siano molte meno per l’indotto che per l’azienda. In attesa di tempi migliori per il settore, quindi, la Regione deve mettere i fondi sugli strumenti normativi di finanziamento degli ammortizzatori sociali già esistenti. Ma Stellantis è quella che deve recitare il ruolo principale per risolvere questa vicenda.
L’assessore al Lavoro Giuseppe Schiboni ha detto di volersi rimettere a quello che deciderà di fare l’assessora allo Sviluppo economico e vicepresidente della Regione Roberta Angelilli, anche e soprattutto in merito alla situazione occupazionale.
Secondo il Consorzio industriale del Lazio, con il commissario straordinario Trequattrini, il governo deve aprire un dialogo con Stellantis. Quando si parla di indotto, inoltre, per Trequattrini, bisogna specificare esattamente quale, poiché il campo da questo occupato è molto vasto. Da tenere presente però che il settore per il futuro non può più assorbire una quantità di lavoratori simile al passato e che è necessaria una dotazione infrastrutturale: si attende il bando per le comunità energetiche come primo passo per intraprendere una via più virtuosa, ha detto. Costringere Stellantis a riattivare le commesse per l’indotto è una via improbabile, bisogna piuttosto renderle appetibili dal punto di vista commerciale, ha concluso Trequattrini.
Infine ha preso la parola la vicepresidente Angelilli, che ha detto come questo vada considerato un tavolo permanente a tutti gli effetti: anche in caso di una positiva soluzione il 17 del caso Stellantis, il tavolo sull’automotive resterà comunque aperto, ha aggiunto. La transizione ecologica non può ricadere interamente sulle spalle dei lavoratori, ha detto Angelilli, che ha annunciato un piano industriale per il Lazio, in preparazione in collaborazione tra Regione e Unindustria. Argomento centrale del tavolo del 17 sarà, dal lato regionale, quello degli ammortizzatori sociali, che sono la misura più immediata da adottare: infatti, per la soluzione definitiva della vicenda i tempi sono inevitabilmente più lunghi. Stellantis dovrà essere richiamata ai suoi impegni, cioè rispettare i livelli produttivi dell’impianto, così ancora Angelilli. E’ stata fatta una battaglia, in sede di predisposizione del bilancio, per rifinanziare le leggi già in essere per gli ammortizzatori sociali, ha detto ancora Angelilli, che ha raccolto le preoccupazioni espresse dagli auditi soprattutto per l’indotto. Infine la vicepresidente Angelilli ha chiesto al Consorzio industriale un dossier sulle esigenze del Lazio da presentare al tavolo del 17 dicembre.
Il presidente Tiero ha ricordato, prima della chiusura dei lavori, un paio di argomenti importanti , a suo avviso: quello della formazione per i lavoratori a rischio occupazionale e quello della semplificazione di normative regionali che possono essere di ostacolo alla soluzione dei problemi.
Ai lavori era presente anche la prefettura di Frosinone e i consiglieri regionali Claudio Marotta di Verdi e sinistra, Valerio Novelli del M5S e Marika Rotondi di Fratelli d’Italia.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio