Diritto allo studio, con la relazione di Smeriglio in commissione inizia iter nuova legge
Laziodisu sostituita dall’Ente regionale per i diritti allo studio e alla conoscenza (Di.S.Co.): semplificazione e riassetto governance con risparmi fino a 500mila euro l’anno.
21/06/2018 - La
nona commissione del Consiglio regionale – Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio – presieduta da Eleonora Mattia, ha incardinato la proposta di legge n. 28 “Disposizioni per il riconoscimento, la promozione e il sostegno dei diritti allo studio e alla conoscenza nella Regione”. Il primo passo verso una vera e propria riforma del settore, iniziata oggi con la relazione illustrativa del vicepresidente della Giunta, Massimiliano Smeriglio, assessore alla Formazione, diritto allo studio, università e ricerca, attuazione del programma.
Come ribadito dallo stesso Smeriglio e dalla presidente della commissione, si tratta di un provvedimento molto atteso, presentato dalla Giunta tenendo conto del lavoro già svolto in quinta commissione nella scorsa legislatura. Lavoro che aveva prodotto un testo condiviso dalla maggior parte dei gruppi consiliari ma che non ha fatto in tempo a essere calendarizzato in Aula.
Il vicepresidente della Giunta regionale, nel corso della sua relazione, ha sottolineato più volte il concetto di diritto alla conoscenza, inteso come “strumento di inclusione sociale, diritto di cittadinanza, partecipazione democratica e sviluppo del territorio, perché la conoscenza – ha spiegato Smeriglio – rappresenta un sistema integrato tra diritto allo studio universitario e formazione professionale, innovazione e accesso al mondo del lavoro”. L’obiettivo di questa riforma, secondo Smeriglio, è dunque quello di incentivare un’economia della conoscenza legata allo sviluppo di tutto il territorio regionale.
Per raggiungere questo obiettivo, la proposta di legge prevede innanzitutto il superamento di Laziodisu, l’ente che per conto della Regione oggi eroga servizi e prestazioni rivolte agli studenti universitari, attraverso un sistema di articolazioni territoriali. Il nuovo assetto prevede invece una struttura più snella, con l’istituzione dell’Ente regionale per i diritti allo studio universitario e alla conoscenza (Di.S.Co.) e di una Consulta regionale degli studenti, per aumentarne il grado di partecipazione.
Il passaggio da Laziodisu all’Ente Di.S.Co. prevede anche un contenimento della spesa, attraverso una riforma della governance centrale e di quella periferica. Nel primo caso, dalle 13 figure apicali di Laziosu si passerebbe alle 6 del nuovo Ente, con un consiglio di amministrazione che – oltre al presidente e al direttore generale – sarebbe formato non più da 11 ma da 4 membri. Tre di questi verrebbero indicati dal Consiglio regionale e uno studente eletto dalla Consulta. Nel secondo caso, il taglio sarebbe ancora più corposo, con l’eliminazione delle 5 Adisu territoriali, ciascuna con un direttore e un comitato composto da altri cinque membri, sostituite da tre presìdi territoriali gestiti da tre dirigenti interni. Le tre nuove articolazioni territoriali previste sono: Lazio settentrionale (Viterbo), Roma Città Metropolitana (fusione dirigenziale fra RM1, RM2 e RM3) e Lazio meridionale (Cassino). Nessuna conseguenza per i dipendenti, che restano dove sono. Secondo la Giunta, come si legge nella relazione allegata alla proposta di legge, fra gettoni e altri emolumenti, si prevede un risparmio di circa 500mila euro l’anno.
Oltre ai servizi classici di sostegno al diritto allo studio universitario, come borse di studio, posti alloggio, servizi di ristorazione e contributi finanziari alla residenzialità e alla mobilità, secondo la proposta di legge, il nuovo Ente erogherà anche altri servizi innovativi, come medicina preventiva, supporto all’inserimento lavorativo per studenti svantaggiati e disabili e assistenza agli studenti stranieri.
Tutti i consiglieri presenti alla seduta hanno condiviso l’intenzione di procedere rapidamente all’esame del testo, sul quale è stato espresso un generale consenso, con qualche punto da migliorare. Gaia Pernarella e Roberta Lombardi, infatti, pur condividendo gli obiettivi e l’impostazione della proposta di legge, hanno annunciato che presenteranno emendamenti per migliorare alcuni punti dell’articolato. Per Lombardi vanno scritte meglio alcune parti, mentre Pernarella, che aveva partecipato attivamente alla stesura del testo nella scorsa legislatura, ha auspicato un maggiore impegno nella parte dei servizi erogati e in quella dei controlli, nonché la possibilità di prevedere, come in Campania, l’elezione diretta del rappresentante degli studenti nel cda del nuovo Ente e non attraverso la Consulta. Giudizio positivo sulla proposta di legge è stato espresso anche da Marta Bonafoni, anche lei molto presente nei lavori in commissione della scorsa legislatura, che ha auspicato una rapida uscita dal commissariamento di Laziodisu.
La presidente della commissione, Eleonora Mattia, a fine seduta, ha annunciato che ci saranno una serie di audizioni prima di iniziare l’esame dell’articolato e ha fissato il termine per gli emendamenti alle ore 10 di mercoledì 27 giugno e per i subemendamenti alla stessa ora del giorno successivo.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio