Il Garante dei detenuti ascoltato in prima Commissione
Audizione incentrata su sovraffollamento carceri, liste d'attesa nelle Rems, disagi registrati al Cie di Ponte Galeria.
19/07/2018 - "Con 6.400 detenuti il Lazio è oramai divenuta la terza regione italiana per numero di presenze in carcere. Il tasso di affollamento è del 121%, con picchi a Regina Coeli e a Latina". Dati riferiti in prima commissione da Stefano Anastasìa, Garante regionale delle persone private della libertà, convocato in audizione dal presidente Rodolfo Lena (Pd).
"Prima che la situazione diventi ingovernabile, è urgente riprendere la delega alla riforma penitenziaria, lasciata in sospeso dal precedente Governo, e incentivare le alternative al carcere per le pene brevi e per i residui di pena - ha aggiunto Anastasìa, citando la relazione annuale al Consiglio -. In questo senso, Regioni ed Enti locali possono fare molto per costruire percorsi di accompagnamento e sostegno ai condannati in esecuzione penale non detentiva". Affrontata anche l'emergenza degli organici della polizia penitenziaria.
Altro problema toccato dal Garante è stato quello relativo alla capienza ridotta rispetto alla disponibilità pianificata, con relative consistenti lista d'attesa, nelle Rems, ovvero le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, strutture residenziali con funzioni terapeutico-riabilitative e socio-riabilitative. "Sono cinque le Rems provvisorie nel Lazio, con una capienza di 91 posti - ha spiegato - ma quelle effettivamente disponibili sono 85, per un problema di organico a Palombara Sabina, e ci risultano almeno 60 persone che dovrebbero entrare in una struttura del genere e non hanno posto. Succede così che abbiamo un gruppo di persone con problemi di salute mentale detenute in attesa di collocazione, trattenute in carcere quindi senza titolo giuridico". Per Anastasìa, poi, "la Regione Lazio deve aggiornare il protocollo operativo di prevenzione del rischio autolesivo, stipulato nel 2015, in base ai contenuti dell'accordo raggiunto di recente in Conferenza Stato-Regioni". Questo per contenere i casi di suicidio in carcere.
Il Garante, infine, ha invitato i consiglieri a recarsi di persona presso il
Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria, a Roma, dove la condizioni delle donne in attesa di rimpatrio, provenienti da tutta Italia, è "a dir poco vergognosa".Intanto, il 23 maggio scorso, è stata approvata una delibera di Giunta che prevede l’istituzione dell’Osservatorio permanente sulla sanità penitenziaria, che avrà il compito di monitorare la situazione della popolazione carceraria segnalando avvenimenti di interesse sanitario o eventuali problematiche e criticità negli istituti penitenziari del territorio regionale. Sarà composto dall’assessore regionale alla Sanità, dal direttore Sanità e integrazione sociosanitaria, dal Garante, dai referenti di ciascuna Azienda sanitaria locale, dal dirigente del Centro di giustizia minorile del ministero di Giustizia, dal presidente del Tribunale di sorveglianza, dal provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria e dal referente regionale al gtavolo nazionale di consultazione permanente sulla Sanità penitenziaria.
Presenti alla audizione i consiglieri: Alessandro Capriccioli (+ Europa Radicali), Chiara Colosimo (FdI), Valentina Corrado (M5s) e Marietta Tidei (Pd).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio