Legge semplificazione, confronto in aula prima dell'esame del testo

I vari gruppi politici hanno animato la discussione generale sul provvedimento all'esame del Consiglio regionale.
Un particolare dell'aula consiliare. 11/09/2018 - Dopo le relazioni dell’assessore al Bilancio, Sartore, e della relatrice di minoranza, Corrado, è ripresa alla  Pisana la seduta dedicata al provvedimento omnibus “collegato” al Bilancio, ovvero la proposta di legge n.
55 dal titolo: “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale”.
La discussione generale ha visto avvicendarsi le varie forze politiche in attesa dell'avvio dell'esame degli emendamenti al testo licenziato dalla IV commissione il 6 agosto scorso.

Ad aprire la lunga serie di interventi, il capogruppo di Fratelli d'Italia, Fabrizio Ghera, che ha annunciato gli argomenti principali dell'attività emendativa depositata, criticando poi il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, assente in aula. "Si sta occupando sempre di più, probabilmente, della vita interna al Partito Democratico e sempre meno della Regione Lazio - ha dichiarato Ghera -. Questo è un tema dirimente per noi: credo che avere un presidente a mezzo servizio sia un problema dei cittadini del Lazio, sapendo che le difficoltà da affrontare sono tantissime".
Per Fratelli d'Italia è intervenuto anche Giancarlo Righini, che ha ammonito: "Vi invito a non liquidare i nostri emendamenti semplicemente rinviandoli alla discussione di un ulteriore provvedimento legislativo specifico, perché allo stato dei fatti non sappiamo esattamente quanto questa legislatura durerà".

Sempre dai banchi dell'opposizione, Massimiliano Maselli (Nci) ha invece riportato la discussione su quello che definito il "cuore" del provvedimento, vale a dire la semplificazione e lo sviluppo regionale. "Lo Stato  appesantisce sempre di più, con tutta una serie di passaggi, di cavilli, la vita delle imprese - ha detto -. Mi auguro che in Aula, in questi giorni, parleremo di questo e non della materie più disparate. Non si può pensare di utilizzare il 'collegato' per rivedere le perimetrazioni dei parchi o per finanziare un singolo evento in un determinato territorio, tanto per fare qualche esempio".
Pasquale Ciacciarelli (Forza Italia) ha quindi contestato la struttura del provvedimento all'esame del Consiglio.  "Si tratta di interventi a macchia di leopardo, con cui si cercano di risolvere alcune problematiche, non in maniera omogenea", ha commentato. Per lo stesso partito, è intervenuta Laura Cartaginese, che ha portato all’attenzione dell'Aula la situazione drammatica di duemila dipendenti e operai delle cave di Guidonia, argomento ripreso anche da Valerio Novelli, del Movimento 5 Stelle, che ha poi rivendicato il lavoro svolto dalla VIII Commissione sulla legge 14, rispetto a temi come la multifunzionalità e la multi imprenditorialità dell’agricoltura. Per Eleonora Mattia (Pd) "è folle, oltre che insensato, non trovare una qualsiasi soluzione per il settore estrattivo di Guidonia Montecelio, che rappresenta il cinque per cento del Pil regionale".
Ha preso poi la parola il capogruppo della Lega, Orlando Tripodi: "Noi abbiamo presentato 48 emendamenti, con i quali siamo entrati sempre nel merito, cercando veramente di dare un segnale alle popolazioni, alle associazioni, nell'ottica di semplificare la vita del cittadino, delle aziende e di tutte le persone che sono sul territorio del Lazio. La proposta di legge invece sembra rispondere più ad esigenze specifiche, non ha un respiro generale".

Diversi gli interventi anche dai banchi della maggioranza. Il capogruppo del Partito Democratico, Mauro Buschini, ha  voluto rimarcare il senso del provvedimento: "Spazia dall’ambiente all’agricoltura alla tutela del territorio, guarda alla trasformazione della nostra Regione in un ambito di snellimento, di sburocratizzazione, per rendere l’istituzione regionale una istituzione più facile da vivere. Questo, secondo me, è un aspetto molto importante mettendo insieme possibilità di attrarre risorse, mettendo insieme l’idea che sia più semplice mettere in atto procedure, ottenere tempi certi e ottenere possibilità di investimento".
"Mi permetto di dire - ha aggiunto Buschini - che è anche un provvedimento che si colloca nel solco di atti analoghi che abbiamo portato avanti anche nella scorsa legislatura: partire da un contenimento dei costi per fare in modo che l’istituzione regionale sia più moderna e affidabile".
Per la lista civica Zingaretti, ha parlato il consigliere Gino De Paolis: "Non è vero che si tratta di collegato privo di contenuti. Gli argomenti sono stati tantissimi e variegati, assolutamente approfonditi in maniera puntuale rispetto a delle criticità, avanzate anche dalle varie opposizioni, a partire dal primo articolo, quando in commissione Bilancio abbiamo sposato l'idea di Parisi di sottolineare, rispetto alla semplificazione, l’importanza della digitalizzazione".

Chiamato in causa, il consigliere Stefano Parisi ha chiesto all’assessore Sartore, un'analisi del livello di attuazione dell’apparato normativo attuale della Regione. "Noi sappiamo che la gran parte delle leggi non è neanche attuata e credo che l’esempio di questo collegato vada proprio nella stessa direzione, cioè tante leggi, tante cose messe insieme che fanno confusione e che generano soprattutto un effetto negativo di incertezza del diritto e non hanno l’effetto positivo della norma positiva, cioè di dare regole che creino semplificazione e chiarezza", ha concluso.


A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio