In commissione decima, ok a nomina presidente Ater provincia di Roma e discussione sui rifiuti
Si tratta dell'ing. Giuseppe Zaccariello. A seguire, audizioni e discussione sul regolamento per la tariffazione puntuale in materia di rifiuti.
04/10/2018 - La commissione X Urbanistica, politiche abitative, rifiuti del Consiglio regionale, presieduta da Marco Cacciatore, ha dato oggi parere favorevole a maggioranza allo schema di decreto del presidente della Regione di nomina dell’ing. Giuseppe Zaccariello a presidente dell’Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica della provincia di Roma. L’ingegner Zaccariello, già commissario straordinario della stessa Ater, è nato il 14 ottobre del 1971. L'assessore all’Urbanistica Massimiliano Valeriani, presente alla seduta, ha ricordato che, nelle more della costituzione del consiglio di amministrazione, il nominato presidente ha poteri di commissario.
A seguire, si è svolta l’audizione e poi la discussione sullo schema di decreto n. 12, concernente legge 27 dicembre 2013 n. 147 - legge regionale 9 luglio 1998, n. 27, "Disciplina regionale della gestione dei rifiuti" - "Approvazione delle linee guida regionali per l'applicazione della tariffazione puntuale da parte dei comuni". Su questo punto, Valeriani ha ricordato che il provvedimento sulla tariffazione puntuale è molto atteso. Primo a prendere la parola un esperto di raccolta differenziata, l’ing. Enzo Vergalito, che ha ricordato la differenza tra la natura tributaria della tariffa e quella di corrispettivo per la società che si occupa dello smaltimento. In ogni caso, l'idea della Regione Lazio di “fornire un faro ai comuni” è lodevole, perché non ce ne sono molti esempi. Il Lazio ha “solo 11 comuni, di cui solo tre sopra i 5000 abitanti”, da considerare virtuosi: il criterio adottato ormai per valutare è non tanto quello della quantità di differenziata, quanto della residua quantità di indifferenziata. La trasparenza della tariffa è fondamentale ai fini del rapporto con la cittadinanza. Difficile stabilire, ha proseguito il tecnico, un parametro che vada bene per tutti i comuni in una regione come il Lazio che è composta da realtà così differenti; necessario inserire “soglie minime” nella parte che riguarda la misurazione della quantità di rifiuti, perché il fatto di non raggiungere tali soglie potrebbe dare indicazioni su eventuali anomalie. L’efficacia dei controlli resta comunque decisiva per un buon esito della raccolta differenziata. "Non sulla progettualità della raccolta differenziata, per la quale siamo all'avanguardia", ma su altri temi l'Italia è in ritardo, come la riduzione delle discariche e l'assorbimento del conferito, ha concluso il tecnico.
Per il presidente dell’Anci Lazio eletto proprio nei giorni scorsi, il sindaco di Albano Nicola Marini, il regolamento di per sé è positivo come base per una modalità di approccio comune, ma “deve essere preceduto da una raccolta dati” che quantifichi con esattezza la consistenza del problema. Gli stanziamenti previsti (2 milioni di euro) secondo Marini non sono sufficienti allo scopo che ci si prefigge. L'attenzione va posta sulla qualità del prodotto differenziato, ma questa non è facile da rilevare.
Tra i consiglieri, Gaia Pernarella (Movimento 5 stelle) si è chiesta quanto i comuni siano sensibilizzati rispetto a questa esigenza, ma ha detto che il ruolo del Consiglio su questo è decisivo nel rispettare il termine del 2020 che ci si deve a suo avviso prefiggere per un salto di qualità. Michela Califano (Partito democratico) ha fatto notare che la maggior parte dei comuni ha il problema di coprire i costi, quindi l’aspetto di tributo diventa preponderante rispetto al corrispettivo tariffario. Difficile a suo avviso che le isole ecologiche coprano l'intero territorio comunale; gli ingombranti devono restare fuori dalla tariffazione puntuale e il regolamento non deve essere troppo dettagliato, ha concluso. Per Roberta Angelilli (Lazio 2018), il 2020 è un termine "molto ravvicinato, forse troppo per comuni medio grandi, tra cui in primis ovviamente quello di Roma", per passare dalle parole ai fatti in materia di differenziata e tariffazione puntuale. Per Emiliano Minnucci (Pd), se è vero che il regolamento non può essere troppo rigido, non può neanche essere però troppo generico, se vuole essere uno strumento utile per i comuni. Minnucci ha raccomandato anche attenzione alla componente “sociale” della tariffazione. Per Valentina Corrado (M5s), che ha ricordato anche il problema del non riscosso, resta però importante il principio per cui chi produce più indifferenziato più paga. I comuni “hanno bisogno di essere supportati”, secondo Laura Cartaginese.
Il presidente Cacciatore ha chiuso i lavori decidendo di inviare la bozza di delibera ai comuni e attendere le loro osservazioni per poi valutarle fissando una nuova seduta della commissione, il 18 prossimo, nonostante le riserve di Angelilli e del presidente Marini, a parere dei quali i termini sono troppo ravvicinati. Presenti alla seduta anche Alessandro Capriccioli (Più Europa radicali), Paolo Ciani (Centro solidale), Fabrizio Ghera (Fratelli d'Italia), Marietta Tidei (Pd).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio