Piano di tutela delle acque, audizioni al via in Commissione VIII
Ascoltati in mattinata la città metropolitana di Roma capitale, la provincia di Viterbo, la Asl Rm2 e Arpa Lazio.
18/10/2018 - Audizioni oggi, in commissione ottava Agricoltura, ambiente, in merito alla proposta di deliberazione consiliare n. 16 del 6 agosto 2018 recante "Approvazione dell'aggiornamento del piano di tutela delle acque regionali (PTAR), in attuazione del D.Lgs. 152 del 2006 e ss.mm.ii. adottato con DGR 819 del 28 dicembre 2016. Tutti gli intervenuti nella sessione mattutina di audizioni, vale a dire i rappresentanti dell’Arpa Lazio, della città metropolitana di Roma capitale e della provincia di Viterbo, hanno fatto presente che gli interventi sarebbero stati seguiti a breve da una trasmissione di osservazioni scritte al testo, come da esplicita richiesta loro formulata dalla vice presidente della commissione Laura Cartaginese, che presiedeva i lavori, per venire anche incontro alle difficoltà oggettive costituite dalla mole del documento e dal poco tempo avuto a disposizione dei soggetti auditi per esaminarlo.
Anche per questo motivo, Maria Zagari della Città metropolitana di Roma capitale, nel suo intervento ha soprattutto ribadito alcune criticità esposte già nel 2017 e che a suo dire non hanno trovato accoglimento nel nuovo documento: anzitutto, il fatto che, in presenza di depositi di rifiuti, che possono rilasciare sostanze nocive, le acque vadano sempre sottoposte a trattamento. Inoltre, esisterebbe a suo avviso un problema di tempistica delle autorizzazioni, specialmente nel passaggio da quella provvisoria a quella definitiva: in particolare, le autorizzazioni provvisorie prevedono una serie di deroghe che sarebbe bene esplicitare, da parte della Regione, a suo parere, per evitare incertezze. Utile sarebbe anche, ha concluso la rappresentante della città metropolitana, che la Regione stilasse un elenco di corpi idrici, per facilitare l’attività ispettiva; in definitiva, si chiede alla Regione una serie di più stringenti criteri direttivi.
La provincia di Viterbo ha fatto presente a mezzo dei suoi rappresentanti come le attività autorizzatorie siano bloccate da una serie di norme tecniche che prevedono iter procedurali che si arrestano in qualche punto, come esemplificato da parte del responsabile dell’unità operativa Ambiente a proposito dei pareri delle autorità di bacino, che sono previsti come obbligatori ma non pervengono. La parola è passata poi al rappresentante della Asl Rm2 Marzani, che ha spiegato come la struttura operi per conto anche delle AASSLL Rm1 e Rm3, suddividendo la sua attività in due fasi, quella del controllo dell’impiantistica (pozzi e piscine) e quella del campionamento, attraverso invio dei prelievi ad Arpa Lazio.
Proprio Arpa Lazio ha chiuso la serie di interventi della mattinata, con il responsabile del suo dipartimento risorse idriche Martinelli, che ha confermato come compito dell’agenzia sia dare una valutazione sulla qualità dei campioni prelevati, ma anche come allo stesso tempo Arpa abbia collaborato alla stesura del Piano, per cui è presente in duplice veste all’audizione. La competenza di Arpa, come da legge nazionale sulle agenzie, “è molto vasta e necessita della collaborazione degli enti”, ha proseguito Martinelli. Un problema esiste a suo dire sul campionamento ai fini della balneazione delle acque di mare, poiché gli standard per queste stabiliti spesso sono più severi di quelli delle acque interne, che sboccano attraverso le foci in mare.
Presenti all’audizione anche Eugenio Patanè del Partito democratico e Gaia Pernarella del Movimento 5 stelle, che ha formulato ai soggetti auditi alcune richieste di chiarimento su punti specifici dei loro interventi. Le audizioni proseguiranno anche domani, venerdì 19 ottobre.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio