Nuova audizione in commissione sul piano di tutela delle acque regionali
Oggi è stata la volta di Ato2, Garante del sistema idrico, Autorità di bacino Appennino meridionale e Consorzio di bonifica Agro pontino.
19/10/2018 - Nuovo giro di audizioni in commissione ottava Agricoltura ambiente sull’aggiornamento del piano di tutela della acque regionali, oggetto della proposta di deliberazione consiliare n. 16 del 6 agosto 2018. La commissione presieduta dalla vicepresidente Laura Cartaginese ha ascoltato oggi l’autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, l’autorità Ato 2, il Garante regionale del sistema idrico integrato e il consorzio di bonifica dell’Agro pontino. Acquisite nuove osservazioni ed altri elementi utili a mettere a punto il piano.
Primo a intervenire, il rappresentante dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, Coccaro, che ha espresso soprattutto l’esigenza di precisare meglio la tempistica, anche in considerazione del fatto che alcuni corpi idrici si trovano a cavallo tra due regioni. A una precisa domanda posta dal consigliere Eugenio Patanè del Partito democratico, che si chiedeva se il fatto che i dati siano del 2014 possa influire negativamente sulle valutazioni che il piano comprende, Coccaro ha risposto che ciò può essere possibile, per lo meno con riferimento alle condizioni antropiche, che sono soggette a mutamenti nel tempo. Infine, il rappresentante dell’autorità di bacino ha fatto notare che non si può prescindere dalla interazione tra aspetti puramente idraulici e aspetti biologici dei corpi idrici.
A seguire, il rappresentante di Ato 2 Massimo Paternosto ha espresso soddisfazione per alcune osservazioni formulate in passato che il piano mostra di aver accolto, ma anche l’esigenza di ribadirne altre, che non hanno avuto identico accoglimento, cosa che verrà fatta, soprattutto perché la loro mancata considerazione sarebbe foriera di investimenti ingenti da sostenere. Il consigliere Gianluca Quadrana della lista Zingaretti ha chiesto al rappresentante di Ato 2 il motivo delle lamentele dei comuni per le tariffe, ricevendo in risposta che le emergenze che ci sono state nel tempo, come quella dell’arsenico, hanno fatto lievitare i costi.
La parola è passata quindi all’avvocato Paola Parisi, Garante regionale del sistema idrico integrato, per la quale sarebbe utile inserire nel piano linee guida che abbiano ad oggetto il limite di sfruttamento dei corpi idrici in presenza di situazioni di siccità, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici in atto. Inoltre, ha aggiunto, “mancano dati importanti” (popolazione servita, numero dei depuratori) proprio a proposito del servizio idrico integrato.
Ha concluso gli interventi l’ing. Natalino Corbo direttore generale dell’Anbi Lazio, in rappresentanza del Consorzio di bonifica dell’Agro pontino: egli ha evidenziato alcune lacune del documento, almeno apparenti e su cui ci si riserva di fare approfondimenti, dato lo scarso tempo avuto a disposizione per l’esame di quello; tra esse, il fatto che non ci siano parametri di riferimento sulla compatibilità delle acque con gli usi agricoli. Inoltre, le questioni inerenti i bacini idrografici primari e secondari e il deflusso minimo vitale; infine, Corbo ha fatto notare che i prelievi da pozzi potrebbero compromettere l’agricoltura perché vanno ad attingere alle falde sotterranee, esaurendole.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio