Piano rifiuti, audizione in decima commissione con gli enti locali
Le province non vogliono smaltire i rifiuti della Capitale. Botta e risposta tra Regione e Città metropolitana su stallo in cabina di regia presso il Ministero dell’Ambiente.
15/11/2018 - La commissione Urbanistica, politiche abitative, rifiuti del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Marco Cacciatore (M5s), ha incontrato oggi i rappresentanti degli enti locali per un’audizione sul Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr). Intervenuto anche l’assessore regionale con delega al Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero, Massimiliano Valeriani.
In apertura di seduta, Cacciatore ha ricordato anche oggi che non esiste ancora una bozza del nuovo Piano rifiuti e che le audizioni sin qui effettuate serviranno a dare ulteriori elementi di valutazione alla Giunta che si occuperà di elaborare il documento. A tal proposito, l’assessore Valeriani ha tracciato un quadro delle attività propedeutiche all’aggiornamento del Piano rifiuti, annunciando che se tutto procederà secondo le previsioni, il documento verrà trasmesso al Consiglio regionale nella seconda metà del 2019.
“Noi ci siamo insediati ad aprile di quest’anno – ha detto l’assessore – e immediatamente abbiamo avviato tutte le procedure formali e amministrative per rinnovare il Piano rifiuti, che non è più adeguato a soddisfare la problematica, perché rispetto al vecchio del 2012 sono subentrate importanti novità, basti pensare alla chiusura della discarica di Malagrotta, che ha prodotto un quadro completamente diverso”. “A maggio – ha proseguito Valeriani – abbiamo avviato l’interlocuzione con le province per avere l’aggiornamento della produzione dei rifiuti e contestualmente abbiamo richiesto anche un aggiornamento delle cosiddette aree bianche. A settembre abbiamo avviato la procedura di selezione di un advisor per affiancare la Direzione rifiuti nella redazione del Piano, un lavoro molto impegnativo. Il 29 ottobre, dopo un bando di gara cui hanno partecipato molte strutture nazionali, il lavoro è stato assegnato a un Ati composta da due società”.
L’assessore ha poi spiegato che la Giunta ha individuato nella data del 31 dicembre 2018 il termine entro il quale approvare le linee guida per la stesura del nuovo Piano. “Successivamente – ha detto Valeriani – definiremo gli asset su cui costruire il Piano, si avvierà la procedura per la vas e alla fine di questo periodo, che non sarà inferiore a sei mesi, perché così prevede la legge, dopo aver ascoltato tutti i soggetti interessati, comitati, associazioni, cittadini, amministratori, avremo il Piano e partirà la fase finale di confronto in commissione e poi in Consiglio”.
Con riferimento allo stallo nella cabina di regia istituita al Ministero dell’Ambiente con tutte le istituzioni coinvolte nella gestione dei rifiuti nel Lazio, Valeriani ha precisato che si tratta di una questione sostanziale perché “il tema dell’espressione di un parere formale, pubblico, da parte della Città metropolitana di Roma Capitale rispetto all’individuazione delle aree per noi riveste una grande importanza e lo abbiamo rappresentato anche al tavolo tecnico presso il Ministero”.
Su questo punto è subito arrivata la replica di Matteo Manunta, consigliere delegato all’Ambiente per la Città metropolitana di Roma Capitale. “Quando si parla di planimetria, di tavola dei vincoli, che la Città metropolitana deve produrre, non si tratta di un atto propedeutico a un nuovo piano rifiuti”, ha detto Manunta. “E’ un atto che prende in considerazione il Piano rifiuti del 2012 – ha aggiunto – ossia quello approvato dalla Giunta Polverini. Quindi quei vincoli potrebbero cambiare se verranno modificati col nuovo Piano o con quelli posti dal Ptpr”. Manunta ha poi accolto l’invito di Valeriani a non fare del Piano rifiuti un tema politico da campagna elettorale permanente. “Iniziamo da oggi ad avere un tono più sereno – ha detto il consigliere delegato – a collaborare nell’interesse dei cittadini che stanno vivendo disagi”.
Dagli interventi dei rappresentanti delle province di Latina e di Frosinone è emersa la richiesta di prevedere nel Piano la gestione e lo smaltimento dei rifiuti all’interno degli Ato costituiti, cioè i territori provinciali, ponendo fine al trasferimento dei rifiuti di Roma Capitale nelle altre province. Unanime poi la richiesta, anche dai rappresentanti dei municipi e della stessa Roma Capitale, di potenziare la raccolta differenziata e di porre le basi per l’economia circolare del ciclo dei rifiuti. In particolare, dai municipi che comprendono i territori di Valle Galeria e di Malagrotta è arrivata la richiesta di trovare altrove zone per collocare nuovi impianti o discariche, visto che per 30 anni in quella zona si sono concentrati i siti più attivi in tal senso.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio