Ascoltati i rappresentanti delle associazioni di settore. Se il cinema chiude, ne risente l'economia del territorio.15/11/2018 -
La quinta commissione consiliare permanente, Cultura, spettacolo, sport e turismo, presieduta da Pasquale Ciacciarelli (FI), ha ascoltato in audizione i rappresentanti in merito alla crisi delle sale cinematografiche. L’audizione era stata chiesta dalla consigliera Marta Leonori (Pd) la quale ha aperto i lavori, spiegando che la chiusura di numerose sale negli ultimi anni (oltre 40 a Roma), dovuta ai cambiamenti nelle modalità di fruizione degli spettacoli cinematografici, sta provocando ricadute negative sull’economia del territorio. Di qui la necessità di interrogarsi sui possibili interventi della Regione Lazio – regione d’eccellenza per la quantità di fondi destinati all’industria cinematografica – a favore delle sale.
“Abbiamo voluto aprire questa interlocuzione con i soggetti interessati – ha spiegato Leonori – in vista della prossima apertura dei lavori per il bilancio del prossimo anno. Si potrebbero ipotizzare agevolazioni fiscali o altri sostegni per la tutela occupazionale.”
Nel corso dell’audizione sono stati ascoltati: Piera Bernaschi, presidente dell’Associazione nazionale esercenti cinematografici (Anec) del Lazio; Francesco Ranieri Martinotti, presidente dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici (Anac); Giulio Mezzanotte, coordinatore dell’Associazione nazionale industrie cinematografiche e audiovisive (Anica); Carlo Alberto Bernaschi, presidente dell’Associazione nazionale esercenti multiplex (Anem); Fabio Palma, rappresentante per il Lazio della Federazione italiana cinema d’essai (Fice); Il quadro che è emerso è di estrema difficoltà.
La presidente di Anec Lazio, Piera Bernaschi, ha evidenziato l’impatto negativo sull’indotto, provocato dalla chiusura di una sala cinematografica, ha chiesto stanziamenti specifici per le sale, e una abbattimento della fiscalità regionale e comunale. Qualche perplessità ha suscitato tra gli intervenuti la recente norma regionale che consente il cambio di destinazione d’uso fino al 40 per cento della superficie delle sale cinematografiche (al fine di rendere sostenibili i conti con altre attività connesse), ma non nei centri storici. Per gli operatori, tale differenziazione appare iniqua. Il presidente dell’Anem, Carlo Alberto Bernaschi, ha evidenziato la bontà della normativa regionale della Lombardia in materia che ha stimolato la crescita dei ricavi, mentre la normativa del Lazio no.
Per il coordinatore dell’Anica, Mezzanotte, non è corretto che ci siano iniziative gratuite finanziate dalla Regione, mentre il presidente dell’Anac, Martinotti, ha sottolineato la funzione sociale delle sale cinematografiche come punto di aggregazione sul territorio. Il rappresentante di Fice Lazio, Palma, ha manifestato apprezzamento per le iniziative della Regione rivolte alle scuole. “Portando i ragazzi al cinema, si incentivano gli spettatori del futuro”, ha detto. Nel corso dell’audizione sono intervenute anche le consigliere Gaia Pernarella (M5s), Valentina Grippo (Pd) e Michela Di Biase (Pd). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio