In Prima commissione si parla della nuova sede regionale in via Anagnina
Da cinque sedi a una, la soluzione prospettata dalla Giunta dovrebbe portare un risparmio di quasi dieci milioni di euro l'anno.
22/11/2018 - La prima commissione consiliare permanente, Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia, presieduta da
Rodolfo Lena (Pd), ha ascoltato oggi in audizione Albino Ruberti, capo di gabinetto del presidente Zingaretti, in merito alla nuova organizzazione delle sedi della Regione Lazio a Roma. Presente anche il direttore regionale Affari istituzionali, personale e sistemi informativi, Alessandro Bacci, l’audizione era stata richiesta dai consiglieri
Chiara Colosimo (FdI) e
Massimiliano Maselli (NcI), in quanto la Giunta è in procinto di approvare un paio di delibere con le quali da cinque sedi della Regione Lazio si dovrebbe passare a una sola, in un immobile situato in via Anagnina, scelto a seguito di un apposito bando pubblicato nel 2016.
“Attualmente la Giunta – ha spiegato Ruberti - ha sede nell’edificio di via Rosa Raimondi Garibaldi che è di proprietà della Regione Lazio e in altri cinque immobili per i quali si pagano canoni di locazione molto alti. Di qui la decisione di individuare una struttura che potesse ospitare tutti gli uffici. Il bando del 2016 è stato fatto dopo aver inviato una richiesta per una sede idonea a tutti gli enti pubblici. La legge di stabilità 2018 prevede che si valuti la possibilità di individuare una sede unica per Giunta e Consiglio, ma ciò può avvenire in un periodo medio-lungo, perché parliamo di due immobili di proprietà, questo del Consiglio e la sede di via Rosa Raimondi Garibaldi. La soluzione in esame adesso non è in contrasto con questo indirizzo: si tratta di una locazione, un ulteriore passo per completare il risanamento del bilancio regionale. E’ stato fatto uno studio ad hoc: oltre il 60 per cento dei dipendenti avrà minori difficoltà a raggiungere la nuova sede. Ci sono stati alcuni incontri con le organizzazioni sindacali: ci sono posizioni positive ma anche negative, ma le condizioni del personale dovrebbero migliorare, perché l’immobile in questione è di grande qualità e sarà dotato di tutti i servizi essenziali, a cominciare dalla mensa”.
Secondo Maselli, invece, la Regione, “non è in grado di fare un’autentica riforma, così come prevede l’articolo 2 della legge di stabilità 2018”.“La situazione è estremamente frammentata – ha proseguito Maselli – ed è questa l’occasione per mettere in campo una riforma che porti a una vera e propria cittadella della Regione Lazio, nella quale mettere Consiglio e Giunta, ma anche le società regionali, così come avviene in altre regioni”. A tale proposito, Maselli ha parlato dell’ipotesi ex Fiera di Roma sulla Colombo.
Non tutti i passaggi che portano alle delibere che la Giunta dovrebbe approvare martedì prossimo appaiono chiari a Roberta Angelilli (Lazio 2018) la quale ha posto l’accento sulle difficoltà oggettive che i dipendenti potrebbero incontrare per raggiungere la nuova sede con i mezzi pubblici e ha chiesto che la decisione sia sospesa.
Valentina Corrado (M5s) ha posto sul tavolo una serie di interrogativi sui tempi di spostamento, sui costi e sui risparmi, ricordando peraltro l’ipotesi Forlanini, avanzata nel 2015 poi tramontata. “Non c’è stata chiarezza, prima di arrivare a questa scelta”, ha detto Corrado.
Nel corso del dibattito sono intervenuti anche i consiglieri
Fabio Refrigeri e
Sara Battisti del Pd, oltre allo stesso Lena. Nella sua replica, Ruberti ha puntualizzato che se un indirizzo di risparmio viene dato dal Consiglio, la locazione è un aspetto gestionale che spetta alla Giunta. In questo caso, ha dichiarato Ruberti, l’accorpamento delle cinque sedi (due in via del Serafico, più via del Giorgione, Capitan Bavastro e Tintoretto) consentirà un risparmio di 9.663.000 euro l'anno.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio