Sicurezza, Gianpiero Cioffredi verso la riconferma a capo dell'Osservatorio regionale
In prima commissione audizione con il presidente designato dalla Giunta.
06/12/2018 - La commissione Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia, presieduta da Rodolfo Lena, ha incontrato oggi in audizione Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio regionale per la legalità e la sicurezza, designato dal presidente della Giunta per il rinnovo dell’incarico. Come previsto dalla legge regionale 15/2001, che ha istituito l’Osservatorio, prima della nomina del presidente da parte del presidente della Giunta regionale è necessario un passaggio nella commissione consiliare competente. Cioffredi ha già svolto questo incarico nel quinquennio 2013-2018 e l’audizione di oggi è stata anche l’occasione per fare il punto sull’attività svolta durante il suo primo mandato.
“Di concerto con tutti i componenti dell’Osservatorio – ha esordito Cioffredi – cinque anni fa abbiamo deciso di declinare il lavoro in particolare sul tema del contrasto alle mafie. Abbiamo riempito uno spazio che nella nostra regione era scoperto, perché il tema della presenza delle mafie è stato sempre sottovalutato”. A tal proposito, Cioffredi ha ricordato i tre rapporti redatti dall’Osservatorio in questi 5 anni e ha annunciato che a febbraio verrà pubblicato il quarto. “A questo lavoro – ha aggiunto – è stata anche affiancata una serie di iniziative di sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole.
Dopo aver sottolineato che l’Osservatorio “ha scelto sempre una linea di intervento istituzionale, senza mai entrare nella dialettica politica”, con riferimento all’insediamento del nuovo Osservatorio, il presidente designato ha messo in evidenza l’importanza di coinvolgere le università laziali: “Proporrò di concentrarci su un pezzo che manca – ha detto – e cioè la capacità di fare ricerca, perché in questi anni le nostre università sono state assenti su tutto quello che è successo nel Lazio”. Questo coinvolgimento, per Cioffredi, è necessario “per capire come e perché in alcuni territori ci sia una permeabilità eccessiva rispetto alla capacità di radicamento delle mafie. E’ una cosa che ci chiedono anche la magistratura e le forze dell’ordine”.
L’ultimo tema affrontato da Cioffredi è stato quello dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata: “Abbiamo fatto enormi passi avanti, stiamo migliorando le procedure e le interlocuzioni con l’Agenzia nazionale per aiutare le amministrazioni pubbliche che entrano in possesso dei beni a superare le criticità. Abbiamo fatto passare nella conferenza dei servizi, un mese fa, il principio che i verbali di assegnazione siano firmati dai sindaci solo dopo gli sgomberi”.
Il presidente Lena ha sottolineato il buon lavoro svolto in questi anni dall’Osservatorio, confermato dal “fatto di proporre di delegargli altre funzioni”. Con riferimento ai beni confiscati, anche Lena ha segnalato alcune criticità che afferiscono alle procedure di riassegnazione e di riutilizzo dei patrimoni sequestrati: “Non dimentichiamo che una volta assegnati i beni ai comuni o alla Regione – ha detto – se questi non riescono a riutilizzarli perché non ci sono i fondi per ristrutturarli, diventa un boomerang. E’ fondamentale che quando si sequestra un bene o un attività alla criminalità, questi devono essere restituiti alla collettività per un utilizzo completo e per fare questo occorre stanziare molte risorse, come sta facendo la Regione”.
La consigliera Valentina Corrado (M5s) ha ricordato il contributo del Consiglio regionale che, su sua proposta, ha modificato la legge 15/2001, inserendo un componente della Direzione investigativa antimafia nell’Osservatorio e rendendo possibile anche la partecipazione alle sedute dello stesso di un rappresentante della Dda. Con riferimento alle attività dell’organismo regionale, Corrado ha chiesto maggiore attenzione anche alla sicurezza in generale, non solo intesa come lotta alle mafie, attraverso un supporto costante agli enti locali e ai sindaci per richiedere al Ministero dell’Interno strumenti più concreti e una diffusione più capillare dei presìdi sul territorio.
Marta Leonori (Pd) ha condiviso le osservazioni di Cioffredi sulle attività di formazione e sul coinvolgimento delle università, sottolineando l’importanza delle attività di sensibilizzazione che si svolgono sui territori per valorizzare “le buone pratiche, le esperienze positive”. Per Leonori “è importante conoscere i territori, saper leggere i dati, per poter poi intervenire anche legislativamente in modo incisivo e non dispersivo”.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio