Valle del Sacco, audizione congiunta in Consiglio sull'inquinamento
Le commissioni ottava e decima hanno ascoltato il sindaco di Ceccano, il presidente dell'Asi e un consigliere della provincia di Frosinone, alla presenza del personale della Direzione regionale.
06/12/2018 - Le problematiche ambientali della Valle del Sacco sono state esposte in tutta la loro gravità in una audizione congiunta delle commissioni ottava e decima, presiedute da Valerio Novelli e Marco Cacciatore, del Consiglio regionale. L'inquinamento, che risale agli anni ‘80, dell'area, ha assunto di recente un aspetto ancora peggiore in conseguenza del processo di deindustrializzazione che fa sì che alcuni siti ex industriali siano diventati di fatto delle discariche. E’ emerso anche dall’audizione, in cui è stato ricordato l’emendamento al Defr approvato ieri sull’argomento e il Consiglio straordinario richiesto su questo tema, che proprio oggi l’assessorato è convocato ad una riunione presso il ministero dell’ambiente e si potrebbero avere novità in merito a un eventuale accordo di programma sul tema.
In apertura, Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia ha introdotto, su invito del presidente Novelli, l'audizione, ricordando l'approvazione sul tema di un emendamento al Defr ieri e che sono disponibili 46 mln per intervenire. Le sanzioni, da un lato, e la bonifica dell’area, dall’altro, devono andare di pari passo, secondo Righini. Il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore ha portato poi il “grido di aiuto” della sua comunità, ricordando i recenti episodi che hanno dato rilevanza al fenomeno di lunga data dello sversamento nel fiume Sacco di residui di lavorazione industriale. “Presenza di pesticidi” rilevata nel fiume da indagini Ispra e “alta incidenza tumorale” sono le caratteristiche più inquietanti della situazione di un fiume, che attraversa il comune di Cecccano, che a tale scopo ha richiesto in una delibera lo stato di calamità, su cui si richiama l’attenzione della Regione, ha proseguito il sindaco, che è giunto fino ad invocare l’intervento dell’esercito, se necessario. Otto i siti da bonificare in provincia di Frosinone, ha ricordato il consigliere provinciale Germano Caperna, che, accompagnato dall’ing. Vona della polizia provinciale, ha denunciato le difficoltà della Provincia, ormai privata di personale dai recenti travasi in favore di altri enti in conseguenza della Del Rio, di operare in modo efficace.
Quindi, Francesco De Angelis, presidente del consorzio Asi per lo sviluppo industriale di Frosinone, che gestisce il depuratore di Ceccano, ha ricordato l'investimento di quattro milioni di euro, di cui un milione derivante da accensione di mutuo, per l’impianto. In effetti l’installazione di centraline avvenuta di recente ha consentito di “individuare alcune responsabilità” della situazione, ha detto De Angelis. L' ing. Flaminia Tosini della Direzione regionale ha aggiunto al quadro descritto dagli intervenuti il problema della qualità dell'aria, ma ha anche detto che il Ministero è stato molto in ritardo nel muoversi su questo tema: l'area era stata infatti declassata come oggetto di bonifica, prima che un ricorso al Tar sul tema desse ragione alla Regione. Come precisato ancora dalla direzione, con il dott. Monaco, in assenza di un accordo di programma la Regione non ha di fatto competenze, secondo il testo unico ambientale, ma proprio oggi in una riunione presso il Ministero dell’Ambiente si dovrebbe fare un passo in questo senso. Sul contratto di fiume, poi, sono i diciannove comuni interessati, il cui capofila è Ceccano, a doversi attivare, hanno aggiunto i funzionari regionali.
Tra i consiglieri, Angelo Tripodi (Lega) ha ravvisato un'inerzia della Regione in questi anni, mentre Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle ha detto di aver constatato di persona, recentemente, il grave degrado della qualità dell'aria nella zona. Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia ha ricordato come uno dei problemi sia quello di non poter rintracciare i titolari di siti aziendali abbandonati; a suo avviso, l’utilizzo delle risorse disponibili deve essere sottoposto a un termine per costringere gli enti ad impiegarle. La difficoltà di Arpa, secondo Gaia Pernarella del M5s, è risalire dai tipi di prodotti industriali utilizzati alle aziende che li utilizzano e per questo le indagini vanno a rilento. I depuratori assorbono tante risorse perché “sono indietro a livello tecnico”, ha aggiunto Pernarella. Per Mauro Buschini del Partito democratico serve un “tavolo tecnico” per coordinare il regime dei controlli nell'area evitando la sovrapposizione dei livelli istituzionali; ma, a suo avviso, anche mettere in funzione il depuratore di Anagni sarebbe fondamentale. Cacciatore ha ricordato l'importanza della pianificazione sia a livello ambientale, con il piano sui rifiuti, che a livello urbanistico, con un vero e proprio vincolo da inserire a favore delle aree degradate. Infine, Novelli ha invitato i membri delle due commissioni a lavorare su un documento comune in vista del prossimo Consiglio straordinario sul tema.
Presenti all'audizione anche le consigliere Sara Battisti (Pd), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) e Roberta Lombardi (M5s).
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio